A Piazza Affari è una seduta all’insegna della cautela questa odierna per il titolo Webuild, su cui al momento poco impatto stanno avendo le buone notizie provenienti dalla società. Nello specifico in queste ore il Gruppo ha comunicato che sta proseguendo la sua crescita in Australia, divenuto nel corso degli ultimi anni il primo mercato non domestico. Nel dettaglio nel corso dei primi 8 mesi dell’anno in corso, la società guidata da Pietro Salini ha registrato un valore di 7,3 miliardi di euro di ordini acquisiti e in corso di finalizzazione, portando il totale a 13,3 miliardi di euro il portafoglio lavori della società. A questi buoni numeri ha contribuito anche la firma del contratto tra Webuild con la controllata australiana Clough, partner nella joint venture Future Generation, e Snowy Hydro Limited, per garantire la realizzazione sostenibile del progetto Snowy 2.0 in Australia. Su queste basi Webuild raggiunge la cifra di 21 miliardi di euro di ordini acquisiti e in corso di finalizzazione nei primi otto mesi del 2023, che spingono ad un potenziale di oltre 68 miliardi di euro il portafoglio lavori del Gruppo.
Tornando al progetto Snowy 2.0 dobbiamo sottolineare che il completamento di questo è stato aggiornato a 7 miliardi di euro e rappresenta un punto di svolta verso il completamento del più grande progetto per la produzione di energia rinnovabile in costruzione in Australia. Tutto questo evidenzia la leadership di Webuild nel settore della transizione energetica dei paesi in cui è presente. Ricordiamo che la data obiettivo per la messa in esercizio dell’intero impianto è fissata per la fine del 2028, con la consegna di una prima unità nel secondo semestre del 2027.
Azioni Webuild: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere quali sono le attese per le prossime giornate sull’azione. Come scrivevamo all’inizio di questo articolo è una seduta al momento all’insegna della cautela per il titolo Webuild con i prezzi che, con volumi bassi, passano di mano in area 1,825 euro. Nel breve termine per dare seguito al recupero partito il 25 agosto scorso dagli 1,64-1,745 euro, le quotazioni dovrebbero spingersi oltre i top degli ultimi quattro mesi in area 1,90 euro. Dal punto di vista operativo il superamento di tali aree resistenziali andrebbe a rafforzare il recupero in atto, con prossimo obiettivo i 2-2,05 euro e a seguire i massimi del 2023 situati sui 2,13 euro. Nel caso in cui l’azione riuscisse a lasciarsi alle spalle queste aree resistenziali, potremmo avere ulteriori apprezzamenti delle quotazioni fin verso i massimi degli ultimi 24 mesi in area 2,25 euro.
Al contrario una discesa dei prezzi sotto gli 1,76-1,75 euro, dove non solo troviamo la media mobile a 200 giorni e quella a 50 giorni ma anche l’indicatore del Supertrend giornaliero, aprirebbero le porta ad una fase correttiva più profonda con un primo target ribassista posto nei pressi degli 1,65 euro e successivamente i minimi dello scorso mese di marzo in area 1,57-1,58 euro. Nel caso in cui dovessimo assistere ad una violazione di questi supporti, si aprirebbero le porte per un ritorno del titolo verso i minimi dello scorso dicembre posti sugli 1,375-1,38 euro.