Cos’è il codice CRO? Come funziona e a cosa serve? Scopriamo insieme le caratteristiche di questo numero fondamentale quando si fanno bonifici importanti e dalle scadenze impellenti
Oggigiorno è diventata di importanza cruciale avere tutti i sistemi di sicurezza per poter verificare la veridicità di un bonifico bancario, sia che avvenga in maniera cartacea, sia che venga eseguito con modalità online. Per fare questo in ogni transazione viene rilasciata una ricevuta in forma digitale o cartacea che ne attesta l’avvenuta operazione. Osservando tale ricevuta è possibile scorgere una serie di codici numerici che permettono di controllare alcuni elementi chiave del bonifico, come il destinatario e la verifica che la transazione sia stata portata a termine. Questa serie è identificata con il codice CRO.
Cos’è e come funziona il Codice Riferimento Operazione
Il CRO sta per Codice Riferimento Operazione ed è composto da 11 numeri senza lettere che vengono rilasciati ogni volta che si fa un bonifico, laddove la banca del mittente e quella del destinatario sono 2 istituti diversi. Se si fa l’operazione con Poste Italiane, il CRO sarà composto da 15 cifre, dove le prime 4 identificano l’istituto con la serie 7601 e le altre 11 seguono le regole normali che valgono per tutte le banche.
Grazie a tale sequenza di numeri è possibile avere la conferma che appare una volta eseguito il versamento e che riporta la dicitura “il bonifico del mittente è stato eseguito correttamente”. Il CRO compare di default sia che l’operazione sia stata effettuata con l’internet banking, sia nel caso abbia avuto luogo con modalità off-line. Nel caso in cui malauguratamente non dovesse comparire, la cosa è facilmente risolvibile contattando l’istituto di credito da cui si è dato avvio alla procedura, comunicando tutti gli estremi del bonifico. In tal caso il numero CRO verrà fornito immediatamente.
Una distinzione da fare è tra i bonifici SEPA e i bonifici extra area SEPA. Nel primo caso il CRO è incorporato nei 30 mumeri del codice TRN, che sta per Transiction Reference Number. Nel secondo caso invece la ricevuta contiene solitamente il CRO separato.
Codice CRO: perché è importante
L’importanza del codice CRO emerge soprattutto quando si ha urgenza di avere liquidità a fronte di scadenze impellenti e quindi è necessario accertarsi che un’operazione di bonifico sia stata eseguita in maniera corretta. In genere nel circuito SEPA occorrono fino a 48 ore affinché il denaro transiti dalla banca dell’emittente a quella del beneficiario.
Alcuni ritardi potrebbero alterare i piani dei soggetti coinvolti, soprattutto quando questi rientrano nell’ambito di un’attività commerciale. Il Codice CRO risulta altresì fondamentale quando si partecipa a un’asta giudiziaria telematica. L’emergenza Covid ha spinto i tribunali a preferire aste telematiche. Le disposizioni per il contenimento del contatto sociale hanno portato a un cambio nella presentazione delle offerte: dal vecchio assegno circolare da depositarsi insieme all’offerta in busta chiusa, un bonifico elettronico. In codice CRO di questo bonifico viene richiesto al momento di inviare l’offerta digitale per partecipare all’asta giudiziaria desiderata.
Per questi motivi, il CRO è un punto di riferimento essenziale. Nel momento in cui vi sono intempestività, controllarne l’esattezza aiuta a risolvere la questione con la propria banca. Se tutto è in regola a quel punto è necessario effettuare ulteriori indagini per capire cosa sia andato storto, ma questo codice rappresenta un punto di partenza fondamentale.