Listini asiatici con il segno più in estremo oriente, fa eccezione la Cina. Un consigliere della Casa Bianca ha raffreddato le aspettative circa una ripresa immediata delle trattative sul commercio.
Allunga ancora il Giappone grazie ai titoli del settore bancario. Gli istituti di credito si apprezzano come alternativa alla discesa dei prezzi dei bond governativi e al possibile allargamento degli spread di tasso fra impieghi e raccolta.
Nel dettaglio queste le chiusure: Hong Kong +1,62%, Tokyo +0,96%, Seul +0,84%, Bombei +0,24% (ancora aperta), Shanghai -0,47% .
Così tecnicamente
Tutti gli indici dell’estremo oriente sono all’interno di impulsi e tendenze positive di breve ad eccezione del Nifty indiano. Per quest’ultimo indice, l’impulso permane rialzista mentre ma la tendenza di breve è neutrale.
Giappone e Cina stanno puntando sui massimi di inizio luglio. Corea, India e Hong Kong sono molto più indietro e stanno cercando di eguagliare i livelli di agosto.
Valute
Il dollaro chiude contrastato la seduta asiatica, si apprezza nei confronti dello Yen e scende nei confronti dello Yuan.
Dollaro Yen è in tendenza positiva dalla metà di agosto, l’impulso è ascendente. La sessione asiatica chiude a 107,38 +0,13%. La prossima resistenza è a 107,50. Segnali di debolezza sotto 106,50.
Dollao Yuan, come detto, ha toccato i massimi intraday a 7,19 59 ad un passo da 7,20 all’inizio della settimana precedente per poi ritracciare nelle sedute successive.
Il cambio rimane all’interno di un impulso ribassista. La seduta di oggi è tuttavia neutrale tecnicamente mentre algebricamente è negativa, con chiusura della sessione asiatica a 7,10 34 (-0,16%). Il successivo supporto è a 7,06.
Regge l’impulso rialzista per Euro Dollaro partito il 3 settembre anche se la seduta di oggi è tecnicamente neutrale. La sessione asiatica termina a 1,10 53, +0,07%. I minimi di periodo sono in area 1,09.
Materie Prime
Il petrolio ha rotto ieri di una figura di congestione a forma di triangolo ascendente. Nel momento in cui si scrive il greggio scambia a 57,86 dollari sulla parità rispetto alla chiusura di ieri. Sul breve decisiva è la chiusura settimanale sopra 57,50 dollari. Nella settimana passata c’è già stata una falsa rottura.
Nel fine settimana è stato comunicato l’avvicendamento al vertice della Ministero dell’Energia dell’Arabia Saudita. Re Salman dell’Arabia Saudita ha sostituito il ministro dell’Energia Khalid Al Falih con uno dei suoi figli: il principe Abdulaziz bin Salman. In un colpo solo quindi 2 novità: è la prima volta che un componente della famiglia reale diventa Ministro del Petrolio ed è sempre la prima volta che la Presidenza di Saudi Aramco non coincide con il titolare del Ministero del Petrolio.
L’avvicendamento potrebbe essere motivato dall’avvicinarsi della quotazione di Saudi Aramco e quindi dalla necessità di sostenere i prezzi del petrolio su livelli più alti.
Il rame ha reagito dai minimi di periodo a 2,52 di inizio settimana. L’impulso rimane positivo anche se la chiusura asiatica è ancora neutrale tecnicamente, algebricamente chiude la sessione asiatica a 2,61 (+0,12% rispetto a ieri).
Quanto all’oro, ritraccia dai massimi di periodo e resistenze di breve in area rispettivamente a 1.555 e 1.550. L’impulso rimane ancora negativo, anche se la sessione asiatica è neutrale. Ieri ha toccato i minimi a 15 giorni a 1.484. La chiusura della sessione asiatica è positiva a 1.490 +0,34%.
Tassi di interesse
Prosegue l’impulso positivo dei tassi di interesse in Asia. In discesa i prezzi dei bond decennali, con un rialzo dei rendimenti. Il decennale giapponese rende -0,20% con +2,7 basis point, quello australiano quota 1,08% +1,7 basis point di rendimento.
Per il tasso di interesse giapponese siamo sui massimi a 22 giorni, mentre tecnicamente in Australia il rendimento è sui massimi a 28 giorni.