Attesa apertura in rialzo dell’Europa dopo la salita di Wall Street sostenuta dalle banche centrali. Oggi è il SuperTuesday mentre si guarda al G7 e agli aiuti per Coronavirus
Wall Street sale grazie a banche centrali. Record di punti per Dow
La giornata sui mercati parte guardando all’inizio d’ottava a passo di carica per la piazza azionaria di Wall Street che ha archiviato gli scambi in forte rialzo sostenuta dalle dichiarazioni del Presidente Powell.
Wall Street ha terminato la seduta di lunedi’ 2 marzo in forte rialzo, rimbalzando dalle perdite della settimana precedente, in cui gli indici avevano messo assieme la peggiore performance dalla crisi finanziaria del 2008. I tre indici principali hanno guadagnato oltre il 4,4% e il Djia e’ tornato al di sopra della soglia psicologica dei 26.000 punti (con record di punti) mentre l’S&P 500 ha riconquistato quota 3.000. Gli investitori sembrano voler dar maggior peso a un possibile intervento coordinato delle banche centrali dopo che alcuni istituti centrali e organizzazioni internazionali hanno segnalato la propria disponibilita’ ad intervenire per mitigare l’impatto negativo del virus sull’economia. Gli ultimi in ordine di tempo sono stati l’Fmi e la Banca Mondiale che, in un comunicato congiunto, hanno detto che useranno ‘tutti gli strumenti a nostra disposizione nel massimo modo possibile, inclusi finanziamenti di emergenza, consulenza sulle politiche e assistenza tecnici’ per attutire l’impatto del virus sulle economie dei Paesi membri. Gli indici avevano pero’ vacillato in avvio dopo alcuni dati macroeconomici deludenti che hanno evidenziato il rallentamento dell’attivita’ manifatturiera Usa. L’Ism manifatturiero e’ sceso a 50,1 punti dai 50,9 punti del mese precedente (contro attese per 50,8 punti). Mentre il Pmi manifatturiero e’ sceso a 50,7 dai 51,9 punti di gennaio. Bene invece il dato sulle spese per le costruzioni che sono salite a gennaio dell’1,8% contro attese per un +1,0%. Il Djia ha guadagnato 1.293,96 punti, il 5,09%, a quota 26.703,32. L’S&P 500 e’ salito di 136,01 punti, il 4,60%, a quota 3.090,23. Il Nasdaq ha aggiunto 384,80 punti, il 4,49%, a quota 8.952,17. Per l’indice delle 30 blue-chip si e’ trattato della migliore performance giornaliera in termini percentuali in 11 anni. Mentre sia l’S&P 500 che il Nasdaq hanno messo a segno la migliore seduta in termini di punti dal dicembre del 2008.
Coronavirus, dopo la FED anche la BCE promette aiuti
Non solo Fed. Anche la Bce “monitora da vicino gli sviluppi e le implicazioni sull’economia” del Coronavirus: “siamo pronti a prendere le misure appropriate e mirate, se necessario”. A confermarlo la Presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde.
Ad anticipare lo scenario qualche ora prima le parole del Vicepresidente Luis de Guindos, in un discorso a Londra, dopo aver avvertito dei rischi del Coronavirus sulla crescita nell’Eurozona. La BCE “è pronta a ricalibrare tutti i sui strumenti, a seconda dei casi, per garantire che l’inflazione salga verso l’obiettivo” dell’Eurotower “in modo sostenibile”, ha detto.
“Le prospettive avevano mostrato segnali di stabilizzazione dopo la decelerazione del 2018 ma l’esplosione del Coronavirus ha portato un nuovo elemento di incertezza”, ha spiegato, sottolineando che il virus “può avere effetti sia sulla domanda che sulle forniture” per cui le esportazioni dall’Eurozona potrebbero “soffrire a causa delle misure di quarantena adottate dalla Cina”. Inoltre, ha sottolineato De Guindos, ci potrebbe essere un impatto anche sul settore dei servizi nell’eurozona. “La Bce resta vigile e monitorerà con attenzione tutti i dati che arriveranno”, ha dunque assicurato.
Dalle principali banche centrali arriva dunque un’ancora di salvezza all’economia colpita dall’epidemia come delineato in un report di Goldman Sachs.
Intorno alle 8.30 di questa mattina, l’Eurodollaro vale 1,1130 (da max 1,1155).
Asia in rialzo. Tokyo giù, delude BOJ. RBA annuncia taglio di 25pb
Seduta in ordine sparso per le principali borse asiatiche dove la piazza di Tokyo mette a segno un forte ribasso annullando il tentativo di recupero sostenuto inizialmente dal rimbalzo di Wall Street. A pesare sull’indice Nilkkei che conclude gli scambi in calo dell’1,22% a 21.082,73 punti è stato l’intervento della Bank of Japan, accolto con freddezza dagli investitori, che ha condotto un’altra operazione di repo al fine di iniettare ulteriore liquidità nel sistema finanziario del Giappone. In verde le borse cinesi,
Prevalentemente positive le altre borse che chiuderanno più tardi le rispettive sedute.
Si segnala che la Reserve Bank of Australia ha annunciato stamani un taglio dei tassi di 25 punti base allo 0,5%, un nuovo minimo storico. E la borsa australiana (Asx 200) fa il +0,69%.
