Meta (Facebook) torna a ridurre la propria forza lavoro nel tentativo di aumentare l’efficienza del gruppo. L’amministratore delegato Mark Zuckerberg ha annunciato, in una lettera inviata ai dipendenti, che nell’ambito del piano “Year of Efficiency”, prevede di tagliare altri 10mila posti di lavoro nei prossimi due mesi e di chiudere circa 5mila ruoli aperti per persone che non sono ancora state assunte.
“Nei prossimi due mesi – ha affermato Zuckerberg -, i leader delle divisioni annunceranno piani di ristrutturazione incentrati sull’appiattimento delle nostre organizzazioni, sulla cancellazione dei progetti a bassa priorità e sulla riduzione dei tassi di assunzione. Con la riduzione delle assunzioni ho preso la difficile decisione di ridurre ulteriormente le dimensioni del nostro team di reclutamento. Presto comunicheremo ai membri del team di reclutamento le eventuali conseguenze. Prevediamo di annunciare ristrutturazioni e licenziamenti nei nostri gruppi tecnologici a fine aprile e poi nei gruppi aziendali a fine maggio. In un numero limitato di casi, per completare questi cambiamenti potrebbe essere necessario attendere la fine dell’anno. Anche le tempistiche per i team internazionali saranno diverse e i responsabili locali seguiranno con maggiori dettagli”.
Quello appena annunciato segue, di appena quattro mesi, l’annuncio del taglio di 11 mila lavoratori fatto lo scorso novembre. La società che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp, infatti, aveva deciso allora di ridurre la propria forza lavoro di circa il 13%.
Meta, le quotazioni puntano a quota 200 dollari
Quotato sul mercato tecnologico statunitense Nasdaq, il titolo Meta sembra essere impostato al rialzo nel breve termine, anche grazie alla performance positiva registrata nella seduta di ieri. Dopo un’apertura in gap up (rimasto aperto nell’intraday sul livello 183,78), infatti, le quotazioni hanno intrapreso fin da subito un andamento fortemente rialzista che le ha portate a realizzare un massimo oltre la soglia dei 194 dollari.
Il rally che sta caratterizzando l’azione a partire dall’inizio dello scorso novembre sembra ancora molto forte, tant’è che è oramai prossimo il raggiungimento dell’ambizioso target rialzista posto a quota 200 dollari. I compratori, infatti, continuano a esserci e si fanno sentire sul mercato. Una dimostrazione è il gap up verificatosi ieri in apertura, ma ancora più significativo e quantitativamente importante è quello registrato il 2 febbraio scorso (causato dal rilascio dei conti trimestrali, migliore performance del titolo dal 2013) ancora da chiudere sul livello 153,58.
Le regole dell’analisi tecnica suggeriscono che tutti i gap, prima o poi, vengono ricoperti. Questo è vero statisticamente, ma ci sono a volta delle eccezioni. E comunque, a quanto pare, non è ancora il momento per Meta, che non accenna a nessun tipo di ritracciamento e, al contrario, si muove in controtendenza rispetto alla generalizzata debolezza dell’azionario americano.
L’impostazione algoritmica, infatti, vede i prezzi stazionare al di sopra dell’indicatore Supertrend mentre sia l’indicatore Parabolic Sar che la media mobile a 25 sono diventati rialzisti a fine dicembre. Anche l’indicatore Macd ha appena incrociato il proprio Signal. Inoltre, è da segnalare come l’indicatore RSI sia posizionato nell’area di “ipercomprato” vicino al livello 71. Dal punto di vista operativo, pertanto, l’ingresso in posizioni long è consigliabile al superamento del livello 194,03 con target nell’intorno dei 200 dollari, mentre le posizioni ribassiste potranno essere aperte solo alla violazione di quota 186,56 con obiettivo molto vicino al livello 178,44.
L’andamento di breve termine del titolo META