Un missile arrivato in Polonia nell’ambito della guerra Russia-Ucraina ha seminato il panico nel mondo intero. L’arma di guerra è di derivazione russa e la Polonia è un Paese della NATO. Se un membro dell’organizzazione viene attaccato da uno Stato straniero, gli altri membri devono andare in soccorso, stabilisce il regolamento del trattato nordatlantico. Quindi, se si accertasse che la Russia avesse volontariamente lanciato il missile verso la Polonia, si rischierebbe lo scoppio di una guerra mondiale.
In realtà, l’allarme è stato attenuato dal fatto che sembrerebbe che si sia trattato di un incidente involontario, che comunque ha provocato due vittime. Infatti, è probabile che oltre il confine sia arrivata una scheggia dall’Ucraina durante l’attacco russo. Se così stanno le cose, si eviterebbe un’escalation, ma la situazione al momento rimane estremamente tesa. Ad ogni modo, tutto ciò ha sollevato la curiosità del mondo intero, alimentata dalla paura, per cercare di capire cosa dicono le sezioni del trattato NATO chiamate in causa. Cerchiamo di fare chiarezza rispondendo ad alcune domande.
Cos’è l’articolo 5?
L’articolo 5 del trattato NATO consiste nell’impegno di protezione reciproca dei Paesi in base a uno spirito di solidarietà all’interno dell’alleanza. La norma stabilisce che un attacco contro un membro dell’organizzazione viene considerato un attacco contro tutti. Ciò fa da deterrente a qualsiasi aggressore esterno.
Quando è stato attivato l’articolo 5?
È successo solo una volta che l’articolo 5 abbia trovato applicazione pratica dal 1949, anno in cui entrò il vigore il trattato. L’occasione è stata a seguito dell’attacco dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle e al Pentagono. In quel momento, vi furono gli aerei Airborne Warning and Control System che pattugliarono i cieli americani e le navi che entrarono in azione per monitorare il Mar Mediterraneo. Ne seguì la partecipazione collettiva alla guerra in Afghanistan.
Cos’è l’articolo 4?
L’articolo 4 anticipa il 5, non solo in ordine formale. La norma in questo caso prescrive una consultazione degli alleati se un membro ritiene che l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza vengano minacciate. Tali colloqui consistono in scambi di informazioni, discussioni sulle politiche comuni da adottare e tutto ciò che serve per mantenere salda l’unità collettiva.
Quando è stato attivato l’articolo 4?
Ci sono state diciassette occasioni in cui i Paesi della NATO hanno invocato l’articolo 4. In particolare, con lo scoppio della guerra Russia-Ucraina, otto nazioni europee si sono rivolte all’organizzazione facendo riferimento alla norma. Molto spesso vi ha ricorso anche la Turchia.
Il caso polacco da articolo 4 o 5?
Come accennato, per ora sembrano non esserci le condizioni per far riferimento all’articolo 5 della NATO, in quanto non è stato accertato che la Russia abbia deliberatamente attaccato la Polonia. Le indagini sono però in corso e al momento i Paesi si stanno consultando e scambiando materiale informativo per ricostruire l’accaduto. In sostanza è stato richiamato l’articolo 4.
Di cosa è preoccupata la Russia?
La preoccupazione di Mosca non è solo inerente alla guerra Russia-Ucraina dal punto di vista militare, ma anche alle conseguenze che il conflitto in corso avrà dal punto di vista geopolitico. La sfera di influenza russa nelle tre ex repubbliche sovietiche, quali Estonia, Lettonia e Lituania si è dissolta, dal momento che i tra Stati ora fanno parte della NATO. La Russia ha mal digerito il fatto che l’alleanza atlantica ha permesso a Stati ex-Unione Sovietica di aderire. Nel 2008 però sono state respinte le domande di Ucraina e Georgia, in quanto la politica della NATO non ammette Paesi con dispute territoriali esterne irrisolte.
Perché Svezia e Finlandia ancora non fanno parte della NATO?
Svezia e Finlandia hanno sempre voluto rimanere neutrali, perché hanno reputato essere più sicure in questo modo dopo la guerra fredda e per via della posizione geografica. Dopo la guerra Russia-Ucraina, questa sicurezza è caduta in pezzi e infatti hanno fatto richiesta di adesione. Affinché venga dato loro il via libera, è necessaria l’approvazione di tutti gli Stati della NATO. Finora 28 membri hanno ratificato l’ingresso; Ungheria e Turchia resistono ancora.