Allarme Coronavirus in Italia: due casi accertati a Roma. Il Premier Conte invita a mantenere la calma. Intanto l’Oms dichiara emergenza sanitaria mondiale. Oggi è il giorno della Brexit; in agenda una sfilza di dati macroeconomici
Il Coronavirus arriva anche in Italia
E’ allarme Coronavirus in Italia: due casi sono stati confermati a Roma. Ne ha subito riferito Giuseppe Conte: “Si tratta di due turisti cinesi che sono venuti nel nostro paese. Siamo vigili e molto attenti: non ci siamo fatti trovare impreparati. Non c’è nessun motivo di creare panico e allarme sociale“, ha detto il presidente del Consiglio in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Intanto è stato chiuso il traffico aereo da e per la Cina. E’ intervenuto anche il ministro della salute Roberto Speranza: “L’insorgenza di casi di Coronavirus in Italia è un fatto abbastanza normale se pensiamo alla statistica, visto che in Europa ci sono 10 casi. La situazione è seria ma non bisogna fare allarmismi, la situazione è totalmente sotto controllo“.
Oms: “Emergenza sanitaria mondiale”
Il totale dei morti per Coronavirus sale a 212. Per l’Organizzazione mondiale della sanità è emergenza globale e soprattutto non è al momento possibile immaginare quanto sarà grande questo allarme. “Bisogna essere preparati ad affrontarla” ha detto il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, “la Cina ha preso straordinarie misure per fare fronte al virus 2019-nCoV, lo ha isolato, sequenziato, e ha condiviso i dati con tutti. Dobbiamo ringraziare coloro che hanno lavorato ininterrottamente per tutto questo tempo“. Proprio per la sua imprevedibilità, l’Oms ha dichiarato che l’epidemia di Coronavirus è un’emergenza sanitaria mondiale. Per gli esperti il diffondersi del virus cinese coincide con il rallentamento della crescita e cominciano a rendersi evidenti i primi segnali di contagio ad altre economie non solo asiatiche.
Il giorno della Brexit
Il giorno è arrivato: quello della Brexit. L’addio della Gran Bretagna si compie con la dichiarazione dei tre responsabili delle istituzioni dell’Unione, Ursula von der Leyen, David Sassoli et Charles Michel. Oggi, 31 gennaio, alle 23 il Regno Unito lascerà ufficialmente l’Europa, dopo tre anni di incertezze, rinvii e cambi di governo. Già dalle prime ore del giorno entreranno in circolazione circa 3 milioni di monete celebrative: una moneta da 50 cent con l’iscrizione “Pace, prosperità e amicizia con tutte le nazioni” e la data del 31 gennaio 2020. Il Primo Ministro Boris Johnson sarà il primo a riceverla. Di fronte a Westminster, il fondatore del Brexit Party Nigel Farage darà avvio alle celebrazioni. Sul fronte strettamente finanziario, attenzione alla sterlina.
Petrolio, osservato (sempre) “speciale”
Le materie prime stanno mostrando la classica situazione di paura per la situazione mondiale appesa al Coronavirus. L’oro, bene rifugio per eccellenza, è in crescita. Il petrolio, legato direttamente alla forza dell’economia globale, perde quota: sui mercati asiatici i future sul Light crude Wti hanno ceduto 93 cent a 52,40 dollari e quelli sul Brent hanno arretrato di 1,09 dollari a 58,72.
Una ricca agenda macroeconomica
Una chiusura di settimana con una ricca agenda macro: dal Giappone disoccupazione, vendite al dettaglio, produzione industriale e verbali BoJ, dalla Francia il Pil, le vendite al dettaglio in Germania, l’inflazione e il Pil per l’Eurozona e l’Italia. Dagli Stati Uniti sono attesi la spesa per consumi, il reddito delle famiglie e il costo del lavoro. Infine la fiducia delle famiglie calcolata dall’Università del Michigan.