Wall Street, nuovi massimi per Dow Jones e S&P500

WALL STREET, NUOVI MASSIMI PER DOW JONES E S&P500

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I mercati cercano di scrollarsi di dosso i timori per il Covid-19. L’Opec taglia la stima sulla domanda di petrolio ma scorte superiori alle attese. Dollaro a ridosso di quota 99

 

La forza rialzista si estende anche su Wall Street, che aggiorna subito i massimi della vigilia con S&P500 e Nasdaq. I mercati sembrano rincuorati del fatto che la diffusione del virus stia rallentando, anche se i 108 morti di ieri sono il massimo in un solo giorno dall’inizio del contagio. E così, gli investitori cercano di scrollarsi di dosso la paura per il Covid-19. Secondo gli esperti cinesi, l’epidemia dovrebbe finire entro aprile. Ininfluente per i mercati azionari e valutari la vittoria di Bernie Sanders in New Hampshire: nonostante si siano giù ritirati alcuni candidati, la sensazione è che si inizierà a fare sul serio quando scenderà ufficialmente in campo Michael Bloomberg, atteso a fine mese. Dollaro stabile, non lontano da quota 99 nel proprio indice di riferimento nonostante il calo dei mutui su base settimanale: dal 5% all’1,1%. Sul fronte delle materie prime, l’Opec ha tagliato la stima sulla domanda di petrolio quest’anno, soprattutto per l’effetto del coronavirus. La stima sulla domanda mondiale è stata rivista al ribasso per la sesta volta in nove mesi: quest’ultimo taglio è di 230mila barili al giorno, a 0,99 milioni di barili giornalieri. Le scorte dell‘Eia risultano ben oltre le attese, in controtendenza ai dati Api di martedì sera, secondo cui le scorte di greggio Usa sono cresciute di 6 milioni di barili. La reazione del Wti è stato un netto rialzo, fino al 4% per un valore di 52 dollari al barile.


Grafico domande settimanali di mutui in Usa by TradingEconomics

 

EQUITY

Nuovo massimo storico sia per il Dow Jones, che fa un salto di 200 punti, sia per l’S&P500. Nei valori della vigilia il Nasdaq. Secondo gli analisti, gli investitori stanno reagendo al panico da contagio del coronavirus, in particolare a Wall Street, che anticipa quella che potrebbe essere una forte ripresa a forma di V, quando tutto sarà finito. Rimane il punto di domanda sulla Cina, perché il Covid-19 si sta espandendo soprattutto nel paese del Dragone, dove il livello di impatto resta sconosciuto. Ieri notte sono stati comunicati ulteriori 97 decessi aggiuntivi e 44mila totale di casi confermati, a un ritmo più lento rispetto alle ultime settimane.

Dow Jones 29.496 (+0,75%). S&P500 3.374 (+0,49%). Nasdaq 9.678 (+0,41%)


Grafico Dow Jones by TradingView

 

VALUTE

Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell apparirà nuovamente di fronte alla commissione bancaria del Senato dopo aver esposto le valutazioni della banca centrale riguardo l’impatto del coronavirus sull’economia Usa. Un’economia in salute, ma con la Fed che monitora quotidianamente la situazione. In tale contesto il dollaro si conferma sotto la soglia di quota 99 nel Dollar Index, nei valori delle ultime due sedute. Scivola sotto l’1,09 l’euro dollaro, ancora ai minimi da ottobre a 1,0898 nonostante il dato delle domande dei mutui settimanali sia cresciuto con meno vigore rispetto ai sette giorni precedenti. Prosegue la ripresa, seppur lieve, della sterlina, a 1,2958 per un guadagno, nelle ultime tre sedute, di quasi  un punto percentuale rispetto al dollaro, che torna ai massimi del 21 gennaio sullo yen, a 110,134.

Euro Dollaro 1,0893 (-0,2%). Dollaro Sterlina 1,2962 (-0,08%). Dollaro Yen 110,24 (+0,24%)

MATERIE PRIME

La ripresa del greggio (+3,06%) dopo il taglio della produzione dell’Opec sui timori del coronavirus testa le scorte decisamente superiori alle attese pubblicate dall’Eia: 7,459 milioni di barili è ben oltre le aspettative di 2,987 milioni stimate dagli analisti. Il dato è anche superiore a quello del periodo precedente: 3,355. L’Energy Information Administration dunque si allinea con i valori forniti nella serata della vigilia dall’American Petroleum Institute, anche in questo caso superiori all’ultima settimana rilevata: 6 milioni di barili contro 4,180 milioni. Il prezzo del Wti è di 51,47 dopo quasi due ore di contrattazioni a Wall Street.  Oro in ribasso con il risk on di nuovo forte. Tuttavia il metallo prezioso tiene in area 1.560 dollari l’oncia, in lateralità tra i 1.590 e i 1.540. A conferma che i timori per il coronavirus stanno diminuendo ma rimangono ancora vivi. Il rame testa i 2,60 dollari per libbra dopo i minimi del 3 febbraio a 2,48.


Grafico Wti by TradingView

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Redazione

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