L’assicurazione vita offre un importante vantaggio fiscale in termini di detrazione dall’IRPEF da pagare in sede di dichiarazione dei redditi. Ecco una guida che illustra quanto e a quali condizioni il beneficiario può usufruire di tale forma di agevolazione e cosa occorre fare per poterla ottenere.
Detrazione: cos’è e come funziona
Prima di parlare di come un soggetto può detrarre le spese sostenute per la stipula di un contratto di assicurazione sulla vita, è bene definire cosa sia una detrazione. Questa consiste nella decurtazione dell’imposta sul reddito che risulta dalla dichiarazione IRPEF che si effettua ogni anno, con riferimento alle spese sostenute nell’anno precedente. Quindi, per la dichiarazione fiscale del 2023 si devono tenere conto le spese effettuate per il 2022.
La detrazione non va confusa con la deduzione. Quest’ultima infatti riguarda spese che vanno sottratte dal reddito imponibile su cui poi va calcolata l’imposta, e non dall’imposta lorda. Ad esempio, se su un reddito netto di 15.000 euro si sostengono spese da dedurre per 2.000 euro, si applicherà un’aliquota del 23% (in base agli scaglioni vigenti) su 13.000 euro. Quindi, l’imposta sarà di 2.990 euro. Se viceversa le spese sono detraibili e non deducibili, in tal caso l’imposta del 23% verrà calcolata su 15 mila euro e poi si effettuerà una diminuzione di 2.000 euro. In questa circostanza, l’importo da versare all’erario sarà: 23%*15.000 – 2.000 = 1.450 euro.
Le spese detraibili variano a seconda delle categorie di spesa e comunque sono indicate ogni anno dall’Agenzia delle Entrate prima della denuncia dei redditi. Vi sono dei casi in cui la legge prevede una franchigia, ossia un limite al di sotto del quale non si possono effettuare detrazioni. Quindi, se ad esempio la franchigia consiste in 2.000 euro e si sostengono spese detraibili per 2.500 euro con un’aliquota del 10%, questa va calcolata solo su 500 euro e a quel punto la detrazione risulta di 50 euro. Se invece non vi fosse la franchigia, la decurtazione dall’IRPEF ammonterebbe a 250 euro.
Assicurazione vita: a chi spetta la detrazione fiscale
Chi stipula un contratto di assicurazione sulla vita per sé o per i familiari a carico ha diritto a una detrazione dall’IRPEF del 19% dei premi assicurativi versati alla compagnia di assicurazione, senza alcuna franchigia. Il contribuente in questo caso può essere:
- contraente e assicurato;
- contraente, con assicurato un familiare a carico;
- assicurato, con contraente un familiare a carico;
- né contraente e né assicurato, ricadendo un familiare a carico nelle due fattispecie;
- né contraente e né assicurato, essendo il primo un familiare a carico e il secondo un altro familiare a carico.
Assicurazione vita: come dichiarare le spese nel 730
Per effettuare la detrazione fiscale riguardo l’assicurazione sulla vita dal modello 730 occorre compilare le righe da E8 a E12 del quadro, inserendo la cifra esatta del premio versato in base al contratto stipulato con la compagnia. Per la polizza vita e infortuni viene utilizzato il codice 36, mentre per la polizza rischio morte e invalidità permanente si fa riferimento al codice 37.
Assicurazione vita: alcuni limiti
Esistono delle condizioni affinché si possa usufruire dell’agevolazione fiscale. Per i contratti stipulati entro il 31 dicembre 2000, la durata deve essere almeno di 5 anni e in questo lasso di tempo non devono essere concessi prestiti. Per quanto riguarda le polizze stipulate o rinnovate dal 1° gennaio 2001, la condizione è che l’oggetto del contratto concerna il rischio di morte o di invalidità permanente non inferiore al 5%. Per le polizze miste, ossia che garantiscono dal rischio morte e da quello di sopravvivenza entro una determinata data, si può detrarre solo la parte del premio che copre il rischio morte. Normalmente esiste anche un limite di spesa annuale da portare in detrazione, ossia di 530 euro. Di conseguenza, l’importo massimo detraibile ammonta a 100,70 euro, corrispondente al 19% di 530 euro. In alcuni casi il tetto può essere elevato come ad esempio quando:
- la copertura assicurativa è destinata a soggetti con gravi disabilità (in questa circostanza il limite è di 750 euro);
- la copertura assicurativa ha ad oggeto il rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti di vita quotidiana (tetto a 1.291,14 euro).
Un ulteriore limite consiste nel reddito del beneficiario, che non deve superare i 120 mila euro nella dichiarazione fiscale. Oltre questa cifra vi è una graduale riduzione della detrazione, fino ad azzerarsi quando il reddito oltrepassa i 240 mila euro.
Al fine di poter inserire la detrazione del 19% in dichiarazione dei redditi, è necessario che il pagamento del premio avvenga con mezzi tracciabili, quindi normalmente con bonifico bancario, assegno, bollettino postale o MAV, bancomat, ecc. Il contribuente in proposito deve conservare il documento contabile che attesti l’avvenuto pagamento ed è opportuno anche avere a portata di mano il contratto di assicurazione dove vi sono tutti i dati del contraente e dell’assicurato al fine di verificare la legittimità della detrazione.