Chiusure corali con il segno più anche per il secondo giorno della settimana nelle borse asiatiche, fa eccezione: la Cina che archivia la seduta con un leggero segno meno e Hong Kong che rimane sulla parità. La piazza nipponica è stata aiutata dalla debolezza dello yen che spinge le esportazioni in particolare quelle delle auto mentre in Cina c’è stata qualche presa di beneficio nell’intorno di quota 3.000 punti, giudicata una resistenza estremamente importante.
Si attende il triplice appuntamento delle banche centrali, giovedì la Bce a seguire il 18 la Fed e Bank of Japan.
Nel dettaglio queste le chiusure: Seul +0,62%, Bombei +0,52% (ancora aperta), Tokyo +0,35%, Shanghai -0,19% (ancora aperta), Hong Kong +0,01% (ancora aperta).
COSI’ TECNICAMENTE
Tutti gli indici sono all’interno di impulsi e tendenze positivi di breve ad eccezione del Nifty indiano. La Cina è tornata sui livelli di luglio, tutti gli altri indici sono sui livelli dei primi di agosto.
VALUTE
Il dollaro chiude contrastato la seduta asiatica, si apprezza nei confronti dello Yen e scende nei confronti dello Yuan.
Dollaro Yen è in tendenza positiva dalla metà di agosto, l’impulso è ascendente. La sessione asiatica chiude a 107,38 +0,13%. La prossima resistenza è a 107,50. Segnali di debolezza sotto 106,50.
Dollao Yuan, come detto, ha toccato i massimi intraday a 7,19 59 ad un passo da 7,20 all’inizio della settimana precedente per poi ritracciare nelle sedute successive. Il cambio rimane all’interno di un impulso ribassista. La seduta di oggi è tuttavia neutrale tecnicamente mentre algebricamente è negativa, con chiusura della sessione asiatica a 7,10 34 (-0,16%). Il successivo supporto è a 7,06.
Regge l’impulso rialzista per Euro Dollaro partito il 3 settembre anche se la seduta di oggi è tecnicamente neutrale. La sessione asiatica termina a 1,10 53, +0,07%. I minimi di periodo sono in area 1,09.
MATERIE PRIME
Il petrolio ha rotto ieri di una figura di congestione a forma di triangolo ascendente. Nel momento in cui si scrive il greggio scambia a 57,94 dollari con una flessione di -0,16% rispetto alla chiusura di ieri. Sul breve decisiva è la chiusura settimanale sopra 57,50 dollari. Nella settimana passata c’è già stata una falsa rottura.
Nel fine settimana è stato comunicato l’avvicendamento al vertice della Ministero dell’Energia dell’Arabia Saudita. Re Salman dell’Arabia Saudita ha sostituito il ministro dell’Energia Khalid Al Falih con uno dei suoi figli: il principe Abdulaziz bin Salman. Al Falih ha perso anche la presidenza del Consiglio di Amministrazione di Saudi Aramco. In un colpo solo quindi 2 novità: è la prima volta che un componente della famiglia reale diventa Ministro del Petrolio ed è sempre la prima volta che la Presidenza di Saudi Aramco non coincide con il titolare del Ministero del Petrolio.
L’avvicendamento potrebbe essere motivato dall’avvicinarsi della quotazione di Saudi Aramco e quindi dalla necessità di sostenere i prezzi del petrolio su livelli più alti.
Il rame ha reagito dai minimi di periodo a 2,52 di inizio settimana. L’impulso rimane positivo anche se la chiusura asiatica è ancora neutrale tecnicamente, algebricamente chiude la sessione asiatica a 2,61 (-0,15% rispetto a ieri).
Quanto all’oro, ritraccia dai massimi di periodo e resistenze di breve in area rispettivamente a 1.555 e 1.550. L’impulso rimane ancora negativo toccando i minimi a 15 giorni. La chiusura della sessione asiatica è negativa a 1.492 -0,42%.
TASSI D’INTERESSE
Prosegue l’impulso positivo dei tassi di interesse dopo i minimi delle settimane precedenti. In discesa i prezzi dei bond decennali, con un rialzo dei rendimenti. Il decennale giapponese rende -0,23% con +2,9 basis point, quello australiano quota 1,08% -0,4% basis point di rendimento.
Per il tasso di interesse giapponese siamo sui massimi a 18 giorni, mentre tecnicamente in Australia il rendimento è neutrale rispetto agli ultimi 2 giorni.