Microsoft ha ottenuto un’importane vittoria nei confronti dei regolatori statunitensi che potrebbe aprire la strada per l’acquisizione di Activision Blizzard da 75 miliardi di dollari. Il Tribunale Federale di San Francisco ha respinto la richiesta di ingiunzione da parte della Federal Trade Commission per impedire l’accordo, affermando che l’agenzia non ha dimostrato che la fusione danneggerebbe la concorrenza. Ora l’autorità americana avrà tempo per presentare appello fino a venerdì, giorno in cui scade l’estensione dell’ordine temporaneo che impedisce la chiusura dell’accordo. In casi simili in passato la FTC si è ritirata, ma stavolta ha dichiarato battaglia. “Continuerà la nostra lotta per preservare la concorrenza e proteggere i consumatori” ha dichiarato in un comunicato.
Poco dopo la sentenza del Tribunale USA, l’antitrust della Gran Bretagna ha affermato di aver concordato con Microsoft e Activision Blizzard la sospensione della sua battaglia legale: “Siamo pronti a prendere in considerazione qualsiasi proposta di Microsoft per ristrutturare la transazione in modo da affrontare le preoccupazioni esposte nel nostro rapporto finale”, ha detto un portavoce dell’Autorità per la concorrenza e i mercati.
Si tratta di una svolta significativa perché l’autority era stata l’unica agenzia al mondo ad aver formalmente bloccato l’accordo. Ora ha chiesto alle due società di trovare rimedi per le sue preoccupazioni dopo che ad aprile aveva respinto le offerte. Quali potrebbero essere tali rimedi non è ancora chiaro. Secondo Joost Rietveld, ex dirigente nell’industria del gaming e ora accademico presso l’University College di Londra, la soluzione potrebbe essere la concessione di licenze per un numero maggiore di giochi ad altre piattaforme o la negoziazione di licenze con diversi competitor nell’ambito del cloud.
Le azioni Activision Blizzard hanno chiuso l’ultima seduta di Wall Street con un balzo del 10,02%, mentre Microsoft è cresciuta dello 0,19%. Nel settore del gaming, altre società hanno beneficiato degli sviluppi della battaglia con i regolatori, con le azioni Electronic Arts e Take-Two Interactive Software che sono cresciute rispettivamente del 5,2% e del 4,73%.
I giochi ancora non sono fatti
La FTC ha citato in giudizio Microsoft a dicembre 2022, sostenendo che l’acquisizione di Activision Blizzard avrebbe danneggiato la concorrenza nel mercato del gaming online, dando un vantaggio sleale al produttore di console da gioco Xbox. La sconfitta in giudizio è un colpo per l’autorità, che di solito è riluttante ad appellarsi a una sentenza del giudice federale. Secondo soggetti vicini alla questione, l’agenzia potrebbe proprio oggi presentare ricorso, chiedendo una sospensione di emergenza alla Corte del 9° Circuito per estendere il divieto di closing oltre venerdì.
Sull’opportunità di fare appello si è espresso Robert Lande, professore alla University of Baltimore School of Law, secondo cui “la legge richiede solo che l’agenzia dimostri che un accordo può ridurre sostanzialmente la concorrenza, non che lo farà o è probabile che lo faccia”. Pertanto, a suo giudizio, “la FTC dovrebbe fare appello”. Mentre Doug Melamed, professore di legge a Stanford ed ex funzionario del Dipartimento di Giustizia, ritiene improbabile che la Corte d’Appello si pronunci prima della scadenza dell’accordo del 18 luglio.
Microsoft: aumentano le probabilità di acquisizione di Activision Blizzard
Dopo la decisione del giudice di San Francisco le probabilità che la fusione Microsoft-Activision possa andare in porto sono aumentate, secondo investitori e analisti. Aaron Glick, specialista di arbitraggi di fusione presso TD Cowen, ha affermato che le possibilità che si arrivi a una conclusione sono passate dal 40% all’80%. “Con le società e il regolatore antitrust del Regno Unito che cercano di lavorare su una risoluzione la chiusura entro la scadenza dell’accordo del 18 luglio è molto più probabile ora” ha dichiarato.
A giudizio di Cabot Henderson, arbitraggista di JonesTrading, vi è un cambiamento radicale di percezione dopo il via libera all’accordo dagli Stati Uniti e soprattutto in seguito alle notizie positive provenienti dall’Autorità britannica per la concorrenza e i mercati: “Ora sarebbe una sorpresa se non si dovesse chiudere”, ha detto.