La giornata sui mercati in 5 punti: Trump, nuove minacce alla Cina

La giornata sui mercati in 5 punti: Trump, nuove minacce alla Cina

coronavirus

Seconda giornata di fila col segno più per le borse europee, Piazza Affari compresa all’indomani del sorpasso delle vittime italiane rispetto a quelle cinesi. Trump intanto torna a minacciare Pechino

 

Le borse europee aprono positive

L’intervento delle banche centrali unito alle misure di emergenza dei singoli governi. Così come aveva anche auspicato Christine Lagarde giovedì scorso, questa azione congiunta sta dando sollievo ai mercati internazionali. Positive alla vigilia, le borse europee avviano sopra la parità anche oggi. Se dovessero chiudere sopra lo zero sarebbe la seconda seduta di fila: non succede da 16 giorni. Stavolta è Francoforte a correre di più, con quasi il 5% di guadagni, Piazza Affari sale del 2,7% con lo spread che scende ancora, sotto i 190 punti, confortato dal rafforzamento consistente del Quantitative Easing deciso dalla Bce durante il consiglio straordinario di mercoledì sera. Proprio la Lagarde è tornata a parlare in un intervento su “Repubblica”: “La Bce farà la sua parte per sostenere ogni cittadino dell’area euro in questo momento di estrema difficoltà. Qualsiasi inasprimento delle condizioni di finanziamento amplificherebbe i danni dello shock in corso”.

 

Coronavirus, il punto

Dopo quasi tre mesi da quando il coronavirus è stato isolato per la prima volta Wuhan, il conto è di diecimila morti causati dalla pandemia, stando al conto della John Hopkins University, che si affida ai dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il Covid 19 si è diffuso in tutti i continenti, per un contagio totale che coinvolge 250mila persone. Ieri, probabilmente il giorno più complicato per il nostro paese: le vittime in Italia infatti hanno superato quelle cinese: 3.405 contro i 3.200 del paese asiatico.

 

Trump minaccia ritorsioni contro la Cina

Chiude sopra la parità Wall Street ma senza slancio, con il Dow Jones avanti dello 0,9% e l’S&p500 a +0,4%. Meglio il Nasdaq che guadagna il 2,3%. Positive anche le borse asiatiche: Tokyo chiusa per festività, il guadagno maggiore è quello di Hong Kong: +4,9% mentre Shanghai avanza dell’1,6%. Sul fronte politico, Donald Trump torna ad attaccare Pechino: “Il mondo pagherà a caro prezzo il fatto che la Cina abbia rallentato la condivisione delle informazioni sul virus”, ha detto il presidente Usa, minacciando ripercussioni contro il paese asiatico, a cui già ieri aveva ribadito e attribuito ogni responsabilità sulla diffusione del covid 19 definendolo “virus cinese”.

 

Banca Centrale Cinese, tassi fermi

Ieri il nulla di fatto dalla Banca Centrale Svizzera che ha mantenuto i tassi bloccati. Oggi stessa decisione da quella cinese, che ha annunciato di aver lasciato i tassi primari sui prestiti (LPR) invariati rispetto a febbraio. Il loan prime rate annuale resta dunque al 4,05% dopo essere stato ridotto di 10 punti nel mese di febbraio ed in precedenza ulteriormente abbassato dal 4,20% al 4,15%, in novembre, in quella che era stata la prima riduzione da quando il nuovo benchmark era statointrodotto nell’agosto del 2019. In entrambi i casi, non è mai stato nominato il coronavirus come causa di tali decisioni. Quest’ultima, arriva all’indomani della notizia dell’assenza di nuovi casi di infetti per l’epidemia. Attesa anche per le decisioni dell’istituto centrale russo.

 

Agenda Macroeconomica

In contrazione l‘indice tedesco dei prezzi di produzione: a febbraio, su base mensile, -0,4% contro il +0,8% di gennaio. Deluso il consensus che aveva previsto un calo meno consistente: -0,1%. Su base annuale l’indice resta negativo: -0,1%, a fronte del +0,2% stimato dagli analisti e il +0,2% del mese precedente. Le partite correnti dell’Eurozona, che misura la differenza di valore tra i beni e i servizi esportati e il pagamento degli interessi (esportazioni meno importazioni) a gennaio è pari a 34,7 miliardi, dato superiore a quello di dicembre (32,6 miliardi di euro). Nel pomeriggio attesa per le vendite delle case esistenti negli Usa, dato mensile.

 

Articolo a cura di Giacomo Iacomino

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