Chi sono i cattivi pagatori? Quali sono gli svantaggi che comporta essere definiti in questo modo? Nella vita può accadere di essere in ritardo nel pagamento di un debito. Alcune volte può accadere di non riuscire a rispettare un termine, perché avviene qualcosa di inaspettato: magari manca improvvisamente la liquidità o semplicemente un pagamento passa dalla testa.
Nella maggior parte delle occasioni non accade proprio niente. È possibile riparare all’errore provvedendo il più in fretta possibile, senza che per questo ci siano degli strascichi negativi. Purtroppo, quando dall’altra parte c’è una banca, saldare in ritardo una rata del mutuo o di un qualsiasi finanziamento, si corre il rischio di essere inseriti nella lista dei cattivi pagatori.
Ma chi sono, in estrema sintesi, i cattivi pagatori? Sono le persone che non adempiono ai propri debiti. O lo fanno in ritardo. Nella lista dei cattivi pagatori, comunque, rientrano, principalmente, quanti risultano essere morosi nei confronti di un istituto di credito o di un intermediario finanziario. Si può diventare un cattivo pagatore quando non si paga la rata del mutuo, quando si emette un assegno scoperto o si è morosi nel rimborso della carta di credito.
Cosa succede se si è iscritti al CRIF come cattivi pagatori
Sicuramente non è positivo entrare nella lista dei cattivi pagatori. Il soggetto, che si ritrova inserito in questi elenchi, è pesantemente compromesso nel momento in cui deve chiedere dei prestiti a istituti di credito o finanziari. Questi enti, infatti, prima di erogare un nuovo finanziamento, effettuano delle ricerche all’interno di questi registi. Nel momento in cui scoprono che il nominativo di un determinato soggetto vi è inserito, difficilmente procederanno con l’erogare un qualsiasi prestito.
Il primo effetto negativo di rientrare nella lista dei cattivi pagatori è proprio questo: chi avesse la necessità di sottoscrivere un mutuo per acquistare casa, difficilmente se lo vedrà erogato. In altre parole si perde completamente ed interamente la fiducia delle banche e delle finanziarie.
Tra le consegue, che è necessario mettere in conto, vi è il rischio che la carta di credito non venga rinnovata alla sua scadenza o che, se è previsto dal contratto, la banca possa decidere di ritirarla prima della sua scadenza. La banca potrebbe, inoltre, negare l’apertura di un conto corrente. E nel caso in cui lo concedesse, potrebbe non mettere a disposizione il libretto degli assegni.
Come richiedere o modificare i propri dati CRIF
Nel momento in un cui un cattivo pagatore viene registrato all’interno della banca dati del CRIF può richiedere la modifica delle informazioni, che vi sono contenute. Conformemente a quanto prevede la normativa in vigore, il diretto interessato ha la possibilità di richiedere la modifica e la cancellazione dei propri dati dal SIC.
Per riuscire ad ottenere la modifica o l’integrazione dei dati, è possibile percorrere due strade:
- si richiede alla banca o alla finanziaria di modificare e/o correggere i dati. In questo modo è possibile ottenere la modifica diretta dei dati in EURISC;
- in alternativa è possibile rivolgersi direttamente al CRIF, che però è semplicemente il gestore del sistema di informazioni creditizie. In questo caso non sarà possibile ottenere un riscontro immediato alla richiesta, perché CRIF dovrà chiedere all’ente partecipante una verifica e sarà necessario attendere una risposta. In questo caso verrà inserita una nota in calce ai dati del diretto interessato, con la quale viene indicato che è in corso una verifica sugli stessi. Entro trenta giorni, comunque, verrà data una risposta circa l’esito della verifica.
Quanto tempo si rimane cattivi pagatori?
Ovviamente non si rimane in eterno dei cattivi pagatori. La prassi prevede che la cancellazione dal CRIF avviene dopo cinque anni dalla scadenza del contratto. Questa tempistica, però, può variare nel caso in cui ci siano dei versamenti in sospeso. Nel momento in cui si richiedono finanziamenti e prestiti, i dati del richiedente rimangono registrati per 180 giorni nel database, che si abbassano a 90 giorni nel caso in cui il finanziamento si dovesse concretizzare. I dati, invece, vengono cancellati dopo tre anni che il finanziamento è stato completamente estinto. Nel caso in cui il proprio nome sia entrato nella lista dei cattivi pagatori dopo dieci anni non si deve temere più nulla.
Si può chiedere la cancellazione dall’elenco CRIF?
Una delle domande che i cattivi pagatori si possono porre è se sia possibile farsi cancellare dall’elenco CRIF. Per farlo, non è necessario fare proprio niente, dopo il saldo e stralcio di qualsiasi debito. In questo caso l’annullamento avviene in maniera automatica, in base a termini predefiniti. In altre parole non è necessario attivare alcun iter specifico. Sono direttamente i sistemi creditizi che si occupano della pratica. I dati sono conservati per tre mesi, quando uno stato pratica viene aggiornato come rifiuto o come rinuncia. I mesi diventano 6 se lo stato è di richiesta.