Dati macro in chiaroscuro per l’Eurozona. Crollano gli ordinativi industriali tedeschi
Duro colpo per l’economia dell’Eurozona. Gli ordinativi alle fabbriche tedesche hanno subito una forte contrazione. Peggiorano anche le vendite al dettaglio in Eurozona su base mensile, mentre anno su anno la crescita del Prodotto Interno Lordo di ottobre è inferiore sia alle attese e sia al dato rilevato a settembre. Anche Il cambiamento del numero di occupati è in calo. Ciò nonostante, le borse continuano a scambiare in territorio moderatamente positivo, in scia all’ottimismo sulle trattative tra Usa e Cina e all’ipotesi che l’Opec possa tagliare ulteriormente la produzione di altri 500mila barili al giorno.
Ordini industriali tedeschi
Mancando le aspettative del mercato, che avevano stimato una crescita dello 0,3%, gli ordini industriali tedeschi subiscono una brusca contrazione a ottobre: -0,4%, invertendo la crescita di settembre valutata +1,5%. La causa principale è la domanda interna, scesa del 3,2%, mentre gli ordini esteri sono cresciuti dell’1,5%, rafforzati da un aumento dell’11,1% degli ordini provenienti dall’Eurozona. Tuttavia, gli ordini da paesi terzi sono crollati del 4,1%. Per categoria, la domanda è diminuita per i beni strumentali (-1,1%), ma è aumentata sia per i beni intermedi (0,7%) che per i beni di consumo (0,3%).
Grafico ordinativi industriali tedeschi by TradingEconomics
Reazione del mercato
Sul mercato valutario, l’euro rimane stabile nei confronti del dollaro e riesce a mantenersi appena sotto l’1,11. L’effetto più significativo dei dati sugli ordinativi tedeschi si vede sul Dax, unica tra le borse europee a scambiare debolmente, specie nella seconda metà della seduta in cui scivola sotto la parità a un minimo di 13.129 punti.

Grafico Dax 15 Minuti by TradingView
Eurozona, crescita stabile ma vendite al dettaglio giù
Il Pil della zona Euro conferma una crescita stabile sia su base annuale (+1,2% nel terzo trimestre) sia su base trimestrale (+0,2%). In entrambi i casi in linea con le attese e il dato del periodo precedente. Meno positive le notizie che arrivano dalle vendite al dettaglio. Su base mensile la contrazione di ottobre peggiore quella registrata a settembre: -0,6% contro -0,2%. Deluso anche il consensus, che aveva previsto un ribasso dello 0,3%. Si tratta del calo più marcato da dicembre 2018. Decisivo il crollo delle vendite per i prodotti non alimentari (-1,1% contro 0,1% a settembre), in particolare tessuti, abbigliamento, calzature (-0,8% contro -0,3%); materiale elettrico e mobili (-0,5% contro -0,4%); materiale informatico, libri e altro (-0,2% contro -0,6%); prodotti farmaceutici e medici (-0,9% contro 0,4%) infine ordini postali e internet (-2,5% contro -0,2%). Su base annuale, la crescita (+1,4%) è più debole sia delle stime degli analisti (+2,2%) sia del mese precedente (+2,7%). Da tenere d’occhio infine anche l’indice che misura il cambiamento del numero di occupati: su base annuale, il dato del terzo trimestre era atteso al +1% ma ha registrato un deludente +0,9%, in linea con il dato precedente. Mentre a livello trimestrale, il +0,1% rispetta il consensus ma peggiora il valore rilevato tra aprile e giugno: +0,2%.
Grafico Vendite al Dettaglio Eurozona (su base mensile) by TradingEconomics