Donald Trump torna a far parlare di sé, lanciando un social che mirerà a far concorrenza a colossi del calibro di Facebook, Twitter e YouTube. La piattaforma sarà chiamata Truth Social e si quoterà a Wall Street tramite una fusione tra Trump Media & Technology Group, che controlla il social, e la SPAC, Digital World Acquisition. Il deal darebbe alla business combination un valore di 875 milioni di dollari, che potrebbe aumentare a 1,7 miliardi in funzione dell’andamento del titolo in Borsa, secondo le società coinvolte.
La società con assegni in bianco a settembre ha raccolto 293 milioni nei mesi scorsi, grazie all’apporto di 11 hedge fund, tra cui spiccano Shaw e Saba Capital. Quei soldi probabilmente verranno utilizzati per finanziare l’operazione con l’ex Presidente alla Casa Bianca. Truth Social è già disponibile sull’App Store di Apple per l’ordinazione e dovrebbe poter essere scaricata a partire dall’inizio del 2022.
Truth Social: ecco perché è stata creata da Trump
Cosa ha spinto Donald Trump a fare questo passo? Il tycoon ha dichiarato che l’obiettivo è quello di resistere alla tirannia delle Big Tech dove “si è molto clementi verso gli estremisti islamici e molto intransigenti nei confronti del Presidente degli Stati Uniti”. Questo sarebbe un fatto inaccettabile, per Trump.
In realtà il 75enne newyorchese starebbe preparando il terreno per la candidatura alle prossime elezioni presidenziali del 2024. Durante la corsa del 2016 Trump aveva usufruito dei social, in particolar modo di Twitter, per sostenere la propria campagna elettorale, ma poi ha ricevuto il ban nel 2021 dopo i disordini di Capitol Hill dove è stato assaltato il Congresso degli Stati Uniti.
Secondo Facebook, Twitter e SnapChat, il leader repubblicano si era reso responsabile di incitamento alla violenza e per questo ne hanno sospeso l’account a tempo indeterminato. Una decisione che non è andata giù a Trump che ha accusato i social di censura e di avere pregiudizi nei confronti dei conservatori. Inoltre, insieme ad altri repubblicani ha chiesto che venisse rivista la legge che regola la responsabilità delle piattaforme sui contenuti scritti da parte degli utenti.
Truth Social: una piattaforma libera
In vista delle prossime elezioni, altre piattaforme di minore importanza hanno chiesto a Trump di organizzare attraverso di esse la campagna elettorale, ma l’ex Presidente voleva mirare più in alto. Anche l’ex consigliere repubblicano Jason Miller quest’anno ha creato la sua piattaforma social chiamata Gettr, che ha rappresentato una sorta di assist per il suo vecchio capo.
Dopo il flop del blog “From the Desk of Donald J. Trump” nato il 4 maggio, chiuso già a giugno per mancanza di utenti, finalmente è decollata la nuova piattaforma di cui si parlava da tempo. L’obiettivo è quello di raggiungere decine di milioni di persone, puntando su un servizio di video on demand in abbonamento e anche su programmi di intrattenimento. La presentazione di Truth Social la dice lunga su quelle che sono le intenzioni di Trump “la piattaforma incoraggia una conversazione globale aperta, libera e onesta senza alcuna discriminazione di natura politica”. Facebook e Twitter sono avvertiti.