Faccia a Faccia: Alan Friedman intervista Debora Serracchiani

ALAN FRIEDMAN INTERVISTA DEBORA SERRACCHIANI

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Nuovo appuntamento con “Faccia a Faccia” su Le Fonti Tv. Il giornalista e scrittore Alan Friedman ha intervistato la vicepresidente del Partito Democratico Debora Serracchiani. Tra i temi che sono stati approfonditi, la scissione di Matteo Renzi, il nuovo governo Pd-M5S, l’Europa e le donne in politica. Ecco i passaggi più significativi dell’intervista:

Scissione di Renzi inspiegabile, nessuna condizione politica per farlo 

“Confesso di non aver capito perché Renzi abbia deciso di lasciare il Partito Democratico. Si può lasciare un partito quando ci sono delle questioni politiche forti, come l’articolo 18 o il Jobs Act. Ma oggi non ci sono le condizioni politiche per farlo. La vera sfida è contro la Destra e abbiamo fatto il nuovo governo anche per questo. E tra l’altro Renzi è stato protagonista di questo accordo. Le scissioni sono sempre molto pericolose e di solito non portano bene. Ma qui il punto non è scaramantico, è politico. Non credo che Renzi farà cadere un Governo che lui stesso ha contribuito a creare”.


Pd posto giusto in cui restare

“Rispetto alla scissione di Renzi, se vogliamo fare un paragone con la Brexit, io sono una remainer. Voglio restare nel Pd anche perché penso che sia il posto giusto in cui restare. Soprattutto ora che abbiamo fatto l’accordo di governo con il M5S abbiamo bisogno di un Partito Democratico forte. Credo che Renzi voglia comunque supportare questo governo nonostante la scelta di uscire dal Pd, spero che sia un appoggio convinto visto che ne fa parte attivamente con alcuni membri. Se si è venuta a creare una situazione simile a quella del Pentapartito con Bettino Craxi? Spero proprio di no, anche perché la Storia non può ripetersi. Io preferirei un PD maggioritario, come quando è nato. Però mi rendo conto che, in questo contesto storico impazzito, dobbiamo fare un campo largo del centro sinistra rispetto al centro-destra di Salvini e della Meloni. Spero però che non ci ritroveremo in quelle coalizioni che finiscono subito dopo le elezioni. Questo non sarebbe accettabile”.

Taglio del costo del lavoro caposaldo dell’accordo con M5S

“Dal punto di vista economico c’è un tema che abbiamo condiviso sin dalla campagna elettorale ed è uno dei punti fondamentali dell’accordo politico con il M5S, ovvero il taglio del costo del lavoro. E su questo non ci saranno discussioni. In passato, abbiamo fatto un taglio del costo del lavoro lato impresa. Oggi vogliamo un taglio del costo del lavoro che metta soldi nelle tasche dei lavoratori, il che significa rendere più pesante la busta paga degli italiani. Il calo dello spread è un fattore molto importante che ci aiuterà anche a sterilizzare l’aumento dell’Iva che sarebbe un colpo troppo forte per il mercato interno italiano”.

Revisione quota 100 e taglio cuneo fiscale obiettivi del Conte Bis

“Stiamo risparmiando soldi su Reddito di cittadinanza e in particolare su Quota 100. Questo perché chi ha fatto la domanda per Quota 100 si è accorto che la sua pensione può essere tagliata anche del 35%. E poi non è vero la frase secondo cui “per uno che esce ne entrano tre”, in realtà attualmente per uno che esce non entra nessuno e questo è un grande problema. Credo comunque che Quota 100 non sarà abrogato ma corretto. Il cuneo fiscale non può essere inferiore a 4-5 miliardi per avere un minimo di consistenza. La proposta del Partito Democratico è 4 punti percentuali in un anno e poi a scalare. Per questa proposta servono dai 4 ai 6 miliardi. Nella prossima manovra finanziaria non si potrà pensare di fare tutto ma si potrà iniziare a ragionare sul taglio del cuneo fiscale”.

Flessibilità, l’Europa non può dirci di no sugli investimenti

“Per quanto riguarda gli investimenti pubblici, i settori in cui vogliamo investire sono economia verde, grandi opere, scuola e formazione. Rispetto agli investimenti la cifra non è ancora stabilita ma prevede un dialogo aperto con l’Unione Europea, altrimenti non avremo i numeri per riuscire a pensare anche agli investimenti. Con il governo Renzi riuscimmo a ottenere 14 miliardi di flessibilità, oggi l’Europa parla di rivedere il patto di stabilità, e non è una banalità. L’Italia si sta attrezzando per contare in Europa. Noi vogliamo che la flessibilità ricada sugli investimenti e sugli investimenti l’Europa non ci può dire di no. Credo che l’Europa sia consapevole di ciò che sta accadendo: abbiamo la Germania in recessione, un mondo che è profondamente cambiato rispetto a pochi anni fa quando noi parlavamo di flessibilità mentre l’Europa guardava solo ai conti. C’è un tema che riguarda non solo l’Italia ma anche molti Paesi dell’Europa come la Spagna e la Francia e, per la prima volta, coinvolge anche paesi extraeuropei. Infatti il tema dei dazi doganali tra Cina e Stati Uniti coinvolge tutti, soprattutto l’Italia che è un Paese esportatore”.


La riforma della giustizia si farà

“Rispetto al governo precedente non c’è solo un contratto ma un accordo politico con basi comuni che vogliamo rispettare e che deve tranquillizzare anche gli investitori stranieri. Gli impegni sono: la riforma della giustizia con regole e tempi certi. E questa riforma si farà perché fa parte dell’accordo politico. Lo snellimento della burocrazia è un altro grande impegno rispetto a cui, per il momento, i governi che ci hanno preceduto non sono ancora riusciti a dare delle risposte. Nell’accordo politico abbiamo specificato che ci sono dei temi che riguardano la Pubblica Amministrazione su cui vanno prese delle decisioni molto chiare e nette, come lo snellimento delle procedure. E’ notizia delle ultime ore che il peso della tassazione per le piccole imprese scende sotto il 60%, quindi vuol dire che qualcosa abbiamo fatto e che va completato. E poi c’è il grande tema dell’Industria 4.0 su cui continueremo a lavorare non solo per le grandi imprese ma anche per le medio-piccole”.

Patina “azzurra” su governo e Pd: avrei voluto più donne

“Avrei preferito un governo e un sottogoverno molto più rosa di quello che ho visto, con un numero maggiore di donne coinvolte. Mi dispiace, credo che abbiamo perso un’occasione. E non è solo una questione di genere ma anche una questione di capacità. Credo che questo governo, il Partito Democratico e il Centrosinistra debbano togliersi di dosso quella patina troppo azzurra che impedisce alle donne di avere posizioni importanti”.

Qui sotto, l’intervista integrale a Debora Serracchiani

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