L’Asia non prosegue il rimbalzo di Usa ed Europa. Trump: la responsabilità del contagio è cinese. Conte apre ai coronavirus bond. Goldman Sachs: Italia in recessione nel 2020
Trump risolleva Wall Street ma fa arrabbiare la Cina
“Il coronavirus? E’ cinese, una definizione molto corretta”. Ha usato queste parole Donald Trump durante il briefing alla Casa Bianca sulla gestione dell’emergenza. “La Cina diffonde informazioni che erano false, il nostro esercito non ha mai dato a Pechino il virus. Non lo ha dato a nessuno”. Come ritorsione, la Cina ha annunciato che ritirera’ i visti ai giornalisti di New York Times, Washington Post, Wall Street Journal, Time e Voice of America entro dieci giorni. Intanto però negli States si registra un’impennata di contagi: 6.423 e 108 morti, nel giorno in cui Wall Street agguanta un buon rimbalzo (Dow Jones +5,2%, Sp500 +6%, Nasdaq +6,2%), sostenuta dalle mosse di Trump e della banca centrale americana. Il governo vuole inviare assegni ai cittadini entro le prossime due settimane e consentire ad aziende ed individui di ritardare, per un periodo di 90 giorni, il pagamento di fino a 300 miliardi di dollari in tasse al fisco Usa. Previsto un forte sostegno anche ai settori più in difficoltà, come le crociere, le compagnie aeree e gli hotel. In precedenza, la banca centrale americana aveva annunciato il lancio di una linea di credito per garantire l’accesso al credito a imprese e famiglie, mantenendo le due operazioni repo (prestiti contro termine) da 500 miliardi di dollari al giorno per il resto della settimana. Intanto, il Venezuela (Opec) è il primo paese a chiedere ufficialmente aiuto all’Fmi per fare fronte all’emergenza: l’intervento richiesto è di 5 miliardi di dollari, come ha dichiarato il presidente stesso venezuelano Nicolas Maduro, attraverso una lettera inviata alla direttrice generale del fondo, Kristalina Georgieva.
Borse asiatiche deboli
Non ce la fanno, le borse asiatiche, a sfruttare l’ondata rialzista sui mercati internazionali avviata dall’Europa e proseguita da Wall Street. Tokyo non mantiene i guadagni dell’avvio, sopraffatta dai timori sull’impatto della pandemia da coronavirus e lo scetticismo sull’efficacia delle misure adottate dai Governi. il Nikkei chiude la seduta ai minimi da novembre 2016 perdendo l’1,68%. Sul fronte macro, un surplus della bilancia commerciale più alto delle attese è stato registrato a febbraio. Il motivo? Il calo consistente delle importazioni dalla Cina, causato dal blocco delle catene di produzione e distribuzione di beni per l’emergenza Covid 19. Il surplus commerciale e’ salito a 1.109,8 miliardi di yen, pari a oltre 10,5 miliardi di euro, con le importazioni scese del 14% rispetto all’anno prima. Le importazioni dalla Cina sono scese del 47,1%, il maggior calo dal 1986. Le altre borse asiatiche scambiano miste: Cina debole con Shanghai -0,61% e Shenzhen +0,01%. Sprofonda Hong Kong -4,1%. Giù Mumbay (-2,27%) e Sydney (-6,26%).
Conte apre ai coronavirus Bond
Il premier Giuseppe Conte ha parlato apertamente di coronavirus bond nel corso del suo intervento alla video conferenza dei leader Ue nella serata di ieri. “Se procederemo divisi, saremo deboli ed esposti alle reazioni dei mercati. Nessuno si illuda di rimanere al riparo da questo tsunami economico-sociale. Per assicurare ai nostri cittadini le cure mediche necessarie e la protezione sociale ed economica di cui hanno bisogno occorrono strumenti adatti da individuare con velocità”. Le due ipotesi: i cosiddetti ‘coronavirus bond’ o anche un fondo di garanzia europeo, “in modo da finanziare con urgenza tutte le iniziative dei singoli governi per proteggere le proprie economie”.
Goldman Sachs: Italia in recessione
Gli esperti di Goldman Sachs vedono un 2020 in recessione per l’Italia, il Paese a soffrire maggiormente le conseguenze economiche del coronavirus. Il Prodotto Interno Lordo calerebbe del 3,4% quest’anno rispetto al +0,2% pre-crisi, con una ripresa al 3,5% nel 2021. Lo scenario recessivo – avverte Goldman Sachs – riguarda tutta la zona euro e i principali Paesi europei nel primo semestre, con contrazioni del PIL reale dell’1% nel primo trimestre e del 3% nel secondo trimestre. Forti flessioni sono previsti in Germania (-1,9%), Francia (-0,9%) e Spagna (-1,3%), mentre nel 2021 il rimbalzo atteso si aggira tra il 3 e il 4%.
Agenda macro
Occhio ai dati sull’industria in Italia e sull’inflazione dell’Eurozona. Da monitorare anche gli aggiornamenti sulle immatricolazioni auto, anche se gli aggiornamenti più preoccupanti in questo senso arriveranno nel mese di marzo. Già detto del Giappone, oltreoceano in arrivo i consueti dati del mercoledì sui mutui e le scorte di petrolio dell’Eia.