Bitcoin: è giunto il momento di investire sulle società di mining?

Bitcoin: è giunto il momento di investire sulle società di mining?

Bitcoin: è giunto il momento di investire sulle società di mining?

La volatilità del prezzo di Bitcoin degli ultimi giorni sta mettendo in crisi i minatori della principale criptovaluta. Con la discesa di ieri del token verso i 48.000 dollari, le società del settore quotate a Wall Street hanno sostenuto perdite consistenti. Marathon Digital Holdings ad esempio è scivolata dell’11,3% a 41,28 dollari, Riot Blockchain è crollata del 9,68% e Stronghold Digital Mining è precipitata dell’8,23%.

Le agitazioni che si stanno avendo intorno le criptovalute attualmente sono figlie del malessere che serpeggia negli investitori in rapporto agli assets a rischio. Di base vi sono la ripresa del virus con la variante Omicron e la stretta monetaria della Federal Reserve a far da guida al sentiment generale, a cui si aggiunge il timore che una regolamentazione a partire dal prossimo anno possa infliggere un colpo letale a tutto il settore della blockchain.

 

Criptovalute: le difficoltà di mining dei produttori

La diminuzione di valore di Bitcoin quindi ha reso meno preziosa l’estrazione del token da parte dei minatori, in un ambito in cui sta diventando sempre più difficile estrarre monete virtuali. Ogni 2 settimane circa si ripristina tale difficoltà allorché si arriva a 2.106 blocchi. Bisogna contare che ogni giorno se ne estraggono in media 144 per Bitcoin. Questo significa che potrebbe essere più difficile raggiungere gli obiettivi prefissati dalle società per quanto riguarda le monete prodotte.

Nello specifico, Marathon ha estratto 418 Bitcoin a ottobre e 196 a novembre quindi, per raggiungere l’obiettivo in base ai piani della società, quest’ultima dovrebbe minare 1.112 pezzi in questo mese, quasi triplicando la produzione. L’analista di DA Davidson, Christopher Brendler, non si aspetta una produzione superiore a 1.100 monete a dicembre. Per il prossimo anno, l’azienda ha investito in nuove macchine minerarie con l’obiettivo di incrementare la capacità produttiva.

Queste difficoltà andrebbero rapportate al prezzo di Bitcoin, perché questo ne determina il tasso di hash, ovvero la potenza di calcolo per il mining. In sostanza, quanto più le quotazioni sono basse tanto più si abbassa l’hash rate, rendendo più conveniente l’estrazione. Brendler sostiene che l’attività di mining possa essere molto redditizia con un prezzo di Bitcoin a 50.000 dollari.

 

Bitcoin: quali sono le azioni dei miners da comprare

Brendler è convinto che con una pandemia ancora sostenuta i prezzi di Bitcoin potranno riprendere a crescere, presentando un rischio/rendimento migliore per i titoli minerari. Ovviamente questo dipenderà da diverse dinamiche che interessano più in generale il mondo delle criptovalute e sul quale esistono parecchie incertezze per il futuro, ma secondo l’analista il sentiment di mercato volgerà al meglio per le azioni.

In ragione di questo, Brendler mantiene valutazioni rialziste per Marathon Digital Holdings, Riot Blockchain, Hut 8 Mining Corp., Power & Digital Infrastructure, Argo Blockchain e  Stronghold Digital Mining. Nel 2021 le società citate hanno realizzato performance interessanti in Borsa, rispettivamente del 296%, 56%, 228%, 14%, 237%, -38%. Il risultato negativo di Stronghold è dettato dal fatto che la società si è quotata a Wall Street a ottobre di quest’anno e non si ha uno storico più corposo sull’andamento del titolo.

AUTORE

Johnny Zotti

Johnny Zotti

Laureato in economia, con specializzazione in finanza. Appassionato di mercati finanziari, svolge la professione di trader dal 2009 investendo su tutti gli strumenti finanziari. Scrive quotidianamente articoli di economia, politica e finanza.

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