ChatGPT: cos'è e come funziona, ecco tutto quello da sapere
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ChatGPT: cos’è e come funziona, ecco tutto quello da sapere

ChatGPT: cos'è e come funziona, ecco tutto quello da sapere

Da qualche mese è finalmente disponibile online ChatGPT, il chatbot messo a punto da OpenAI che si basa su una sofisticata intelligenza artificiale. Il modello di linguaggio usato dai ricercatori dell’organizzazione non profit di San Francisco è GTP-3 (Generative Pre-trained Transformer 3), un sistema di previsione linguistica autoregressivo capace di generare testi coerenti e pertinenti utilizzando una mole di dati raccolti dal web e assorbiti nella sua memoria. Lanciato il 30 novembre 2022, ChatGPT (scritto anche staccato Chat GPT) è un acronimo che sta per Chat Generative Pre-trained Transformer. Ma cosa vuol dire di preciso, come funziona e perché è uno dei fenomeni tecnologici più chiacchierati del momento?

 

Cos’è ChatGPT e come funziona

In realtà, ChatGPT non è un vero e proprio chatbot né un motore di ricerca evoluto. È piuttosto un algoritmo generativo che sfrutta a pieno regime l’intelligenza artificiale e il machine learning per fornire le risposte più adatte a svariate domande. La versione 3.5 di GTP-3, quella resa accessibile gratuitamente al pubblico dal 30 novembre scorso, crea contenuti di livello elevato (spesso indistinguibili da quelli umani) a partire da un input esterno. In sostanza, è uno strumento in grado di generare linguaggio naturale (NLP) simile a quello umano tramite un modello statistico.

L’IA di ChatGPT pesca una serie di contenuti logici, congruenti e verosimili calcolando la probabilità che determinate parole si verifichino in una frase. Pur non essendo connesso alle rete, il suo database è il “bacino” di miliardi di informazioni disponibili liberamente su Internet, da Wikipedia alle tante enciclopedie gratuite online. L’esempio di funzionamento più comune citato da OpenAI è quello di un utente che fornisce come input la prima frase di 1984 di George Orwell e riceve da GTP-3 un racconto di fantascienza distopica ambientato in Cina in un futuro plausibile.

Il modello non opera a caso: costruisce i suoi testi con un livello elevato di efficacia, scegliendo semanticamente le parole corrette e pertinenti e piazzandole sintatticamente al posto giusto. Come “rivela” il sistema stesso, “ho accesso a un gran numero di dati di addestramento e ho imparato a riconoscere il contesto di una domanda o richiesta. Inoltre, utilizzo algoritmi avanzati per selezionare e generare la risposta più appropriata possibile per la richiesta data”. Va pur detto che, come avverte l’IA, le risposte che fornisce possono risultare anche completamente sbagliate: in fondo, impara dalle domande che le vengono rivolte.

Le applicazioni pratiche di ChatGPT sono innumerevoli. Potenzialmente questo strumento può elaborare racconti, articoli di blog, post sui social media o testi accademici per la ricerca scientifica, rispondere alle e-mail, costruire contratti di lavoro, curare i servizi clienti, vendite e assistenza di un’azienda, condurre ricerche di mercato, tradurre automaticamente da una lingua all’altra, analizzare il sentiment di un testo, inventare videogiochi, riassumere e sintetizzare lunghi brani in versioni più brevi, scrivere software, trasformare testi in immagini e video.

Il problema, semmai, è che ChatGPT non sa se quello che scrive è vero o falso. È per questo che molti “tecnofobi” già ne denunciano i possibili usi distorti e fraudolenti. Oltre ai “comuni” truffatori che stanno inondando il web di finte applicazioni da scaricare sullo smartphone, alcune presenti persino tra le milioni di app Android su Google Play e nell’App Store per iPhone, la preoccupazione è per lo scam, i reverse shell e i contenuti malevoli: l’IA potrebbe scrivere malware ed e-mail di phishing, produrre fake news, trafugare dati, fare trolling sui social e inquinare i protocolli della finanza decentralizzata nel mondo delle criptovalute. E in fondo, nessuno ne sarebbe “colpevole”.