“Attualmente l’epidemia di coronavirus all’estero sta avendo un impatto significativo sull’economia australiana, in particolare nei settori dell’istruzione e dei viaggi”, ha dichiarato il governatore della Banca centrale australiana, Philip Lowe, in una nota. “Lo scoppio globale del coronavirus dovrebbe ritardare i progressi in Australia verso la piena occupazione e l’obiettivo di inflazione. Il consiglio ha quindi ritenuto che fosse opportuno allentare ulteriormente la politica monetaria per fornire ulteriore sostegno all’occupazione e all’attività economica”, ha affermato Lowe. Dopo il taglio australiano, il presidente americano è tornato a twittare contro la Fed e favore di ulterori tagli da parte della banca centrale.
Australia’s Central Bank cut interest rates and stated it will most likely further ease in order to make up for China’s Coronavirus situation and slowdown. They reduced to 0.5%, a record low. Other countries are doing the same thing, if not more so. Our Federal Reserve has us….
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) March 3, 2020
Petrolio aspettando Opec e Opec+. Oro torna sui 1600 dollari
I prezzi del greggio sembrano destinati a continuare la ripresa questa settiana tra il vertice Opec, le tensioni in Siria, lo stimolo delle banche centrali e gli acquisti sul calo. I riflettori sul mercato restano puntati sull’imminente vertice Opec+ che darà all’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio guidata dai sauditi, l’opportunità di intervenire sui tagli alla produzione. Il petrolio e’ rimbalzato dopo il crollo recente. Il contratto Wti ad aprile e’ avanzato di 1,99 dollari, o il 4,4%, per chiudere a 46,75 dollari al barile. Nel frattempo l’oro è tornato sui 1600 dollari l’oncia.
Oggi in agenda: Super Tuesday, G7 e inflazione Eurozona
Non è un martedi come gli altri ma il cosiddetto SuperTuesday. Mancano poche ore al voto per le primarie democratiche in 14 stati (Alabama, Arkansas, California, Colorado, Maine, Massachusetts, Minnesota, North Carolina, Oklahoma, Tennessee, Texas, Utah, Vermont, Virginia) più le Samoa americane (isole del sud Pacifico), nel quale si assegneranno all’incirca 1300 delegati. Questo Super Tuesday è ben piu’ importante rispetto a quello del 2016 (34% sul totale dei delegati nel 2020, 22% dei delegati nel 2016). La sfida sarà soprattutto negli Stati della California e del Texas che con un totale di 643 delegati rappresentano quasi il 50% dell’ammontare dei delegati del supermartedì.
I mercati guardano anche alla riunione del G7 . Secondo quanto risulta a Reuters, la bozza di dichiarazione del G7 per ora non contiene specificamente riferimenti a nuove spese dei governi o tagli coordinati dei tassi di interesse da parte delle banche centrali. Non a caso i future di Wall Street sono al momento in rosso. Per fronteggiare l’emergenza da Coronavirus, in programma oggi una teleconferenza dei ministri finanziari del G7 e domani, mercoledì, nella medesima modalità per evitare viaggi e spostamenti, ad una pre-riunione dell’Eurogruppo (che si riunirà il prossimo 16 marzo) alle quali parteciperà ovviamente il Ministro dell’Economia Gualtieri che sembra avere le idee molto chiare sulla strada da seguire. In calendario una riunione straordinaria del G-20.
Ricordiamo anche che l’Ocse nella giornata di ieri ha consistentemente rivisto al ribasso le previsioni di crescita globale a causa del coronavirus che sta arrecando “gravi danni” all’economia. Quest’anno sarà del 2,4%, ovvero 0,5 punti in meno rispetto a quanto stimato in precedenza. Il dato 2021 è stato, invece, alzato di 0,3 punti a +3,3%. “L’economia globale è a rischio”, ha sottolineato l’ente parigino, aprendo il suo studio con l’immagine di un aeroporto vuoto. Ovviamente la scure si fa sentire soprattutto sulle stime cinesi con una crescita prevista al di sotto del 5% quest’anno per poi risalire oltre il 6% nel 2021. Mentre l’Eurozona subisce un taglio del pil 2020 di 0,3 punti a +0,8%. Nel caso dell’Italia l’Ocse ha previsto una crescita quest’anno pari a zero, ovvero 0,4 punti percentuali in meno rispetto alle stime del World Economic Outlook dello scorso novembre. La ripresa il prossimo anno con un +0,5%. Per l’Ocse il coronavirus è “il più grande pericolo” dai tempi della crisi finanziaria, “una minaccia senza precedenti”. Da qui l’invito del capo economista dell’Ocse, Laurence Boone, alle Banche centrali a inviare “subito” un segnale sul fatto che sono pronte ad agire sul coronavirus. Comunque l’economista dell’Ocse ha voluto puntualizzare che questo non è uno shock che si possa affrontare con le Banche centrali: “spetta ai sistemi sanitari e ai governi scendere in campo”. I governi devono, infatti, agire rapidamente e con forza per superare il coronavirus e il suo impatto economico.
Sul fronte macroeconomico, occupazione, disoccupazione, inflazione nell’Eurozona sono gli aggiornamenti piu’ attesi dai mercati per quel che riguarda i dati macroeconomici. Alla Farnesina viene presentato il Piano Straordinario 2020 per la promozione del Made in Italy.