Prima dell’apertura dei mercati la Banca Popolare di Sondrio ha comunicato il suo nuovo Piano industriale 2022-2025, che ha come obiettivo non solo quello di essere sempre vicino alla clientela ma anche innovare in ambito digitale. Nello specifico la banca prevede un utile netto che dovrebbe passare dai 269 milioni di euro del 2021 ai 323 milioni di euro nel 2025, con un aumento del Roe al 9,2% (8,9% nell’anno appena passato). Nel corso dei 3 anni sono previsti oltre 550 milioni di dividendi con un payout annuo al 50%. Inoltre la redditività dovrebbe salire a fine Piano a 1,1 miliardi di euro, con un aumento del margine di interesse che dovrebbe attestarsi a 667 milioni di euro.
Il focus è anche rivolto al risparmio gestito e alla bancassicurazione. Nel dettaglio i crediti netti alla clientela dovrebbero portarsi nel 2025 a quasi 36 miliardi di euro, mentre i volumi di risparmio gestito e assicurativo salire a 13,8 miliardi di euro. Per quanto riguarda la solidità patrimoniale il Cet1 ratio è visto ogni anno superiore al 15%, per arrivare al 2025 al 15,6%. Per quanti riguarda i crediti deteriorati questi dovrebbero diminuire dal 5,8% attuale al 3,8% nel 2025. Infine sono previsti importanti investimenti in personale e digitalizzazione che dovrebbero attestarsi a fine piano sopra i 600 milioni di euro.
Azioni Banca Popolare di Sondrio: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere l’impostazione grafica del titolo. Il recupero innescatosi nella seconda parte del mese di giugno sul titolo Banca popolare di Sondrio si è arrestato nei pressi dei 3,45 euro, livelli che anche nelle seduta odierna sono stati testati. Nel breve termine saranno questi i livelli da osservare, perchè in caso di superamento si avrebbe una prosecuzione del recupero verso i 3,58 euro e a seguire 3,75 euro. Nel caso in cui anche quest’ultime resistenze dovessero essere superate, aumenterebbero le chance di rivedere i prezzi sui massimi degli ultimi 3 mesi posti sui 3,90 euro. Al contrario discese sotto i 3,20 euro andrebbero non solo ad indebolire la struttura grafica dell’azione, ma aprirebbero le porte a nuove vendite che avrebbero un primo target sui 3,10 euro e successivamente verso i minimi di marzo 2022 posti sui 2,70-2,75 euro.