Wall Street e i 15 film da vedere sul mondo della finanza - Borsa&Finanza

Wall Street e i 15 film da vedere sul mondo della finanza

Kevin Spacey in una scena del film Margin Call

Wall Street usa termini “che confondono per farti credere che solo loro possono fare quello che fanno, o meglio ancora allo scopo di non farsi rompere le palle”. È l’assioma di La grande scommessa di Adam McKay, thriller comedy premiata con l’Oscar per la migliore sceneggiatura non originale e tra i primi film made in USA ad aver sviscerato la crisi dei subprime offrendo un inedito dietro le quinte di hedge fund, swap, MBS e fondi d’investimento. Ma quali sono i migliori film su Wall Street e sul mondo della finanza, quali hanno raccontato in maniera veritiera ed accurata le vite di chi lavora nel settore, le storie incredibili di talenti, vincenti e perdenti capaci di assumersi rischi pazzeschi? Ecco un elenco di 15 titoli (in ordine cronologico) provenienti soprattutto da Hollywood, dove i professionisti dei mercati, pur essendo ritratti in una luce poco lusinghiera, sono diventati spesso e volentieri personaggi a dir poco iconici.

 

Una poltrona per due – Trading Places

Dietro la facciata da commedia natalizia, il capolavoro di John Landis, scritto da Timothy Harris ed Herschel Weingrod, descrive in maniera lucida e approfondita l’ABC delle contrattazioni borsistiche, il funzionamento del sistema finanziario, dei mercati azionari e delle commodity. A ben vedere, persino la scommessa dei fratelli Randolph e Mortimer Duke è un’eccezionale metafora per spiegare cosa sono un contratto OTC e i derivati. Fantastici gli attori, dai protagonisti Dan Aykroyd, Eddie Murphy e Jamie Lee Curtis ai comprimari Denholm Elliott, Ralph Bellamy e Don Ameche.

Wall Street

Gordon Gekko, il personaggio valso a Michael Douglas l’Oscar come miglior attore protagonista, è uno dei più famosi, temuti e spregiudicati investitori e trader nella storia del cinema. Oliver Stone e lo sceneggiatore Stanley Weiser compongono un affascinante dramma finanziario sul frenetico mondo di Wall Street, mettendo in guardia gli spettatori dai pericoli dell’insider trading. Un cult movie che ha illustrato le tecniche di corporate raiding e ha fatto pronunciare a migliaia di aspiranti agenti di Borsa l’immortale citazione “Ferro azzurro ama Anacott Acciaio” prima di sostenere l’esame di abilitazione. Bellissima la colonna sonora di Stewart Copeland, ex batterista di Curved Air e Police. Con un sequel, Wall Street – Il denaro non dorme mai, uscito nel 2010 ed ambientato nel 2008.

Michael Douglas in una scena di Wall Street di Oliver Stone
Michael Douglas è il re dei corporate raider Gordon Gekko in Wall Street (foto: 20th Century Fox/Kobal/REX/Shutterstock)

I soldi degli altri – Other People’s Money

Nel 1991 l’esperto regista canadese Norman Jewison (sono suoi – tra i tanti – La calda notte dell’ispettore Tibbs, Jesus Christ Superstar e Stregata dalla luna) porta al cinema insieme allo sceneggiatore Alvin Sargent l’omonimo spettacolo teatrale di Jerry Sterner. Una dramedy satirica con un meraviglioso Danny DeVito nei panni di Larry “The Liquidator” Garfield, un corporate raider di successo alle prese con il difficile takeover di un’azienda in difficoltà. Un saggio brillante e amaro sul funzionamento delle acquisizioni: peccato soltanto per l’happy ending finale.

Danny DeVito nel poster del film I soldi degli altri
Danny DeVito è il “liquidator” di Wall Street Larry Garfield di Other People’s Money (foto: Warner Bros.)

Americani – Glengarry Glen Ross

Due giorni nella vita di quattro venditori di un’agenzia immobiliare di New York, minacciati di licenziamento dai piani alti dell’azienda che versa in una difficile situazione economica. Per risollevare le sorti dell’estate e incitare i quattro, arriva l’uomo di punta di Mitch & Murray, pronto a lanciare una sfida da dentro o fuori. Da una pièce teatrale di David Mamet, che ne cura anche la sceneggiatura, il film di James Foley è un’analisi chiara e accurata delle tattiche a cui possono essere esposti i ruoli commerciali e della pressione esercitata sui salesman dai loro superiori. Strepitoso il cast: Al Pacino, Jack Lemmon, Kevin Spacey, Alec Baldwin, Ed Harris, Alan Arkin e Jonathan Pryce. In mezzo a tanti mostri sacri, Baldwin si ritaglia un discorso motivazionale che è un grande pezzo di cinema.

