Abrdn entra nel mercato degli ETF europei lanciando il suo Global Real Estate Active Thematics. Si tratta di un fondo che investirà in titoli immobiliari quotati come azioni e Reits, con una commissione dello 0,4%. Il gestore patrimoniale con sede a Edimburgo cercherà di invertire una tendenza negativa degli investimenti iniziata lo scorso anno con deflussi per 10,3 miliardi di sterline, il triplo rispetto al 2021. “È stato uno degli anni di investimento più difficili a memoria d’uomo”, ha affermato la società ieri in occasione della presentazione dei conti trimestrali che hanno riportato un utile operativo rettificato a 253 milioni di sterline, in calo del 18,6% su base annua. Secondo i dati di Morningstar Direct, a livello generale, nel 2022 gli investitori hanno versato 72,3 miliardi di euro netti negli ETF quotati in Europa, a fronte di deflussi per 206 miliardi di euro dei fondi comuni di investimento a lungo termine.
Abrdn: obiettivo è costruire un business con gli ETF in Europa
L’iniziativa di Abrdn non sarà un caso isolato. La società cercherà di costruire un business in Europa con gli ETF, quindi c’è da aspettarsi che altri prodotti saranno lanciati prossimamente. In realtà, uno incentrato sul metaverso ha anche ottenuto l’approvazione normativa, sebbene sia difficile che ora veda la luce. “Siamo in uno spazio di gestione patrimoniale che si sta evolvendo e in cui gli ETF sono un ottimo strumento da avere nella scatola, ed è probabile che Abrdn offrirà molto di più. C’è una pipeline di cose in cui abbiamo le competenze”, ha affermato Neil Slater, responsabile globale degli assets del gruppo d’investimento britannico.
Finora le operazioni dell’azienda fuori dall’Europa nel campo degli ETF sono state esigue ma positive, in un anno come quello del 2022 che si è rivelato molto deludente sul fronte degli investimenti. La divisione ha generato afflussi netti per 629 milioni di dollari, il che ha rappresentato un aumento dell’8,4% a 7,1 miliardi di dollari.
Europa: in arriva un’ondata di ETF a gestione attiva?
Gli ETF su cui si concentrerà Abrdn saranno anche a gestione attiva, molto in voga negli Stati Uniti dove circa un terzo dei flussi netti è finito in questo tipo di fondi nel 2023. Secondo Michael O’Riordan, socio fondatore della società di consulenza sugli ETF Blackwater Search and Advisory, gli ETF a gestione attiva hanno tutte le carte in regola per lasciare il segno in Europa, rispecchiando in una certa misura lo scenario del mercato americano più sviluppato. “È qui che si trova la prossima evoluzione degli ETF. È nello spazio attivo. Quello che è successo negli Stati Uniti accadrà in Europa. Sono fiducioso che ci saranno molti più gestori di fondi comuni europei tradizionali che entreranno in questo spazio. È un altro meccanismo di distribuzione per loro, quindi perché non dovrebbero volerlo?”, ha dichiarato l’esperto.
In realtà, altri asset manager sono entrati nel mercato europeo negli ultimi tempi, come Franklin Templeton, AXA Investment Managers e Fineco Asset Management. Mentre altri sono pronti a seguirli a ruota. “C’è spazio per loro. Non accetto l’argomento che questo sia uno spazio congestionato e non ce n’è per più giocatori. Se guardi ai fondi comuni di investimento ci sono migliaia di gestori, quindi perché dovrebbero esserci solo 30-40 giocatori di ETF?”, ha osservato O’Riordan.