Nel 2022 la guerra tecnologica tra USA e Cina si è intensificata soprattutto nell’ambito dei chip, che rappresentano oggi un elemento chiave per la gran parte dell’industria mondiale. Molto forte è stato il tentativo dell’Amministrazione Biden di estromettere le aziende cinesi dall’approvvigionamento a cui fanno ricorso le società americane, impedendo anche l’esportazione di apparecchiature statunitensi alle imprese situate a Pechino che producono semiconduttori.
Attualmente solo il 12% dei chip mondiali è fabbricato negli Stati Uniti, a fronte di un 37% del 1990. Un passo importante è stato fatto il 9 agosto 2022, quando è stato approvato dal Congresso USA il Chips and Science Act, con cui il Governo statunitense stanzia quasi 250 miliardi di dollari per lo sviluppo dei semiconduttori nel Paese. Entriamo nei dettagli del provvedimento, per scoprire come è costituito, quali obiettivi si pone e gli effetti che potrebbe produrre nel panorama mondiale dei semiconduttori.
Chips and Science Act: caratteristiche e funzionamento
Il Chips and Science Act è una legge con la quale gli Stati Uniti investono quasi 250 miliardi di dollari in 5 anni nei semiconduttori e in ricerca e sviluppo scientifici con lo scopo di risolvere il problema alla catena di approvvigionamento. Inizialmente la cifra prevista era intorno ai 52 miliardi di dollari, ma poi si è allargata includendo anche 20 milioni di dollari di stanziamento per fornire sicurezza ai membri della Corte Suprema degli Stati Uniti e alle loro famiglie. Questo rappresenta il più grande investimento quinquennale utilizzato con fondi pubblici nella storia del Paese.
Con l’attuazione del Chips and Science Act da un lato si implementano i programmi precedentemente autorizzati dal Chips for America Act del 2021, dove si autorizzava il Dipartimento del Commercio, il Dipartimento della Difesa e il Dipartimento di Stato allo sviluppo di una produzione nazionale di chip, e dall’altro si dà vita a un più ampio programma di investimenti in ricerca e sviluppo da spalmare in un periodo di cinque anni. Il piano comprende anche disposizioni per impedire alle aziende che ricevono i fondi federali di costruire impianti di produzione e semiconduttori avanzati in alcuni Paesi come la Cina che minacciano in tal modo la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.
Chips and Science Act: la ripartizione dei costi
L’ammontare delle spese previste dal Chips and Science Act può essere ripartito in tre divisioni, come di seguito:
SEZIONE A
- Legge Chips: 54,2 miliardi di dollari;
- Credito d’imposta sugli investimenti: 24 miliardi di dollari.
SEZIONE B
- Ricerca & Innovazione: 169,9 miliardi di dollari
SEZIONE C
- Stanziamenti supplementari della corte suprema: 20 milioni di dollari
- Entrando nel dettaglio, vediamo come sono strutturate le varie componenti delle sezioni e cosa comprendono.
La legge Chips riguarda le seguenti voci di spesa:
- Incentivi alla produzione del Dipartimento del Commercio, che include 39 miliardi di dollari per costruire, espandere e modernizzare strutture e attrezzature nazionali per la fabbricazione di semiconduttori, assemblaggio, test, imballaggio avanzato e ricerca e sviluppo;
- Ricerca e sviluppo del Dipartimento del Commercio, dove sono stanziati 11 miliardi di dollari per il DOC National Semiconductor Technology Center (NSTC), il DOC National Advanced Packaging Manufacturing Program, il DOC Manufacturing USA Semiconductor Institute e il programma DOC Microelectronics Metrology R&D;
- Chips for America Workforce and Education Fund, relativo a 200 milioni di dollari per affrontare le problematiche relative allo sviluppo e alla carenza della manodopera nell’ambito dei semiconduttori;
- Chips for America Defense, dove vengono spesi fino a 2 miliardi di dollari per implementare una rete nazionale per la prototipazione onshore basata sull’università, la transizione dal laboratorio alla fabbrica delle tecnologie dei semiconduttori e la formazione della forza lavoro dei semiconduttori;
- Chips for America International Technology Security and Innovation Fund, relativa a 500 milioni di dollari per sostenere la sicurezza internazionale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e le attività della catena di approvvigionamento dei semiconduttori, compreso il supporto allo sviluppo e all’adozione di tecnologie di telecomunicazione sicure e affidabili, semiconduttori e altre tecnologie emergenti;
- Public Wireless Supply Chain Innovation Fund, che riguarda 1,5 miliardi di dollari per stimolare il movimento verso tecnologie wireless basate su software ad architettura aperta e finanziare tecnologie innovative.
