Sale l’attesa per le riunioni delle banche centrali e la decisione sui dazi da parte degli Usa. Focus su Zew, produzione industriale italiana e Pil in Gran Bretagna. L’inflazione in Cina ai massimi da otto anni
Wall Street in ribasso in attesa di notizie sul fronte dazi
La giornata sui mercati parte con gli indici a Wall Street che hanno terminato la seduta di lunedi’ 9 dicembre in ribasso, ai minimi di giornata. In assenza di notizie significative, a pesare sui listini e’ la mancanza di sviluppi sul fronte dei negoziati tra gli Stati Uniti e la Cina in vista dell’entrata in vigore di una nuova serie di dazi, previsti per il prossimo 15 dicembre. Intanto continuano a farsi sentire gli effetti della guerra commerciale tra le due piu’ grandi economie al mondo: in Cina, le esportazioni hanno subito una contrazione inaspettata dell’1,1% nel mese di novembre a causa di un calo delle importazioni da parte degli Stati Uniti. Preoccupano anche le tensione geopolitiche, dopo che la Corea del Nord ha dichiarato domenica di aver lanciato un missile a lungo raggio per aumentare la pressione sugli Stati Uniti nel tentativo di sbloccare la trattative sul nucleare. A poco sono servite le parole del presidente Usa, Donald Trump, che ha detto di essere vicino a trovare un’intesa con i democratici per ratificare il trattato commerciale con Canada e Messico, lo Usmca, confermando le indiscrezioni della stampa americana. Il Djia ha perso 105,46 punti, lo 0,38%, a quota 27.909,60. L’S&P 500 ha ceduto 9,95 punti, lo 0,32%, a quota 3.135,96. Il Nasdaq ha lasciato sul terreno 34,70 punti, lo 0.40%, a quota 8.621,83. Dopo il rally della scorso settimana, il petrolio a gennaio a New York ha ceduto 0,18 dollari a 59,02 dollari al barile. Sul greggio, pesano le incertezze commerciali. Sul fronte impeachment, saranno annunciati oggi, martedì 10 dicembre, dai democratici durante una conferenza stampa due articoli per l’impeachment nei confronti del Presidente Donald Trump, ovvero due capi di accusa. Lo fanno sapere fonti del Congresso.Secondo quanto riportano i media, abuso di potere e ostruzione nei confronti del Congresso. Non dovrebbe esserci invece l’accusa di ostruzione alla giustizia. Da parte sua la Casa bianca respinge con forza le accuse al mittente. “Non c’è alcuna prova di illeciti da parte del Presidente.
Mercati in attesa delle banche centrali
I mercati guardano anche alle riunioni di politica monetaria della Federal Reserve e della Banca Centrale Europea. La banca centrale americana terminera’ la sua riunione mercoledi’. Il primo appuntamento è con la Fed che dovrebbe lasciare i tassi di interesse al livello attuale (tra l’1,50-1,75%) dopo averli gia’ tagliati di 25 punti base per tre volte nel corso del 2019, grazie anche ad un rapporto sul lavoro decisamente robusto.
Asia attendista. Inflazione cinese ai massimi da otto anni
La giornata sui mercati asiatici è in stasi. In Asia continuano a pesare le incertezze sui dazi. I mercati attendisti in vista degli appuntamenti di questa settimana con FED, BCE e elezioni in Gran Bretagna. Il Nikkei chiude sotto la parità, così l’Hang Seng, mentre Shanghai resta positiva.
Nel frattempo, L’indice dei prezzi al consumo della Cina è balzato ai massimi di 8 anni, nel mese di novembre, grazie all’aumento dei prezzi della carne suina (+110%) e di altri prodotti alimentari. Il dato pubblicato dall’Ufficio nazionale di statistica è salito su base annua del 4,5% più del +4,3% atteso dal consensus ed in linea con il record messo a segno a gennaio 2012. L’inflazione misurata dall’indice dei prezzi alla produzione è scesa invece, su base annua, dell’1,4%, contro la flessione attesa dell’1,5%. Su base mensile, l’indice dei prezzi al consumo ha registrato un incremento dello 0,4%, mentre l’indice dei prezzi alla produzione è sceso dello 0,1%. Le borse asiatiche attendono però la decisione di Washington, che dovrebbe imporre nuovi aumenti tariffari su 156 miliardi di dollari di beni cinesi domenica 15 dicembre. Ad oggi non vi sono aggiornamenti da parte né degli Usa né della Cina sul fronte delle trattative.
Brexit: sterlina sui massimi da maggio aspettando elezioni
Gli investitori stanno aspettando le elezioni britanniche di giovedì in vista delle quali le attese sono di una vittoria decisa del premier uscente Boris Johnson. Quest’ultimo ha spinto al voto con due anni di anticipo nella speranza di vincere secco e di poter così portare la Gran Bretagna fuori dall’Ue entro il 31 gennaio. La sterlina resta sopra 1,31 nei confronti del dollaro americano, sui massimi di maggio 2019.
Oggi in agenda inflazione Cina e produzione industriale italiana, Pil GB e ZeW
La giornata macro si apre con l’inflazione in Cina e prosegue con la produzione industriale di Francia, Italia, Gran Bretagna, da cui arrivano anche i dati della bilancia commerciale e il Pil. Dalla Germania invece e’ atteso l’indice Zew sulla situazione economica e il sentiment. Chiudono gli Stati Uniti, con produttivita’ e costo del lavoro. Nel pomeriggio e’ previsto un intervento pubblico del Governatore di Bankitalia Ignazio Visco. Continua a tenere banco la discussione, che va avanti ormai da giorni, sulla riforma del MEF, il Meccanismo Europeo di Stabilità che apre l’ennesima settimana calda per il Governo. La tabella di marcia è segnata: in vista del Consiglio UE del 12 e 13 dicembre, è ufficialmente iniziato il countdown per la risoluzione sul fondo Salva-Stati, prevista per domani, mercoledì 11 dicembre alla Camera e al Senato dopo le comunicazioni del Premier Giuseppe Conte.