Puntare ad un calcio competitivo e sostenibile: è l’obiettivo di Saverio Sticchi Damiani, il presidente del Lecce che sta facendo vivere ai tifosi salentini un piccolo grande sogno. Il modello che l’avvocato pugliese ha in mente per il club giallorosso è chiaro: un settore giovanile di prospettiva da cui pescare talenti per la prima squadra, una struttura societaria snella e un bilancio sempre in ordine. Ma chi è Sticchi Damiani e com’è arrivato alla presidenza dei Lupi?
Chi è Saverio Sticchi Damiani: la biografia
Classe 1975, nato a Galatina, laureato in Giurisprudenza e con un dottorato di ricerca in Diritto delle Istituzioni europee alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Sticchi Damiani comincia a lavorare all’Institute of Advanced Legal Studies di Londra. Nel 2005 vince il concorso pubblico e diventa ricercatore universitario in diritto amministrativo alla facoltà di Economia dell’Università di Lecce. Passa un anno e nel 2006 è assunto come professore associato di diritto amministrativo alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università LUM Jean Monnet di Bari.
Stimato giurista esperto di diritto amministrativo, diritto della concorrenza, diritto dell’Unione europea e diritto sportivo, nel corso degli anni Sticchi Damiani insegna diritto dei beni culturali a Lecce, diritto dell’Unione europea, diritto amministrativo, diritto dell’ambiente e della cultura all’Università del Salento, sistemi amministrativi comparati e diritto amministrativo europeo alla LUISS Guido Carli di Roma.
Dal 2012 Sticchi Damiani è Vicedirettore del Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università del Salento e Vicecapo di Gabinetto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Come si legge sul suo sito ufficiale, è autore di numerose pubblicazioni tra monografie, articoli, saggi e contributi su tematiche che spaziano dalle interdittive antimafia agli aspetti legislativi delle energie rinnovabili. Inoltre è relatore in numerosi convegni di rilevanza nazionale.
Da dove viene il suo patrimonio
Figlio d’arte, Saverio Sticchi Damani è il titolare di uno degli studi legali più quotati di tutto il Salento. Suo padre, Ernesto Sticchi Damiani, è professore emerito di diritto amministrativo e famoso avvocato decano del foro leccese, fondatore nel 1966 dello studio legale che porta il suo cognome. Le sedi dello studio sono due: una a Roma a piazza San Lorenzo in Lucina, accanto a via del Corso, e una a Lecce in via 95° Reggimento Fanteria, studio gestito dal padre insieme ai figli. Lo studio legale Sticchi Damiani è stato inserito da Sole 24 Ore e Statista nella classifica Studi legali 2022 dei migliori studi d’Italia.
Sticchi Damiani esercita la professione presso il Consiglio di Stato, la Corte di Cassazione, la Corte Costituzionale e presso i principali Tribunali amministrativi regionali. I suoi settori di competenza sono gli appalti pubblici e le concessioni, l’energia, l’ambiente e i rifiuti, l’urbanistica e l’edilizia, l’antimafia, l’antitrust e il diritto della concorrenza, le telecomunicazioni, il diritto sanitario, le concessioni demaniali, la revoca dei contributi pubblici, il pubblico impiego, il diritto dell’Unione europea e il diritto sportivo. Alla professione di avvocato, il legale unisce le attività di consulenza e assistenza in giudizio nei confronti di soggetti pubblici e l’attività di docenza all’Università del Salento.
Da quanto tempo gravita nel calcio
Dal 2017 Sticchi Damiani è presidente del Lecce, arrivato ai vertici della società pugliese senza una grande esperienza nel mondo del calcio. L’avvocato entra nell’organigramma nel 2015 con la cordata di imprenditori leccesi che rileva la squadra dalla famiglia Tesoro. Due anni dopo, Sticchi Damiani succede al dimissionario Enrico Tundo e viene nominato alla presidenza dal Consiglio di Amministrazione.
Nel 2022, in seguito alla seconda promozione del Lecce in Serie A, rafforza la governance del club con la nomina del commercialista Sandro Mencucci ad Amministratore Delegato e l’allargamento della base societaria con l’ingresso di due soci al 10% ciascuno. Si tratta degli imprenditori internazionali Pascal Picci e Alvin Sariaatmadja provenienti da Svizzera e Indonesia del gruppo che fa capo al banchiere italo-svizzero Boris Collardi.
