Hyundai, dal 2023 taxi volanti per Uber. 2019 anno record per Rolls Royce ma il peggiore per il settore auto tedesco dal 1996. Quasi 900 milioni di € di danni chiesti a Daimler
Quella di questa mattina è un’importante risposta al fatidico quesito: “Quand’è che le auto, se mai lo faranno, inizieranno a volare per davvero”. Per la prima volta, una compagnia automobilistica ha dato seguito a questa domanda ed è la sud-coreana Hyundai. Taxi volanti. Ecco come sarà la prima vettura a staccarsi dal suolo. Saranno lanciati nel 2023 e messi a disposizione di Uber. E’ stato proprio il gruppo asiatico a riferirlo in una nota, aggiungendo che si tratterà di veicoli elettrici al 100% con un massimo di 4 posti. L’occasione per l’annuncio ufficiale è il salone Consumer Electronics Show di Las Vegas. “Costi ragionevoli -ha aggiunto Jaiwon Shin, patron della divisione Mobilità aerea urbana di Hyundai– grazie alla fabbricazione su scala industriale che li renderanno accessibili a tutti”. Melbourne, Dallas e Los Angeles le città in cui verranno lanciati i primi taxi volanti. Il prototipo S-A1, con velocità fino a 290 km/h e a propulsione elettrica, sarà pilotato. Ma è destinato a essere autonomo.

Grafico Hyundai by TradingView
2019, Germania mai così male da 23 anni, Rolls Royce: mai così bene
Più di cinquemila auto consegnate in oltre 50 paesi. Così Rolls Royce ha aggiornato il record di sempre che aveva raggiunto l’anno scorso, con un aumento del 25%. A fare da traino la domanda mondiale di Suv Cullinan, le cui richieste andranno a stabilizzarsi nell’anno in corso. Il Nord America rimane il mercato chiave, seguito da Cina ed Europa. Consegne record per Russia, Singapore, Giappone, Australia, Qatar e Corea. Rolls Royce è produttore britannico di auto di lusso. Il gruppo è il tedesco Bmw. E proprio la Germania, sempre nel 2019, in controtendenza a Rolls Royce, ha registrato, per il suo comparto automobilistico, livelli mai così bassi dal 1996. Lo ha illustrato la Vda, Federazione industriale tedesca. Un bilancio che riporta 4,7 milioni di unità vendute: -9% rispetto al 2018. Inevitabilmente sono state le esportazioni a deprimere il settore: anche in questo caso spicca il -9% della domanda internazionale. Decisamente migliore l’andamento del mercato interno: +5%, ai massimi degli ultimi 20 anni.

Grafico Bmw by TradingView
Dieselgate, Daimler di nuovo nei guai
Una delle compagnie più in difficoltà, sempre in Germania, è Daimler. Sono più di duecento infatti gli investitori a chiedere 896 milioni di euro di danni per “disinformazione ai mercati in relazione allo scandalo Dieselgate“. Secondo gli avvocati, Daimler ha nascosto l’uso di software illegittimo nelle auto diesel, i rischi e i costi associati”. Fondi pensione, compagnie assicurative, banche con sede in Ue, Usa e Asia e Australia: questi alcuni dei richiedenti che “hanno pagato troppo per le azioni, e Daimler è responsabile” si legge in un comunicato, in cui si stima una tempistica, per la prima udienza, prima dell’estate dinanzi al tribunale regionale di Stoccarda. “Accuse infondate” ha risposto un portavoce della compagnia tedesca, intenzionata a contestare con tutti i mezzi legali a disposizione. La procedura avviata dai duecento investitori si affianca a quella legata allo scandalo Dieselgate contro il produttore Mercedes-Benz, in cui Daimler, lo scorso mese di settembre, ha accettato di pagare una multa di 870 milioni di euro per la vendita di veicoli diesel che non soddisfacevano gli standard di emissione. Quattro funzionari sono ancora sotto inchiesta, accusati di frode e falsa pubblicità, in relazione alla manipolazione delle emissioni dei veicoli diesel.

Grafico Daimler by TradingView
Carole Ghosn, mandato d’arresto in Giappone
La Giustizia giapponese ha emesso un mandato d’arresto per Carole Ghosn, sospettata di “falsa testimonianza” nell’ambito dell’inchiesta sul marito Carlos Ghosn. Un annuncio che arriva parallelamente alla richiesta d’arresto per Carlos Ghosn, ex presidente di Renault e Nissan, fuggito in Libano mentre era in libertà condizionata in Giappone e in attesa del processo. Per la Procura di Tokyo, Carole Ghosn è sospettata di aver rilasciato dichiarazioni false dinanzi alla giustizia nipponica ad aprile, quando le fu chiesto di presunte riunioni con una persona il cui nome non è stato rivelato. Arrestato a novembre 2018 dopo la denuncia di Nissan alle autorità per “prove inconfutabili di illeciti e appropriazione indebita di beni aziendali a vantaggio personale”, dopo 130 giorni di prigione, Carlos Ghosn è stato rilasciato su cauzione alla fine di aprile, con il divieto di vedere o contattare sua moglie, sospettata di avere contatti con alcuni protagonisti del caso. Domani Carlos Ghosn, 65enne franco-libanese-brasiliano e oggetto di indagini anche in Francia, terrà una conferenza stampa a Beirut.