Mentre è corso il vertice Opec a Vienna, riflettori puntati su Saudi Aramco: a 25,6 miliardi di dollari è l’Ipo più grande della storia. In Italia fumata nera sulla manovra e attesa per l’udienza Mediaset-Vivendi
Da Vienna l’Opec+
Quotazione del petrolio in lieve rialzo mentre è ancora in corso il vertice Opec da cui è atteso un nuovo prolungamento dei tagli alla produzione. Secondo fonti interne si attenderebbe un taglio da 500: 350 a carico dei Paesi Opec, e 150 Non-Opec, con un taglio aggiuntivo a 1,2 in corso. Il future gennaio sul Wti è salito dello 0,8% a 58,9 dollari al barile, mentre la consegna febbraio sul Brent è cresciuta dell’1,2% a 63,7 dollari.
Saudi Aramco: cosa può fare
Mentre l’Opec decide se tagliare la produzione del petrolio per spingere i prezzi verso l’alto, l’attenzione è rivolta tutta verso Saudi Aramco, che, a 25,6 miliardi di dollari, è l’Ipo più grande della storia. Il colosso petrolifero del regno saudita ha stabilito un prezzo di 32 riyal (7,69 euro) per azione, al massimo del range fornito precedentemente. Ciò ha permesso alla compagnia di superare l’offerta pubblica da record di Alibaba del 2014 (25 miliardi). Lo ha comunicato la società.
Manovra, fumata nera
Si è chiuso con un nulla di fatto il vertice di ieri a Palazzo Chigi sulla Legge di bilancio: la maggioranza non ha trovato la quadra sugli emendamenti e la riunione è stata aggiornata a oggi. Il clima tra le parti resta teso: Italia Viva di Matteo Renzi ha presentato dei subemendamenti al maxiemendamento del Governo con l’obiettivo di azzerare le nuove tasse (plastic tax, sugar tax e stretta sulle auto aziendali) sottolineando che se verranno confermate, si rischiano 5000 licenziamenti nei settori colpiti. Se passasse la richiesta di Iv si dovrebbe rinunciare al gettito residuo: 5-600 milioni solo nel 2020. Come se questo non bastasse, sulle tensioni nell’esecutivo, è intervenuta anche l’agenzia di rating Fitch: “Il complesso rapporto tra i due partiti rappresenta un rischio per la durata del governo fino alla fine della legislatura“, si legge nel capitolo dedicato all’Italia all’interno del Global Economic Outlook. Migliorata però la view sulle banche italiane da negativa a stabile.
Mediaset guarda all’udienza con Vivendi
La partita fra Mediaset e Vivendi potrebbe chiudersi oggi? Nel pomeriggio si terrà la nuova udienza davanti al Tribunale di Milano con la vicenda che guarda anche ai possibili sviluppi dell’inchiesta penale sulla scalata dei francesi al gruppo italiano: si attende una decisione che può portare a una archiviazione o a richieste di rinvio a giudizio, con la possibilità (in questo secondo caso) di sequestro di azioni. Fino a pochi giorni fa l’accordo sembrava cosa fatta, ma al momento le due parti restano distanti. L’ultima offerta proposta dal gruppo milanese, pari a 2,98 euro per azione, sarebbe stata rifiutata dai francesi. Mediaset ha ribadito una delle sue proposte: l’eliminazione di tutte le cause da entrambe le parti, con i francesi che entrerebbero in Mfe con l’intera quota di quasi il 30%. Vivendi vorrebbe procedere con la vendita della quota di quasi il 20% di Mediaset ora in mano alla fiduciaria Simon.
Tra i dati macro l’andamento dell’economia italiana
Tra i dati macroeconomici attesi, l’Istat diffonde quelli sul commercio al dettaglio a ottobre e la Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana a novembre. Dal Giappone sono attesi i dati sui consumi delle famiglie, dalla Germania i dati sulla produzione industriale per il mese di ottobre. Dagli Stati Uniti il tasso di disoccupazione a novembre e l’indice di fiducia delle famiglie (Michigan) a dicembre.