Funny Money – The Associate

Remake del francese Il mio socio di René Gainville con Michel Serrault, a sua volta ispirato al romanzo El socio del giornalista e scrittore cileno Jenaro Prieto, il film di Donald Petrie è virato al femminile dallo sceneggiatore Nick Thiel. Whoopi Goldberg è Laurel Ayres, una geniale consulente finanziaria di Wall Street penalizzata nel suo lavoro da sessismo e razzismo imperanti. Grazie ad una brillante idea commerciale e all’aiuto della segretaria Sally (Dianne Wiest), Laurel riesce ad ottenere successo inventandosi un fittizio partner d’affari, il maschio bianco Robert S. Cutty, lui sì preso sul serio da stampa e investitori. Ma maneggiare le menzogne porta sempre a equivoci e imprevisti. Una commedia divertente che ribalta con il sorriso la scarsa fiducia che il mondo degli affari nutre verso le donne manager.

Rogue Trader

Dal romanzo autobiografico Rogue Trader: How I Brought Down Barings Bank and Shook the Financial World di Nick Leeson, il biopic di James Dearden ricostruisce la storia vera del trader di derivati che ha causato il fallimento della Barings Bank, la seconda banca d’affari più antica del mondo e una delle più prestigiose del Regno Unito. Dagli inizi da astro nascente del trading floor di Singapore alle perdite enormi (accuratamente occultate) che lo portano dritto verso la bancarotta dell’istituto, Leeson (a interpretarlo è Ewan McGregor) è un esempio di ciò che non bisogna fare se si vuole guadagnare con questo mestiere. Una storia di ascesa e caduta e una lezione su gestione del rischio, vigilanza finanziaria e quanto conta l’aspetto psicologico degli individui in un settore del genere. Oggi Leeson è business speaker e sul suo sito riporta conferenze, seminari e summit ai quali partecipa.

1 km da Wall Street – Boiler Room

L’opera prima di Ben Younger, un passato da consulente politico, è un crime drama basato su un fatto realmente accaduto: prima di dedicarsi al cinema, il regista e sceneggiatore fece un colloquio per entrare nella società di intermediazione Sterling Foster. Da allora ha maturato l’idea di raccontare il mondo di quei ragazzi, come il suo Seth Davis (Giovanni Ribisi), che vogliono diventare trader e dare una svolta di successo alle proprie vite. Un film cinico, adrenalinico e satirico, con qualche pregiudizio e stereotipo di troppo ma con un discorso motivazionale sull’essere milionari (quello del Jim Young di Ben Affleck) da mandare a memoria.

American Psycho

Dall’omonimo romanzo bestseller di Bret Easton Ellis, un violento e provocatorio thriller sul narcisismo perverso della generazione-yuppie. Nella New York del 1987, l’affascinante consulente Patrick Bateman (Christian Bale) nasconde dietro la facciata di rispettabile investment banker la sua vera natura: quella di spietato serial killer. Sebbene di finanza vera e propria ce ne sia ben poca, questo ironico, spietato e contraddittorio adattamento ha il merito di fare luce su un mondo spesso surreale e sconosciuto. Con un dimenticabile “falso” sequel, American Psycho 2, e uno spin-off, Le regole dell’attrazione.

Enron – L’economia della truffa

Premio Oscar per Taxi to the Dark Side, Alex Gibney è uno dei più importanti documentaristi viventi. Al suo sguardo non poteva sfuggire l’incredibile effetto domino che la truffa della multinazionale energetica texana, inserita da Fortune nella lista delle imprese più innovative degli Stati Uniti, ha avuto sull’economia mondiale. Un documentario-cronaca della frode da 130 miliardi di dollari, smascherata da sei studenti della Cornell University, che ha ridotto sul lastrico investitori e impiegati. Il titolo originale è molto più efficace: The Smartest Guys in the Room, come quello del libro-inchiesta dei reporter Bethany McLean e Peter Elkind che è servito da fonte al regista. Nella versione originale la voce narrante è di Peter Coyote.

Inside Job

Un altro informatissimo documentario, presentato Fuori Concorso al Festival di Cannes, premiato con l’Oscar nel 2010 e diretto da Charles Ferguson, filmmaker con un passato da imprenditore nel campo informatico: è stato il fondatore di Vermeer Technologies, venduta a Microsoft per 133 milioni di dollari. Da esperto della materia, il regista affida ad analisti, economisti, giornalisti e accademici la ricostruzione delle cause dietro la bolla finanziaria del 2008 e la crisi globale costata ai mercati 20 trilioni di dollari e di cui ancora oggi si pagano le conseguenze. Un monito sulla necessità delle riforme che la politica dovrebbe adottare per scongiurare un altro crac. Nella versione originale la voce narrante è di Matt Damon.

Margin Call

Un film dal ritmo mozzafiato che si svolge tutto nell’arco di 24 ore, ancora nel bel mezzo della crisi del 2008: al centro c’è un’importante banca d’investimenti (modellata sulle storie di tante grandi bulge bracket) sull’orlo del baratro. Nel mezzo, il manager Sam Roger (Kevin Spacey) e i suoi subalterni, poco prima di dare l’ordine di vendita che scatena la catastrofe. Il merito del debutto di J.C. Chandor, regista che guarda alla scuola di Sidney Lumet, è rendere gli intrecci della finanza comprensibili anche agli spettatori non proprio esperti di economia. Stellare il cast accanto a Spacey: Paul Bettany, Jeremy Irons, Zachary Quinto, Simon Baker, Stanley Tucci, Demi Moore, Penn Badgley e Ashley Williams.

