Il Coronavirus spaventa i mercati ma oggi futures positivi per Wall Street e Europa. Secondo Oms non è ancora pandemia. Pil tedesco fermo
Coronavirus: secondo Oms non è ancora pandemia
La giornata sui mercati parte guardando agli ultimi dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e le sedute da incubo di Wall Street e l’Europa di lunedi 24 febbraio. Secondo l’OMS, il virus è adesso presente in 30 Stati; i casi accertati sono oltre 79 mila e i decessi più di 2.600. La diffusione del virus in alcuni Paesi, tra cui la Corea del Sud e l’Italia, spaventa dunque i mercati, che negli ultimi giorni sembravano invece puntare sulla progressiva normalizzazione della situazione. Dopo il calo dei casi in Cina, l’improvviso aumento dei nuovi casi fuori dal Paese, in particolare in Italia ed in Iran, “preoccupa in modo profondo”, ma non è ancora il momento di parlare di pandemia. In Italia i casi sono più di 200 con sette decessi. Intanto i futures puntano a un’apertura positiva per l’Europa e per gli indici americani che hanno chiuso in forte calo la seduta. Piazza Affari, la peggiore delle piazze europee ha lasciato sul terreno il 5,45%, cancellando tutto il rialzo del 2020. Si tratta del ribasso più elevato dal 24 giugno 2016 quando l’indice perse il 12,5% a seguito del sì al referendum sulla Brexit. Pesanti tutti i comparti, con effetti più marcati sulla grande distribuzione a causa dei timori sui consumi. Autogrill, la peggiore del listino, ha lasciato sul terreno il 12,7%. A pesare le attese per un rallentamento delle entrate, perché il numero dei potenziali clienti in viaggio si riduce e i singoli sono meno disponibili a fermarsi in luoghi pubblici nelle aree più colpite, Lombardia e Veneto. Stesso discorso per la grande distribuzione di prodotti non alimentari sempre sui timori per ricavi in calo: Unieuro -14%, OVS -12,9%. Giù anche le società di calcio in vista della possibile chiusura delle partite al pubblico con ricadute dirette sui mancati incassi per i club, a partire dalla prossima sfida scudetto Juventus-Inter di domenica prossima. La Juve cede l’11,8%, penalizzata anche dai risultati del primo semestre deboli. ASR Roma cede 6,2% e Lazio il 7,87%. Debacle anche per il Lusso, con Moncler che perde il 5,4%, Salvatore Ferragamo -8,9%. Ancora peggio Tod’s in flessione dell’11,4%. Banche sotto pressione con lo spread del rendimento fra i titoli di stato decennali italiani e tedeschi arrivato a 145 punti base.
Wall street , future positivi dopo la peggiore seduta in due anni per Sp e Dow. Ma Trump esulta
Intanto i future del mercato azionario statunitense indicano per oggi un’apertura positiva. Ieri a Wall Street ha chiuso in calo con l’S&P 500 e il Djia che hanno azzerato i rialzi da inizio anno. L’indice delle 30 blue-chip ha perso oltre 1.000 punti terminando al di sotto della soglia psicologica dei 28.000 punti. Per entrambi i listini si tratta della peggiore seduta in due anni. A pesare sono i timori legati alla diffusione del coronavirus e ai suoi possibili effetti sull’economia. Nonostante il calo di nuovi casi in Cina, a preoccupare i mercati sono i focolai presenti in altri Paesi tra cui anche l’Italia. L’indice Vix (Cboe Volatility Index), che misura la volatilita’ della Borsa, e’ salito di oltre 25 punti al livello piu’ alto dallo scorso agosto. Il panico ha spinto gli investitori ad acquistare i cosiddetti beni rifugio, quali l’oro e i titoli di Stati Usa. Il rendimento del T-bond decennale e’ sceso fino all’1,369%, a un passo dai minimi di sempre all’1,360%, mentre l’oro ha chiuso ai massimi da 7 anni aggiungendo l’1,69% a 1.676,60 dollari l’oncia.Il Djia ha perso 1.031,61 punti, il 3,56%, a quota 27.960,80. L’S&P 500 lascia sul terreno 111,86 punti, il 3,35%, a quota 3.225,89. Il Nasdaq ha ceduto 355,31 punti, il 3,71%, a quota 9.221,28.
Ieri sera il presidente Trump ha twittato:”Il Coronavirus è davvero sotto controllo negli Usa. Siamo in contatto con tutti i Paesi importanti. I centri Usa per la prevenzione delle malatti e la sanità mondiale stanno lavorando duro e molto intelligentemente. La Borsa comincia a sembrarmi molto buona!”