Le minacce mafiose
Per il suo lavoro, Sticchi Damiani è stato vittima di un duplice atto intimidatorio. Il presidente del Lecce ha ricevuto due teste mozzate di maiale, sanguinanti e avvolte in una busta di plastica, accompagnate da biglietti con insulti e minacce. La prima testa di maiale è stata piazzata davanti alla sua abitazione in via San Francesco d’Assisi, di fronte alla villa comunale di Lecce; la seconda nei pressi dello studio legale di famiglia, appesa all’interno del portone di ingresso di Palazzo Tamborrino.
Gli ottimi rapporti tra il club di via Costadura e i tifosi hanno fatto escludere agli inquirenti l’ipotesi di un legame con gli ultras giallorossi. Sullo sfondo ci sono piuttosto l’attività di avvocato del presidente e l’affidamento del servizio di ristoro nei bar all’interno dello stadio che la società sarebbe intenzionata ad assegnare a un’azienda leader a livello nazionale.
Quanto ha investito nel Lecce
Dopo un campionato di Lega Pro, concluso al sesto posto, nell’estate del 2015 il presidente Savino Tesoro cede il Lecce ad una cordata di imprenditori guidata dal legale rappresentante Sticchi Damiani. Con l’avvocato ci sono Enrico Tundo (impegnato nel settore dei trasporti), il finanziere Corrado Liguori, il deputato Ferdinando Aiello e il docente Salvatore De Vitis. Le condizioni di Tesoro per il passaggio di consegne sono la sostituzione della garanzia bancaria per 2 milioni di euro e la presentazione di un piano credibile di investimenti, senza nemmeno un corrispettivo per il patrimonio. I nuovi vertici iscrivono il club al campionato 2015-2016 presentando presso la sede della Lega una fidejussione di 400.000 euro.
Come Maurizio Stirpe del Frosinone e Fabrizio Corsi dell’Empoli, Sticchi Damiani chiama a raccolta collaboratori fidati – dal direttore generale Pantaleo Corvino al direttore sportivo Stefano Trinchera – e mette insieme un team di professionisti che ottengono risultati sportivi straordinari rispettando i parametri economici di una neopromossa. La maggior parte delle risorse derivano dalla partecipazione alla A e dai diritti televisivi, ma il Lecce di Sticchi Damiani non crea debiti.
La rosa della stagione 2022-2023 è quella con l’età media più bassa della Serie A. L’acquisto più costoso nel corso della sua presidenza è quello di Youssef Maleh, centrocampista 24enne preso dalla Fiorentina per 5,5 milioni. Sono un successo le plusvalenze di Gabriel Strefezza e Federico Baschirotto, pagati rispettivamente 500.000 e 280.000 euro e oggi con un valore di mercato di 10 e 8 milioni.
C’è infine la questione della riqualificazione dello stadio. Dopo un investimento complessivo da 10 milioni in partnership con la Regione Puglia che ha coperto il 35% con un prestito a fondo perduto, il Via del Mare potrebbe essere al centro dei Giochi del Mediterraneo 2026 che si terranno a Taranto. L’obiettivo della società è favorire la copertura totale dell’impianto e avere uno stadio più confortevole per i tifosi di tutti i settori.
I risultati sportivi nel corso della sua presidenza
Dopo sette anni di assenza dalla Serie A, il Lecce coglie la promozione in massima serie al primo anno di presidenza Sticchi Damiani nella stagione 2018-2019. La permanenza in A, però, dura solo 12 mesi: nel campionato 2019-2020, complice la pandemia, la squadra allenata da Fabio Liverani chiude al 18° posto e torna in B.
Dopo aver perso le semifinali dei play-off contro il Venezia nel 2020-2021, il Lecce torna in A nella stagione 2021-2022: con Marco Baroni in panchina, la formazione salentina domina il campionato e finisce prima con 71 punti. La stagione 2022-2023, sempre con Baroni, è quella della consacrazione con una salvezza ottenuta alla penultima giornata vincendo per 1-0 in casa del Monza grazie ad un gol del giovane bomber Colombo.
Ma il 2023 è un anno d’oro soprattutto per la Primavera del Lecce: i giovani allenati da Federico Coppitelli vincono lo scudetto e si laureano campioni d’Italia per la terza volta, a diciannove anni dall’ultimo successo. Per la prima squadra e per Sticchi Damiani, quella 2023-2024 sarà la seconda stagione consecutiva in A: con Roberto D’Aversa subentrato a Baroni e 11 ragazzi scudettati della Primavera in ritiro a Folgaria, il presidente promette che il Lecce soffrirà ancora per restare in A ma sarà sempre in grado di stupire.