Risultati estremamente brillanti per Azimut nei primi 9 mesi dell’anno. Ricavi in aumento del 19% e masse totali a fine ottobre pari a 80,6 miliardi. In forte crescita business internazionale e nuova politica di dividendo 2021-2024. Cosa fare in Borsa con le azioni Azimut? Vediamo cosa dice l’analisi grafica del titolo
Utile netto record nei nove mesi per Azimut, che ha terminato il periodo tra gennaio e settembre con un profitto netto consolidato di 322,4 milioni di euro, in forte crescita rispetto ai 291,4 del 2020. Nel solo terzo trimestre l’utile è stato di 96,4 milioni: un aumento anno su anno di oltre il 10%. A livello di ricavi, la sgr ha messo a segno nei nove mesi un risultato di 866,3 milioni (+19%), con un reddito operativo consolidato che è risultato pari a 353,3 milioni. A livello di masse gestite, ha informato la società in una nota, il totale a fine settembre ha raggiunto i 52,4 miliardi, con un dato comprensivo di risparmio amministrato e gestito da case terze pari a 78,6 miliardi.
Numeri poi aggiornati a fine ottobre, quando il gruppo ha toccato il massimo storico a quota 80,6 miliardi. Sempre a fine ottobre la raccolta netta totale ha mostrato afflussi per 16,4 miliardi, di cui quasi 2 fanno riferimento a uno dei perni della strategia, i private market (quasi il 50% della raccolta in fondi da inizio anno è attribuibile a questi comparti). In forte crescita anche il business internazionale, che a oggi rappresenta il 39% del patrimonio complessivo di Azimut. Positiva anche la posizione finanziaria netta, che a fine settembre risultava pari a 121 milioni, più che raddoppiata rispetto ai 58 milioni di fine giugno 2021.
Il consiglio di amministrazione ha approvato inoltre la nuova politica di dividendo per il periodo 2021-2024, fissando un payout sull’utile netto ricorrente tra il 50% e il 70%: la determinazione annua dipenderà da eventuali operazioni di m&a. Nei nove mesi sono stati pagati dividendi ordinari per circa 136 milioni e sono stati fatti investimenti per lo sviluppo nell’ordine dei 96 milioni. “Questi risultati di eccellenza”, ha commentato l’amministratore delegato Gabriele Blei, “dimostrano la solidità ed efficienza del nostro modello di business che è da sempre fortemente incentrato sui clienti, i quali da inizio anno beneficiano di una performance media ponderata netta vicina al +7% e al +17% dall’inizio del 2019”.
“Proseguiamo anche”, ha continuato il top manager, “nell’innovazione di prodotto, in particolar modo nel segmento dei private markets, le cui masse totali a livello di gruppo raggiungono a oggi i 4 miliardi. Lo straordinario lavoro della nostra rete di consulenti finanziari ci consentirà entro fine anno di consolidare l’attività di raccolta nei prodotti di economia reale, portando il peso della stessa sul totale delle masse gestite oltre l’8%”. Gli ha fatto eco Pietro Giuliani, presidente del gruppo: “Siamo in presenza di risultati impensabili solo all’inizio dell’anno. Sui mercati internazionali abbiamo raggiunto circa il 40% delle masse. Infine, abbiamo deciso di ascoltare le richieste di molti azionisti sulla definizione di una nuova politica di dividendo”.
Azimut: la discesa si è arrestata, titolo potrebbe invertire la rotta
Il azioni Azimut sembrano essere ancora impostato al ribasso nel breve termine, nonostante la performance positiva registrata nella seduta di ieri. Dopo un’apertura in linea con la chiusura precedente, infatti, le quotazioni si sono mantenute tutta la giornata all’interno di uno stretto trading range compreso tra i livelli 24,33 e 24,70. Tale andamento ha permesso al mercato di creare una particolare configurazione grafica denominata Doji, indicante una generalizzata indecisione da parte degli operatori.
In realtà, come già avvenuto in passato, questo pattern per Azimut è sempre stato il preludio ad una inversione di tendenza e potrebbe sfociare a breve in un importante rimbalzo dei prezzi. E’ infatti da tenere presente che, oltre agli ottimi risultati economici, la società è da sempre considerata un “gioiello” nel proprio settore di riferimento e molto apprezzata dai gestori istituzionali per gli investimenti di lungo periodo. In pratica, su questi livelli si tratta di una buona occasione di acquisto che darà molte soddisfazioni al primo accenno di recupero dell’intero mercato azionario italiano.
L’impostazione grafica, comunque, vede al momento i prezzi stazionare al di sotto dell’indicatore Supertrend mentre sia l’indicatore Parabolic Sar che la media mobile a 25 sono diventati ribassisti da poco. Anche l’indicatore Macd ha appena incrociato il proprio Signal. Inoltre, è da segnalare come l’indicatore RSI sia posizionato nell’area di “neutralità” vicino al livello 40. Dal punto di vista operativo, pertanto, l’ingresso in posizioni long è consigliabile solo al superamento del livello 24,77 con target nell’intorno dei 25,48 euro, mentre le posizioni ribassiste potranno essere aperte solo alla violazione di quota 24,33 con obiettivo molto vicino al livello 23,63.
L’andamento di breve termine delle azioni Azimut