Ci son anche due casi confermati in Veneto. Tra i contagiati, all’ospedale Sacco di Milano, anche una donna incinta. Ricoverato in prognosi riservata il marito, 38 anni, a Codogno. Appello a tre comuni del Lodigiano: non uscire. Chiuse scuole, bar e uffici
Sono 14 i casi di coronavirus in Lombardia. Eccolo qui, il focolaio del Covid19 in Italia. Ma il numero è in continuo aggiornamento. Ci sono infatti anche due persone positive in Veneto, perlomeno ai primi test. Una donna incinta all’ottavo mese è ricoverata all’Ospedale Sacco di Milano. Cinque persone invece si trovano a Codogno, compresi il marito della donna, 38 anni, il primo risultato positivoil 18 febbraio scorso, le cui condizioni sono gravi (è in terapia intensiva) e un amico della coppia. Altre due sono stati trasportate in ambulanza, l’ultimo si è presentato al pronto soccorso spontaneamente, con la febbre alta. E ci sarebbero altri 8 casi.
La questione del paziente zero
“In caso di sintomi influenzali importanti -ha ricordato a Palazzo Lombardia l’assessore al Welfare Giulio Gallera in presenza anche del ministro della Salute Roberto Speranza– invitiamo tutti a chiamare il 112. Sarà il nostro personale specializzato a recarsi nell’abitazione del presunto malato per effettuare i tamponi necessari”. Una conferenza, quella che si è tenuta in Regione stamattina, molto accesa. E oa La chiave è l’identificazione del cosiddetto paziente zero, e cioè colui il quale ha portato il coronavirus in Lombardia. I sospetti attualmente si concentrano su un manager che viaggia spesso per lavoro in Cina, tornato in Italia tra il 20 e il 21 gennaio. In mattinata ha effettuato degli esami ed è risultata negativo, mentre il risultato di test più approfonditi potrebbero essere pubblicati nei prossimi giorni. L’uomo è sempre stato bene, a parte qualche leggero sintomo influenzale il 10 febbraio scorso, ed è amico del 38enne ricoverato: pare che i due abbiano cenato insieme un paio di volte.
“Non uscire di casa”
Intanto, la Regione Lombardia ha invitato i cittadini di Casalpusterlengo (dove il 38enne ricoverato lavora), di Castiglione d’Adda e di Codogno a non uscire di casa. L’assessore Gallera ha anche aggiunto che una task force è al lavoro per individuare eventuali strutture da utilizzare per le persone da mettere in quarantena: in tutto, al momento, sono 250 le persone che hanno avuto a che fare con i 6 contagiati, tra amici, conoscenti, colleghi, infermieri e medici, su cui sono in corso controlli e tamponi. In queste ore i tre comuni stanno valutando se chiudere o meno le scuole.
https://www.youtube.com/watch?v=NFL4FT7NvTI