Hillary Clinton a gamba tesa su criptovalute, rischio destabilizzazione Paesi
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Hillary Clinton a gamba tesa su criptovalute, rischio destabilizzazione Paesi

Hillary Clinton entra a gamba tesa sulle criptovalute, rischio di destabilizzazione dei Paesi

Hillary Clinton a gamba tesa sul mondo delle criptovalute. E lo fa in una fase di mercato in cui le valute digitali stanno vivendo un momento di debolezza dopo i record storici delle scorse settimane raggiunti dai principali token. La blockchain sta sentendo il peso dei venti contrari che arrivano dalla Cina, impegnata a infittire la compagna di soppressione a tutti i livelli delle valute digitali, ma anche dagli Stati Uniti, dove l’approvazione del piano infrastrutturale comporterà con ogni probabilità una stretta fiscale più arcigna sul mondo crittografico. Con il rally che dura da più di un anno gli investitori hanno realizzato grandi guadagni, quindi hanno colto la palla al balzo per monetizzare facendo inevitabilmente scendere le quotazioni.

 

Hillary Clinton: le criptovalute destabilizzano i Paesi

L’ultima entrata a gamba tesa sulle monete virtuali è arrivata dall’ex segretario di Stato americano Hillary Clinton, che le ha bollate come uno strumento in grado di indebolire interi Paesi. Durante il Bloomberg New Economy Forum di Singapore, la 74enne di Chicago si è detta speranzosa che i Governi di tutto il mondo inizino a prestare maggiore attenzione all’ascesa delle criptovalute.

Questo in quanto l’industria di estrazione dei token potrà minare il ruolo di valuta di riserva del Dollaro USA ad esempio, destabilizzando le Nazioni, a partire da quelle più piccole per finire con quelle molto più grandi. Le parole dell’ex Segretario di Stato USA giungono come una lama calda in un dibattito sulla regolamentazione che si sta facendo sempre più infuocato tra le istituzioni. Senza seguire la stessa strada della Cina, il Congresso, la Securities and Exchange Commission e la Federal Reserve stanno lavorando a braccetto per studiare una soluzione che non provochi troppi patemi.

 

Criptovalute: gli exchange propongono un’autoregolamentazione

Sul delicato tema della regolamentazione hanno preso posizione gli exchange di criptovalute. Alcuni tra i principali come Coinbase e Gemini, insieme a grandi investitori come Andreessen Horowitz, hanno lanciato l’idea di un’autoregolamentazione per le cripto. La ragione è che questa potrebbe essere più adatta a supervisionare un mondo così complesso rispetto alle agenzie tradizionali che si basano ancora su regole vecchie per un mercato così innovativo.

L’esperienza dei protagonisti del settore digitale potrebbe essere decisiva per rendere più agili le decisioni sulle regole da applicare ai nuovi prodotti che entrano nel mercato. Greg Xethalis, Chief Compliance Officer presso Multicoin Capital, società d’investimenti di criptovalute, sostiene che effettuare una vera e propria regolamentazione sia un lavoro molto difficile quando si è davanti a qualcosa di nuovo. Per questa ragione occorre trovare un ambiente in cui l’infrastruttura normativa sia più flessibile.

 

Criptovalute: gli analisti non sono preoccupati del calo dei prezzi

La discesa delle quotazioni delle criptovalute non fa perdere il sonno agli analisti, almeno per ora. Secondo Noelle Acheson, responsabile degli approfondimenti di mercato presso Genesis Global Trading, questa correzione non è altro che una pausa naturale, mentre l’adozione delle valute digitali continua a crescere e l’infrastruttura di mercato a svilupparsi.

Jamie Cox, consulente finanziario e managing partner di Harris Financial Group., fa un parallelo con l’inverno del 2016/17 quando anche allora i rendimenti obbligazionari aumentarono e la liquidità nel sistema venne meno. Oggi a suo giudizio il calo delle cripto risente degli stessi effetti di quell’anno. Anche Hunter Horsley, Amministratore Delegato di Bitwise, considera i movimenti di questi giorni frutto di flussi e sentimenti transitori, in quanto non è successo nulla che possa impattare sui fondamentali delle criptovalute.

AUTORE

Johnny Zotti

Johnny Zotti

Laureato in economia, con specializzazione in finanza. Appassionato di mercati finanziari, svolge la professione di trader dal 2009 investendo su tutti gli strumenti finanziari. Scrive quotidianamente articoli di economia, politica e finanza.

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