Impeachment: ecco cosa rischia il presidente Trump

IMPEACHMENT: ECCO COSA RISCHIA DONALD TRUMP

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I democratici: “Impeachment entro novembre”. Cosa prevede la Costituzione americana

 

Stavolta Donald Trump potrebbe rischiare seriamente l’impeachment per il cosiddetto “Kievgate“, dopo che la speaker della Camera Nancy Pelosi ha annunciato l’avvio di un’indagine, affermando che “le azioni del presidente americano hanno violato la Costituzione”.

C’è il sospetto, infatti, che Trump abbia cercato l’aiuto dell’Ucraina per infangare l’ex vicepresidente Joe Biden, in corsa per la nomina presidenziale democratica del 2020. A rincarare la dose, la diffusione della trascrizione di una telefonata intercorsa tra l’inquilino della Casa Bianca e il presidente ucraino Voldymyr Zelenski dello scorso 25 luglio, in cui il capo della Casa Bianca avrebbe fatto pressioni su Kiev affinché avviasse un’indagine sul figlio dell’ex vicepresidente Biden.

Trump respinge le accuse al mittente e si sfoga attraverso il suo account Twitter parlando di fake news e di complotto per cercare di fermarlo.

I democratici però non arretrano e anzi, manifestano la volontà di votare l’impeachment alla Camera per la fine di novembre prima del giorno del ringraziamento, che cade il 28.

Cosa prevede la Costituzione americana

La Costituzione americana prevede che il presidente, il vicepresidente e altri membri dell’Amministrazione possano essere rimossi in caso di “tradimento, corruzione e altri gravi crimini e misfatti”. Si tratta di un retaggio del colonialismo inglese, adottato per la prima volta nella Costituzione a stelle e strisce nel 1878.

La procedura

È il Congresso che può avviare questo procedimento, ma solo dopo aver tentato tutte le soluzioni possibili per evitarlo. Occorre stilare un documento dove vengano segnalati i punti a sostegno della colpevolezza del soggetto imputato, dopodiché la Camera deve far approvare il testo (presentato dalla commissione d’inchiesta), con un voto di maggioranza semplice, che passa successivamente nell’aula del Senato. E’ qui che si svolge il vero e proprio processo e dove si vota il verdetto.

Per la condanna definitiva è necessaria la maggioranza dei due terzi dei senatori: se questa viene approvata, la pena è la rimozione dall’incarico e, in alcuni casi, anche l’interdizione dai pubblici uffici. Non c’è possibilità di appello e le funzioni presidenziali vengono assunte dal vicepresidente. In buona sostanza anche i repubblicani, o almeno una parte di loro, dovrebbero votare contro Donald Trump per rimuoverlo dall’incarico, e completare così l’impeachment.

I precedenti

Nella storia americana sono tre i presidenti che hanno subìto questa procedura: Andrew Johnson (1860), Richard Nixon (1972) e Bill Clinton (1998).

 

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