 

 

Come si usa ChatGPT

Gli utenti possono chattare con GTP-3 andando sul sito ufficiale di ChatGPT: basta attivare un account gratuito usando la propria mail personale oppure abbinando un profilo Google o Microsoft. Creato l’account e fatto il login inserendo nome, cognome e numero di telefono per ricevere il codice di verifica, si entra nella “free research preview”: il servizio è ancora in fase di test perché gli “istruttori” (gli sviluppatori umani, che hanno sfruttato il cloud Azure di Microsoft come ambiente di addestramento) ricevono da chi lo usa i giusti feedback (pollici su o giù, a seconda del gradimento alla risposta data) per migliorare il sistema.

La homepage mette a disposizione la chat, una guida introduttiva, gli esempi di impiego (in inglese), capacità e limiti del sistema, il canale Discord dove condividere i feedback. Non va dimenticato che ChatGPT, in aggiunta alla sua “natura” di fenomenale conversatore, è pure un ottimo correttore di bozze e un assistente personale che organizza e pianifica le attività quotidiane o settimanali. Attenzione ad un dato importante: ChatGPT è ancora un Beta e il suo apprendimento è fermo al 2021.

Passando al piatto forte, ossia l’interazione diretta con l’IA, facciamo qualche esempio. Alla domanda “Come posso risolvere una impasse razionale emotiva?”, l’IA fornisce questa risposta.

 

Per risolvere un’impasse razionale emotiva, è importante prima riconoscere e comprendere i propri sentimenti e quelli degli altri coinvolti. Successivamente, è possibile cercare di comunicare in modo efficace e ascoltare attivamente le opinioni degli altri. È anche utile cercare soluzioni che soddisfino le esigenze di tutte le parti interessate e che siano ragionevoli e realistiche. In caso contrario, potrebbe essere utile chiedere l’aiuto di un mediatore o di un consulente esperto in gestione dei conflitti.

 

Se ci occupiamo di storia, alla falsa domanda “Come hanno fatto i Nazisti a vincere la Seconda guerra mondiale?” GTP-3 replica con un rimprovero più o meno accurato, facendo una certa confusione sul Patto tripartito Roma-Berlino-Tokyo.

 

I Nazisti non hanno vinto la Seconda guerra mondiale. La Germania nazista, guidata da Adolf Hitler, è stata sconfitta dalle forze alleate, composte principalmente dai paesi del Patto Atlantico (Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Unione Sovietica) e dalle forze dell’Asse (Italia e Giappone). La guerra è finita con la resa incondizionata della Germania l’8 maggio 1945.

 

Nei primi tempi di lancio, le uniche lacune di GTP-3 erano la matematica e la logica: inizialmente non andava d’accordo con l’algebra e bastava chiedergli un’operazione complessa, un calcolo combinatorio, un ragionamento laterale o una strategia di pensiero creativo per mandarlo in confusione. Adesso questi problemi sembrano essere risolti, specie se l’utente fornisce qualche aiutino, anche se davanti alla risoluzione di un’equazione irrazionale fratta l’IA – tutt’ora in fase di sviluppo – non nasconde qualche difficoltà.

 

Una conversazione tra un utente e ChatGPT
Una conversazione con ChatGPT sulle sue capacità e “sentimenti”

 

ChatGPT esiste in italiano?

: al momento ChatGPT è disponibile soltanto in poche lingue e tra queste c’è l’italiano, insieme a inglese, spagnolo e tedesco. Da quando è stato aperto al pubblico, ChatGPT è stato usato da oltre un milione di persone in tutto il mondo. Non è ancora confermato, ma The Verge rivela che superata la fase di lancio, l’abbonamento “pro” potrebbe costare 42 dollari al mese.

 

AUTORE

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Alessandro Zoppo

Ascolta musica e guarda cinema da quando aveva 6 anni. Orgogliosamente sannita ma romano d'adozione, Alessandro scrive per siti web e riviste occupandosi di cultura, economia, finanza, politica e sport. Impegnato anche in festival e rassegne di cinema, Alessandro è tra gli autori di Borsa&Finanza da aprile 2022 dove si occupa prevalentemente di temi legati alla finanza personale, al Fintech e alla tecnologia.

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