Con una Piazza Affari che arriva dopo il giro di boa in leggero ribasso, spicca la performance negativa del titolo Anima Holding su cui impattano i risultati del primo trimestre comunicati nelle scorse ore. Nello specifico il più grande gruppo indipendente del risparmio gestito in Italia, ha visto un utile netto passare dai 57,7 milioni di euro del primo trimestre dello scorso anno agli attuali 30,3 milioni di euro. In discesa anche i ricavi consolidati che si attestano a 88,6 milioni di euro rispetto ai 124 milioni di euro registrati nello stesso periodo dell’anno passato.
I segnali positivi arrivano dalla raccolta netta che, in un trimestre condizionato dal contesto geopolitico, è stata positiva per 700 milioni di euro, mentre il totale delle masse gestite è arrivato a 197 miliardi di euro (2 miliardi in più rispetto al marzo 2021). In scia a questi numeri non sorprende la debolezza odierna del titolo su cui rimane alta la speculazione per possibili operazioni di M&A che, partendo dal settore bancario, potrebbero coinvolgere anche Anima.
Azioni Anima Holding: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora ad analizzare il grafico per capire quali sono le attese nel breve e medio periodo per le azioni di Anima Holding.Il recupero partito dai minimi del 7 marzo dai 3,07 euro ha spinto le quotazioni di Anima fin verso l’area dei 4,80 euro. Il movimento correttivo di brevissimo periodo, che dovremmo leggere all’insegna delle prese di beneficio, potrebbe rappresentare un’occasione per eventualmente entrare in acquisto? Per fare in modo che questa view possa realizzarsi importante sarà la tenuta dei primi sostegni posti sui 4,5 euro; infatti con la tenuta di questi livelli il titolo riprenderebbe il trend ascendente con un target posto sui top degli ultimi anni sulla soglia dei 5 euro.
Nel caso in cui anche queste resistenze dovessero essere lasciate alle spalle avremmo un ulteriore miglioramento del quadro grafico con target ambiziosi posizionati fin verso l’area dei 6 euro. Al contrario segnali di debolezza si avrebbero con la rottura dei 4,5 euro e primi target sui 4,20-4,18 euro. Nel caso di test di quest’ultimi livelli fondamentale sarà la loro tenuta per evitare una prosecuzione della fase correttiva verso i 4,056 euro (dove verrebbe chiuso il gap up lasciato aperto l’8 aprile 2022) e successivamente in direzione dei 3,90-3,95 euro.