Wall Street riparte negativa dopo la festività del Presidents Day. Il coronavirus ha ridotto la produzione di Apple e i ricavi saranno inferiori alle attese. Nuovi minimi per Euro Dollaro. Anche il petrolio sotto i 51$
Terzo rosso consecutivo in apertura per il Dow Jones. Debole Wall Street, che riapre dopo la festività del President’s Day, appesantita da Apple, le cui previsioni negative sulle trimestrali stanno influenzando negativamente anche le borse europee, con eccezione di Piazza Affari sostenuta dagli acquisti su Ubi, Intesa e Bpm. Apple, nella sua nota, ha citato l’epidemia del coronavirus come causa del rallentamento della produzione (ci saranno meno iphone) e l’indebolimento della domanda in Cina. Le stime, che dunque rischiano di non essere rispettate, prevedevano ricavi tra i 63 e i 67 miliardi di dollari mentre il titolo perde oltre il 2%, ai minimi dal 10 febbraio scorso in area 315 dollari. I numeri hanno deluso le aspettative ma non hanno sorpreso gli analisti, secondo cui il calo della domanda cinese sarà solo temporaneo.
Il dollaro resta forte, abbondantemente sopra quota 99 sull’indice di riferimento, ben sostenuto dall’indice manifatturiero del NY Empire State, che a febbraio misura 12,9 punti, il massimo degli ultimi nove mesi e più del doppio rispetto al 5,00 atteso e al 4,80 di gennaio, indicatore importante perché misura la salute dell’economia del settore manifatturiero attraverso una indagine su circa 200 imprese dello stato di New York.
Indice manifatturiero NY Empire State a febbraio TradingEconomics
EQUITY
Piccola congestione di barre per l’S&P500, sotto i massimi raggiunti venerdì a 3.385 punti. Nelle ultime cinque sedute l’indice ha guadagnato lo 0,6% circa. Già detto di Apple, perdono terreno anche alcuni fornitori come Skyworks (-2%), Xilinx e Qorvo. Impulso ribassista ancora acceso per il Dow Jones dopo i 25.568 di mercoledì scorso: nelle ultime quattro sedute l’indice industriale ha perso l’1,2% circa. Lateralità, e quindi con andamento simile all’S&P500, per il Nasdaq, che rimane in area massimi, non lontano dai 9.748 punti.
S&P500 3.369 (-0,3%) Dow Jones 29.236 (-0,5%) Nasdaq 9.720 (-0,1%)

Grafico S&P500 by TradingView
VALUTE
Già detto del Dollar Index, +0,2% in area 99,4, da registrare i nuovi minimi dell’Euro Dollaro, complice lo Zew tedesco negativo così come quello dell’Eurozona: 1,0811, con i nuovi minimi da aprile 2017. Rimbalza la Sterlina dopo un avvio debole in scia alle dichiarazioni di David Frost, consigliere del premier Boris Johnson: “Rivogliamo il diritto a legiferare che ha ogni Paese del mondo. Chi pensa che potremmo accettare la supervisione dell’Ue sul cosiddetto ‘level playing field’ di concorrenza leale, si sbaglia”. A sostenere il pound i buoni dati sul lavoro, tra le richieste di sussidi di disoccupazione sotto le attese, la variazione nel livello di occupazione su base trimestrale a dicembre superiori alle aspettative e il tasso di disoccupazione stabile al 3,8%. Stabile il Dollaro Yen sotto i 110 in congestione di barre dalla seduta del 13 febbraio corso.
Euro Dollaro 1,0811 (-0,2%). Dollaro Sterlina 1,3022 (+0,14%). Dollaro Yen 109,84 (-0,02%)

Grafico Euro Dollaro by TradingView
MATERIE PRIME
Impulso ribassista per il petrolio che perde l’1,7% sempre in scia ai timori per il coronavirus e sull’influenza dell’epidemia sull’economia cinese. Il Wti ha raggiunto un minimo di 50,9 prma di riassestarsi tra i 51 e i 52 dollari al barile. Oro in forte rialzo e sempre più vicino a 1.600 dollari l’oncia, con un massimo di 1.598, livello che il gold non raggiungeva dall’8 gennaio scorso. Perde mezzo punto percentuale il rame, che si mantiene però in area 2,6 dollaro per libbra.

Grafico Oro by TradingView
TASSI D’INTERESSE
I beni rifugio sono i più acquistati nella seduta odierna, incerta in Europa come a Wall Street. Il treasury decennale è sceso all’1,54%, ai minimi dal 4 febbraio scorso: i rendimenti si spostano inversamente sui prezzi.