Wall Street in leggera flessione a circa mezz’ora dopo il suono della campana di avvio delle contrattazioni. L’indice americano S&P 500 perde lo 0,62% rispetto alla chiusura di venerdì. I prezzi si muovno nell’intorno di 3.238 punti. Asia e l’Europa hanno risentito dell’acuirsi delle tensioni fra Stati Uniti e Iran. Nella notte un raid americano ha ucciso due persone, ritenute responsabili a diverso titoli dagli americani, dell’attacco alla loro ambasciata nel giorno precedente.
Così l’analisi tecnica
La discesa delle quotazioni ha fatto partire un impulso ribassista. Il trend di breve rimane tuttavia ancora al rialzo. I punti di riferimento sul grafico rimangono: verso il basso il supporto a 3.155, distante oltre il 2,30% dai livelli attuali, mentre guardando alla parte alta della conformazione grafica il massimo da monitorare è 3.258 dove si è arrestata la corsa dalla prima seduta dell’anno.
I singoli titoli
Sul fronte dei singoli titoli, Lamb è in rialzo dell’8,89%, seguono L. Brands 5,26% e L3 Harris 2,96%. In discesa, invece, Nektar -3,65%, Ipg Photonics -3,68% e Marathon Petroleum -4,24%.
Quanto ai settori il più colpito è quello dei semiconduttori e della tecnologia -1,20% e -1,30%. In rialzo solo il comparto petrolifero e energetico con scambi a +0,13%.
Tassi di interesse
Il risk off sui mercati ha pesato in maniera significativa sull’andamento dei tassi di interesse. Il decennale Usa è comprato sulla flessione dell’azionario, il suo rendimento è sceso a 1,28% da 1,88% (-60 basis point) rispetto a ieri. Il successivo ostacolo alla discesa dei rendimenti è a 1,66% mentre nella parte alta del grafico la resistenza è già stata testata più volte a 1,95%.
Sulla parte breve della curva dei rendimenti il 2 anni scambia all’1,53%., in flessione di 6 basis point rispetto alla chiusura di ieri a 1,57%.
Valute
Euro dollaro perde lo 0,06% con scambi a 1,11 65 ridimensionando di molto la discesa fatta nella sessione europea e americana. Il principale tasso di cambio ha fallito, per ora, il tentativo di sfondamento della resistenza dinamica che conteneva le quotazioni dalla fine del 2018 e che ora transita a 1,12 14. Il prossimo supporto è a 1,10 68. Verso l’alto i massimi di riferimento sono a 1,12 39.
Sterlina dollaro quota 1,30 85 a -0,39% mentre dollaro yen passa di mano a 108,07 -0,46%.
Materie prime
L’Iran è una dei principali paesi produttori al mondo di petrolio e uno dei più influenti sui temi energetici. L’acuirsi della tensioni Usa-Iran ha trascinato il greggio al rialzo fino a quasi 64 dollari al barile (+3,68% rispetto alla chiusura di ieri, a 63,41). Strappo verso l’alto anche del bene rifugio per eccellenza, l’oro. Il metallo giallo scambia a 1.550 a +1,38% in prossimità delle resistenze di periodo. Tornando al petrolio proprio a 64 c’è una resistenza importante.
Quanto al rame, invece, pesa l’impulso ribassista partito il 26 dicembre quando scambiava a 2,84. Il prossimo supporto è a 2,72 dollari, nel momento in cui si scrive, scambia a 2,76 con una flessione di oltre un punto e mezzo percentuale (-1,50%).