Kevin Spacey in una scena del film Margin Call
Kevin Spacey è Sam Rogers, il boss di Margin Call (foto: 01 Distribution)

Too Big to Fail – Il crollo dei giganti

Una produzione televisiva griffata HBO, diretta da Curtis Hanson a partire dal bestseller Too Big to Fail: The Inside Story of How Wall Street and Washington Fought to Save the Financial System – and Themselves del giornalista del New York Times Andrew Ross Sorkin. Il fallimento di Lehman Brothers, l’effetto domino sulle altre banche e il crac del 2008 sono il cuore di questa dettagliata ricostruzione dei fatti sotto forma di serratissimo thriller: stavolta oltre che sottolineare i pericoli della deregulation bancaria, lo sceneggiatore Peter Gould dà spazio al fattore umano. Ancora una volta meraviglioso il cast: William Hurt, Paul Giamatti, Billy Crudup, Edward Asner, Topher Grace, Cynthia Nixon, Bill Pullman, Tony Shalhoub, Kathy Baker e James Woods.

William Hurt in una scena del film Too Big to Fail - Il crollo dei giganti
William Hurt è il Segretario al Tesoro (ed ex amministratore delegato di Goldman Sachs) Henry Paulson in Too Big to Fail – Il crollo dei giganti (foto: HBO)

Cosmopolis

Dal romanzo cult di Don DeLillo, David Cronenberg mette in scena la fine del capitalismo contemporaneo attraverso il viaggio (e la mutazione) di Eric Packer (Robert Pattinson), golden boy della finanza creativa che a bordo della sua limousine-mondo percorre una New York congestionata per la visita del presidente degli Stati Uniti. Gli incontri con diversi personaggi si susseguono – il socio Shiner (Jay Baruchel), la moglie Elise (Sarah Gadon), la gallerista Didi (Juliette Binoche), la consulente Vija (Samantha Morton), il facinoroso manifestante Andre (Mathieu Amalric) – come le minacce di morte che riceve, fino all’incontro finale con la sua nemesi, il vecchio collaboratore Benno (Paul Giamatti). Tra il crollo dello Yuan e topi morti eletti a nuova moneta di scambio, un’immersione ipnotica in un mondo dominato dal caos.

The Wolf of Wall Street

La storia vera di Jordan Belfort, il broker simbolo della New York degli anni Novanta e maestro del “pump-and-dump”. Martin Scorsese e lo sceneggiatore Terence Winter dedicano al “gangster della finanza” un rutilante, onesto e spassoso biopic che si basa sull’omonimo libro autobiografico di Belfort (pur prendendosi diverse libertà) e affonda di continuo il piede sul pedale dell’acceleratore. In un cast con diversi personaggi di rilievo, da Margot Robbie (Naomi Lapaglia, la seconda moglie di Belfort) a Kyle Chandler (l’agente dell’FBI che lo incastra), Leonardo DiCaprio offre una delle sue migliori performance di sempre. Non è da meno Jonah Hill (è Donnie Azoff, lo storico socio in affari di Jordan), mentre Matthew McCounaghey si ritaglia un esilarante cameo nel ruolo di Mark Hanna, senior stockbroker di L.F. Rothschild protagonista di un monologo illuminante sul mondo della finanza newyorkese.

La grande scommessa – The Big Short

La crisi del 2008 raccontata da un punto di vista particolare: quello di un piccolo gruppo di eccentrici e visionari trader che hanno previsto la bolla immobiliare e scommesso contro il sistema. Dal libro bestseller di Michael Lewis, Adam McKay, anche sceneggiatore con Charles Randolph, scompone in modo intelligente e raffinato sofisticati strumenti finanziari, facendo spiegare a Anthony Bourdain e Selena Gomez cosa sono i CDO e i CDO sintetici e a Margot Robbie (immersa in una vasca di schiuma mentre sorseggia champagne) di cosa si tratta quando si parla di obbligazioni ipotecarie. Formidabile il cast: Christian Bale, Steve Carell, Brad Pitt (anche produttore), Ryan Gosling, Marisa Tomei, Melissa Leo, Finn Wittrock e Jeremy Strong.

AUTORE

Alessandro Zoppo

Alessandro Zoppo

Ascolta musica e guarda cinema da quando aveva 6 anni. Orgogliosamente sannita ma romano d'adozione, Alessandro scrive per siti web e riviste occupandosi di cultura, economia, finanza, politica e sport. Impegnato anche in festival e rassegne di cinema, Alessandro è tra gli autori di Borsa&Finanza da aprile 2022 dove si occupa prevalentemente di temi legati alla finanza personale, al Fintech e alla tecnologia.

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