Banksy: le 5 opere più costose dell'artista - Borsa&Finanza

Banksy: le 5 opere più costose dell’artista

Love Is in the Bin di Banksy

Banksy non è soltanto il misterioso anti-artista che con la sua ventata di colore, innovazione e ribellione ha rivoluzionato il mondo della street art. Da quando ha cominciato la sua attività negli anni Novanta, il writer britannico ha portato i suoi lavori dagli autobus ai muri di centinaia di città, fino ad arrivare all’interno dei musei più prestigiosi e nelle case d’asta più importanti. Ma quali sono effettivamente le opere più costose dell’artista inglese che spopola anche nel merchandising con francobolli, stampe, magliette, cappelli, poster, tazze e oggetti vari?

 

Le 5 opere più costose di Banksy

Stilare una classifica in base ai risultati delle aste è davvero difficile con Banksy. Fuori dalla Top 5 restano infatti opere battute a cifre impressionanti. Love Is in the Air – la serigrafia realizzata nel 2006 in edizione limitata con l’ormai leggendaria immagine del militante che lancia un mazzo di fiori al posto di una molotov – è stato venduto da Sotheby’s per 6 milioni di sterline, Subject to Availability da Christie’s per 4,6 milioni e Vandalised Oil (Choppers) ancora da Sotheby’s per 4,4 milioni. D’altronde, come ha spiegato Shingo Lavine di Particle, “l’establishment artistico mainstream non ha idea di cosa fare con Banksy”.

 

Boy and Dog in Stop and Search

Al quinto posto di questa lista c’è l’omaggio di Banksy a Jean-Michel Basquiat e al suo Boy and Dog in a Johnnypump: uno stencil apparso sul muro di Golden Lane nello spazio artistico del Barbican di Londra, realizzato in completa clandestinità nel settembre del 2017 proprio in occasione di una mostra dedicata al pittore statunitense morto giovanissimo a soli 27 anni nel 1988. L’opera è stata venduta all’asta da Phillips nel 2023 per 7,6 milioni di sterline all’interno del 20th Century & Contemporary Art Day, un set con 41 lotti di arte moderna e contemporanea che ha incluso – tra gli altri – Picasso, Lichtenstein, Warhol, Robert Motherwell, Yayoi Kusama, Helen Frankenthaler e Anna Weyant.

Boy and Dog in Stop and Search di Banksy
Boy and Dog in Stop and Search di Banksy (foto: Phillips)

 

Devolved Parliament

Persino la Brexit fa volare le quotazioni dei dipinti di Banksy. È il caso di questa gigantesca satira (in tutti i sensi: il quadro è quattro metri e mezzo per due e mezzo) del Parlamento inglese risalente al 2009, con una Camera dei comuni composta esclusivamente da deputati scimpanzé. Spinta dal clima di incertezza creato dall’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, l’opera è stata venduta da Sotheby’s nell’ottobre del 2019 per la somma di 9,9 milioni di sterline, pari a 11,1 milioni di euro. La quotazione iniziale era compresa tra 1,5 e 2 milioni di sterline: dopo uno scontro di 13 minuti tra dieci potenziali acquirenti, si è arrivati alla cifra monstre finale.

Devolved Parliament di Banksy
Devolved Parliament di Banksy (foto: Sotheby’s)

 

Sunflowers from Petrol Station

Parte della serie Crude Oils realizzata nel 2005, questo quadro dipinto ad olio su tela reinventa i celebri girasoli di Van Gogh nello stile di Banksy: beffardo, irriverente e sovversivo. La risposta del mercato alla “vandalizzazione” di un classico è stata più che positiva: questa manipolazione ha fruttato 10,7 milioni di sterline all’asta da Christie’s nel corso della 21st Century Evening Sale a New York nel novembre del 2021. “Se vuoi sopravvivere come writer anche quando vai al chiuso, la tua unica opzione è continuare a dipingere sulle cose che non ti appartengono”, ha scritto in merito lo street artist nel suo libro-cult Wall and Piece.

Sunflowers from Petrol Station di Banksy
Sunflowers from Petrol Station di Banksy (foto: Christie’s)

 

Game Changer

Il motivo per cui Banksy è diventato così conosciuto anche dal grande pubblico è la sua capacità di tradurre in immagini semplici e immediate i grandi temi dell’attualità. La dimostrazione è quest’opera dipinta dallo street painter per ringraziare medici e infermieri britannici che si sono impegnati nella lotta contro la pandemia di Covid-19 del 2020. Apparso all’improvviso su una parete del Southampton General Hospital nel sud dell’Inghilterra, il disegno raffigura un bambino in ginocchio di profilo che alza una bambola dalle fattezze di un’infermiera, caratterizzata dal simbolo della Croce rossa internazionale sul petto e il mantello da supereroina. Non a caso nel cestino dei giochi del bimbo ci sono i pupazzi di Batman e Spiderman. Finito all’asta nel marzo del 2021, ad un anno dalla comparsa del virus, Game Changer è stato battuto da Christie’s alla 20th Century Art Evening Sale di Londra per 16,8 milioni di sterline (ovvero 19,4 milioni di euro), partendo da una base di 2,5 milioni. Parte del ricavato è stato donato in beneficenza agli operatori dell’NHS, il servizio sanitario pubblico britannico.

Game Changer di Banksy
Game Changer di Banksy (foto: Christie’s)

 

Love Is in the Bin

Il record assoluto per Banksy è l’ormai famosa opera che si è clamorosamente autodistrutta da Sotheby’s. Realizzata nel 2002 come murales nelle scale del Waterloo Bridge e trasformata nel 2018 in un’opera esposta alla Staatsgalerie Stuttgart, la bambina con il palloncino rosso a forma di cuore (in originale Girl with Balloon) ha destato scalpore per il meccanismo di autodistruzione (un tritadocumenti) innestato nella parte inferiore della cornice. Ma in diverse occasioni la distruzione del quadro è rimasta incompleta e Banksy ne ha sempre approfittato per cambiare nome all’opera ad ogni passaggio di proprietà. Messo in vendita a partire da 2,5 milioni di sterline, a fronte di una stima tra i 4 e i 6 milioni, il dipinto è stato conteso da nove collezionisti e dopo appena dieci minuti di asta è stato venduto per 18,6 milioni di sterline, circa 22 milioni di euro. Un autentico primato, almeno fino ad oggi.

AUTORE

Alessandro Zoppo

Alessandro Zoppo

Ascolta musica e guarda cinema da quando aveva 6 anni. Orgogliosamente sannita ma romano d'adozione, Alessandro scrive per siti web e riviste occupandosi di cultura, economia, finanza, politica e sport. Impegnato anche in festival e rassegne di cinema, Alessandro è tra gli autori di Borsa&Finanza da aprile 2022 dove si occupa prevalentemente di temi legati alla finanza personale, al Fintech e alla tecnologia.

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