La giornata sui mercati in cinque punti e gli appuntamenti della settimana

LA GIORNATA SUI MERCATI IN CINQUE PUNTI – 2 DICEMBRE 2019

governo

Ancora frizioni nella maggioranza sul MES, mentre si guarda con attenzione agli sviluppi della guerra commerciale e all’Opec

 

Dicembre, gli ultimi colpi di coda dei mercati

Prima seduta dell’ultimo mese dell’anno. Tempo di bilanci per i mercati azionari. Ci sarà o no lo storico rally natalizio? Questa la domanda che catalizza l’attenzione di tutti gli operatori finanziari, alle prese con i conti dei loro portafogli. Occhi puntati, dunque, alle sedute di avvio di questo mese per capire se il Black Friday di venerdì e il Cyber Monday di oggi possono confermare la lieve ripresa economica che si legge tra le righe dei dati macroeconomici. E proprio alle rilevazioni dei principali istituti economici internazionali si guarderà in settimana: si inizia oggi con il PMI manifatturiero Caixin in Cina, gli indici finali dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero in Spagna, Francia, Germania, Eurozona e Italia, l’indice ISM manifatturiero negli Stati Uniti. Grande attenzione anche al Pil definitivo dell’area euro del terzo trimestre di giovedì e la variazione dell’occupazione non agricola, insieme con il report sul mercato del lavoro, negli Stati Uniti di venerdì.

Italia, il MES agita gli animi

In Italia è ancora la riforma del Mes (fondo europeo Salva-Stati) a creare frizioni nella maggioranza di governo, con il Movimento 5 Stelle fermo nell’affermare il suo no all’impianto del nuovo testo. Ieri sera, dopo un vertice di maggioranza, è stato dato incarico al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, di negoziare con gli altri Stati, mercoledì prossimo durante l’Eurogruppo, per ribadire la posizione del nostro Paese: il via libera alla riforma del Mes deve essere condizionato al completamento dell’unione bancaria con la garanzia europea sui depositi bancari. Oggi, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, terrà un’informativa in Aula alle ore 13 proprio sul MES, mentre mercoledì toccherà al governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che interverrà alla Camera.

Sempre oggi, la Legge di Bilancio e il decreto fiscale sbarcheranno rispettivamente in Senato e alla Camera, con le ultime modifiche ad entrambi i testi in arrivo. Sulla Manovra, si dovrebbe alleggerire la plastic tax.

Christine Lagarde e il primo discorso al Parlamento UE

Primo discorso, oggi alle 15, del neo presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, al Comitato degli Affari Economici del Parlamento Europeo a Bruxelles. Ieri, la Lagarde ha partecipato, insieme con i presidenti del Parlamento europeo, David Sassoli, e del Consiglio europeo, Charles Michel, alla cerimonia per i 10 anni del Trattato di Lisbona, presieduta dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. L’Ue è un “tesoro che va preservato”, ha detto la von der Leyen, e “la nuova Commissione europea ha la responsabilità di lasciare un’Unione più forte di quella che ha ereditato”.

Londra, Trump atteso al vertice Nato

Rimane aperta l’incognita guerra commerciale, che ha portato negatività sui mercati azionari nell’ultima seduta di venerdì scorso, dopo la firma del presidente Donald Trump, alla legge a sostegno degli indipendentisti di Hong Kong. Vedremo se ci saranno nuovi sviluppi, questa settimana, durante la visita di Trump a Londra, per il vertice Nato del 3 e 4 dicembre. Il presidente solleverà il problema delle minacce portate da Russia e Cina, in occasione delle celebrazioni per il settantesimo anniversario dell’Alleanza atlantica, e incontrerà diversi capi di Stato e di governo a margine della riunione, tra i quali il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, in agenda mercoledì.

Settimana “rossa” per il petrolio

Settimana da bollino rosso anche per il petrolio. Dopo i ribassi degli ultimi giorni, si attendono i dettagli sul collocamento di Saudi Aramco: mercoledì verrà chiuso il bookbuilding e giovedì sarà annunciato il prezzo delle azioni. Giovedì, poi, si aprirà a Vienna anche l’ultimo meeting Opec dell’anno, con gli operatori che si attendono un accordo sul taglio della produzione a di 1,2 milioni di barili al giorno fino a marzo.

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Redazione

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