Il credito d’imposta sugli investimenti prevede un costo di 24 miliardi di dollari, attraverso un beneficio fiscale sugli investimenti del 25% riconosciuto alle imprese che investono nella produzione dei chip, sia in termini di apparecchiature di produzione che sotto il profilo della costruzione degli impianti.
La ricerca e innovazione da 169,9 miliardi di dollari è ripartita nelle seguenti aree:
- National Science Foundation, che investe nella tecnologia, nell’innovazione e nella ricerca di partnership per lo sviluppo di tecnologie critiche per la sicurezza nazionale ed economica, oltre agli investimenti nella ricerca di base, nella costruzione di una forza lavoro scientifica, tecnologica, ingegneristica e matematica;
- Hub tecnologici del Dipartimento del Commercio, che mira a creare 20 hub a livello regionale che saranno focalizzati sullo sviluppo tecnologico, sulla creazione di posti di lavoro e sull’espansione della capacità di innovazione degli Stati Uniti;
- Autorizzazione del National Institute of Standards and Technology, per promuovere la ricerca e lo sviluppo in alcune aree come l’informazione quantistica, l’intelligenza artificiale, la sicurezza informatica, le tecnologie di comunicazione avanzate e i semiconduttori;
- Autorizzazione della National Aeronautics and Space Administration, che autorizza alcuni programmi nello spazio, come l’esplorazione della Luna e di Marte. L’obiettivo qui è quello di mantenere e far progredire la leadership aeronautica americana, migliorando la tecnologia, le infrastrutture e la forza lavoro della NASA;
- Sicurezza della ricerca per proteggere gli investimenti federali nell’impresa di ricerca e sviluppo degli Stati Uniti, per mantenere un ufficio per la sicurezza e le politiche della ricerca per identificare potenziali rischi per la sicurezza, condurre attività di sensibilizzazione e formazione alla comunità di ricerca, stabilire procedure e politiche sulla sicurezza della ricerca per la Fondazione per la sicurezza e l’innovazione energetica presso il Dipartimento dell’Energia, nonché condurre valutazioni del rischio delle domande e delle divulgazioni;
- Dipartimento dell’Energia, che autorizza nuovamente le attività fondamentali di ricerca e sviluppo svolte dallo stesso dipartimento, dei laboratori nazionali, delle università e delle aziende private per far progredire la nostra comprensione dell’atomo, della cellula, dei sistemi terrestri e dell’universo;
- Ulteriori disposizione del Dipartimento dell’Energia per la scienza e per l’innovazione, che istituisce una Fondazione per la sicurezza e l’innovazione energetica presso il dipartimento, in modo da promuovere partnership tra governo, industria, startup e organizzazioni di finanziamento esterne per aumentare le opportunità di finanziamento dal settore privato, accelerare la commercializzazione delle tecnologie e fornire formazione alla forza lavoro nei settori della sicurezza energetica e dell’innovazione.
Gli effetti sull’economia
Il Chips and Science Act sicuramente apporterà grande beneficio per molte aziende americane che negli ultimi anni hanno subito il dramma della crisi degli approvvigionamenti dei semiconduttori, soprattutto relativamente ad alcuni settori che ne sono dipendenti come le auto elettriche, i PC, i telefonini e diversi altri. Il piano di sviluppo probabilmente creerà nuovi posti di lavoro, in un ambiente recessivo che potrebbe sterminarne di altri.
Il problema potrebbe invece riguardare l’inflazione, che nel 2022 negli Stati Uniti ha raggiunto il livello più elevato degli ultimi 40 anni. Ciò significa che l’enorme quantità di denaro di fondi pubblici che si riversa sul mercato rischia attraverso l’aumento della domanda di mettere in circolo l’aumento dei prezzi e quindi di generare nuova inflazione. Questo ovviamente si va a compensare con gli effetti della politica monetaria estremamente restrittiva da parte della Federal Reserve, per cui il risultato finale che sarà possibile riscontrare nel 2023 al momento risulta essere incerto.