Il Coronavirus contagia il Nikkey
Il virus contagia anche la borsa di Tokyo rimasta chiusa ieri per festività. Il Nikkey chiude con un ribasso del 3,34% a 22605 punti con le autorità giapponesi che affermano che è troppo presto per decidere se cancellare le Olimpiadi in calendario il prossimo luglio. Segno positivo per altre borse asiatiche che recuperano sul final come l’Hang Seng. Rimbalzo anche per il Kospi della Corea del Sud dopo le forti vendite di ieri a seguito dell’impennata di casi da coronavirus. Oggi il Paese ha dichiarato 60 nuovi casi (di cui otto morti, uno in più nelle ultime 24 ore) portando il numero di malati a 893, il numero più alto dopo la Cina. Secondo il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle malattie coreano, l’ultimo incremento dei casi di contagio registrati in Corea del Sud è il più basso degli ultimi quattro giorni. Risulta contagiato un membro dell’equipaggio di un volto della Koeran Air.
Nel frattempo sale a 2.663 il numero totale dei morti sul territorio cinese, dove ieri si sono aggiunti 508 nuovi contagi (per un totale di 77.658 dall’inizio dell’epidemia) e 71 decessi in più. Le autorità di Pechino ha reso noto che nelle ultime ore il virus si è diffuso maggiormente nella provincia di Hubei, epicentro dell’epidemia, mentre nel resto del Paese i dati sono in diminuzione per il quarto giorno consecutivo. Sette morti e più di 230 contagi: questo il bilancio del coronavirus in Italia: 173 casi e 6 vittime in Lombardia; 33 casi e una vittima in Veneto; 18 casi in Emilia Romagna, 3 in Piemonte e nel Lazio, uno in Alto Adige e uno a Palermo.
Petrolio: -10 al vertice di Vienna. Oro punta ai 1700 dollari
Il petrolio e’ ufficialmente entrato nel mercato dell’orso (in calo di oltre il 20% dagli ultimi massimi) dopo che il contratto Wti ad aprile ha perso il 3,6% per chiudere a 51,43 dollari al barile. Si tratta della peggiore seduta dallo scorso 8 gennaio per l’oro nero. Il greggio e’ fortemente penalizzato dal possibile effetto del virus sulla domanda e dopo che il Ceo di Aramco, Amin Nasser, ha detto che l’epidemia potrebbe avere un impatto nel breve termine. I mercati restano in attesa del vertice Opec+ previsto il prossimo 5 marzo a Vienna. Il Wall Street Journal venerdì ha riportato che Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Kuwait stanno pensando di abbandonare la cooperazione con la testarda Russia e di accettare un taglio di 300.000 barili al giorno della produzione in base all’alleanza OPEC+, anziché i 600.000 barili proposti che Mosca continua a rifiutare. Ma il principe Abdulaziz ha stroncato le notizie del Journal, definendole “assurde e insensate”. L’agenzia di servizi energetici Platts ha inoltre citato anonimi rappresentanti petroliferi del Golfo secondo cui sarebbe “strano” che l’OPEC infranga l’alleanza di quattro anni con il Cremlino che finora ha funzionato tanto bene.
Per quanto riguarda l’oro, il metallo giallo sembra essere sulla buona strada per arrivare a 1.700 dollari l’oncia, con tutti i tipi di investitori che si sono fiondati sul metallo prezioso come rifugio dal virus. Solo la scorsa settimana, sia i future dell’oro che i lingotti hanno superato più volte i 1.600 dollari registrando un massimo di sette anni dopo l’altro.
Germania, Pil fermo, confermate stime
Con gli occhi del mercato puntati sull’allarme coronavirus, e’ il Pil tedesco ad aprire la giornata macro : nel quarto trimestre del 2019 il pil tedesco e’ rimasto fermo su base congiunturale ed e’ salito dello 0,4% su base tendenziale. Oggi sono stati diffusi i dati definitivi che confermano le stime gia’ diffuse in precedenza.Dall’agenda macro di oggi, seguono la fiducia delle imprese manifatturiere in Francia e, dagli Stati Uniti, i dati sul mercato immobiliare e la fiducia dei consumatori. Sono previsti gli interventi di de Guindos della Bce e di Kaplan della Fed. il Tesoro offre in asta CTz e BTp-i fino a 3,75 miliardi. A Pomigliano d’Arco Fca presenta la prima Panda ibrida.