Nella maggior parte dei casi, chi trascorre molto tempo alla guida della propria auto per lavoro o per passione sceglie l’assicurazione Kasko, la polizza che rimborsa i danni alla macchina anche se si causa un incidente per imperizia o sbadataggine. Nel settore assicurativo, la Kasko – si chiama così dal tedesco Kaskoversicherung, l’antica assicurazione sul corpo della nave – è un contratto meno diffuso e comune rispetto a tutte le altre polizze facoltative: vediamo perché e qual è il suo funzionamento.
Assicurazione Kasko: cos’è e a cosa serve
La Kasko è una polizza per veicoli discrezionale che serve ad ampliare la copertura assicurativa: questo contratto prevede il risarcimento del danno a prescindere dalla responsabilità dell’assicurato. Cosa vuol dire? Che l’assicuratore risarcisce anche quando è l’assicurato ad aver causato un danno al proprio veicolo per distrazione, per errore, per una manovra azzardata o per la semplice stanchezza.
A scegliere la Kasko sono soprattutto le persone che hanno più probabilità di incappare in un incidente stradale perché percorrono molti chilometri nell’arco di un anno, hanno appena comprato l’auto o moto nuova, possiedono automobili o moto di alto valore commerciale, con costi elevati di riparazione in caso di danni. Quando durante la circolazione si verifica un sinistro ad una di queste vetture, la Kasko risarcisce i danni subiti. Viceversa, questa garanzia non conviene a chi è a basso rischio di incidenti e guida un’auto vecchia e con molti chilometri.
Naturalmente il diritto al rimborso non è universale e decade quando:
- il conducente non ha la patente di guida oppure gli è stata ritirata o sospesa;
- il conducente ha causato il danno perché in stato di ebbrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti;
- il danno è stato provocato da oggetti o animali trasportati;
- il danno è stato causato da atti vandalici e geopolitici o da agenti atmosferici pesanti come grandine, inondazioni, allagamenti, cicloni, trombe d’aria, frane, slavine, mareggiate, smottamenti, anche se alcune Kasko coprono anche questi eventi;
- i danni sono dolosi, ovvero causati intenzionalmente dall’assicurato per frodare la compagnia.
A scanso di equivoci, va ricordato che la Kasko non è obbligatoria: è una polizza accessoria, forse la più nota e diffusa delle polizze accessorie, ma rimane pur sempre facoltativa. L’unica copertura assicurativa a dover essere sottoscritta per legge da ogni proprietario di veicolo è la RCA Auto, la responsabilità civile. Inoltre, il furto e l’incendio hanno specifiche polizze dedicate.
Polizza Kasko: cosa copre, quanto costa e come funziona
La Kasko copre danni al veicolo in conseguenza di urto, ribaltamento, uscita di strada e collisione con altro veicolo che si verificano durante la normale circolazione. Il massimale è determinato in base a quanto stipulato dal contraente con la compagnia al momento della sottoscrizione. In generale, però, questa polizza prevede una franchigia (cioè l’importo che resta a carico dell’automobilista in caso di incidente) del 10% e non inferiore ai 500 euro.
Esistono tre tipi di Kasko:
- a valore intero: la più costosa, senza limiti di copertura, adatta per auto d’epoca, sportive, supersportive e hypercar;
- a primo rischio relativo: il tetto massimo è calcolato in base al valore del veicolo assicurato;
- a primo rischio assoluto: il massimale è fisso, indipendentemente dal valore dell’auto o moto.
Per capire come funziona la Kasko, facciamo un esempio pratico. Un automobilista assicurato con Kasko tampona involontariamente un’altra auto e procura alla propria un danno di 2.000 euro. La riparazione dell’altra macchina è risarcita dalla convenzione CARD (l’accordo tra gli assicuratori che gestisce il risarcimento diretto nell’ambito della RC Auto), mentre il danno alla propria è risarcito dalla compagnia, togliendo ai 2.000 euro la percentuale di scoperto o la franchigia (il 10%) e l’eventuale degrado.
Ma quanto costa la garanzia Kasko? Le tariffe variano a seconda del tipo di copertura richiesta, della compagnia scelta e della città di residenza, perché anche i tassi diversi di incidentalità influiscono sul prezzo finale. La Kasko completa ha costi ingenti e franchigie pesanti e sono pochi gli italiani che la stipulano: stando ai numeri dell’ANIA riportati nella relazione annuale 2022 – 2023, si contano 2,8 milioni di autovetture assicurate con Kasko a fronte di 9,9 milioni con polizza cristalli, 9,7 assicurate contro furto e incendio e 7 milioni di auto coperte per eventi atmosferici e atti vandalici.
Il prezzo della Kasko si fa in millesimi: in media, il 25 per mille del valore del veicolo per chi ha avuto pochi incidenti e si trova in una classe di merito bassa. Alla cifra risultate vanno aggiunte le tasse e la tariffa per la RC Auto obbligatoria. Per fare un esempio, un assicurato che stipula una Kasko con un’auto dal valore di 50.000 euro e di un tasso applicato al 25 per mille, pagherà 1.250 euro netti (50.000 × 25 : 1.000) a cui sommare 168,75 euro di tasse al 13,5%, per un costo lordo di 1.418,75 euro.
Ad un prezzo inferiore, ma attivabile soltanto in alternativa alla Kasko completa, c’è la Mini Kasko (o collisione), ideale soprattutto per neopatenati e guidatori inesperti su strada con auto di valore. La Mini Kasko copre il danno esclusivamente quando si verifica un incidente (una collisione, appunto) con un altro veicolo. Quindi, la Mini Kasko copre uno scontro con un’altra macchina, ma non copre un’uscita di strada, un urto contro un muro, un segnale, un lampione, un albero, la porta del garage o un qualsiasi ostacolo, risarciti solo dalla Kasko completa.