Cinque anni consecutivi di redditività, 625 milioni di euro investiti da 203.037 clienti, guadagni per 77 milioni e 12,3 milioni recuperati dagli investitori. Sono i numeri di Bondora, la più famosa piattaforma di Peer to Peer Lending (P2P), ovvero di prestiti personali erogati da privati ad altri privati via Internet. Fondata nel 2008 dal CEO Pärtel Tomberg, la società estone è diventata il primo servizio al mondo di prestiti transfrontalieri e dal 2019 è disponibile in 24 lingue europee. Ora Bondora punta a un milione di clienti attivi, lanciandosi in nuovi mercati e introducendo una più vasta gamma di prodotti rispetto a quelli attualmente presenti nell’offerta.
Cosa è Bondora
Con una sede principale a Tallin e un secondo ufficio a Tartu, Bondora è un canale web che mette le persone in contatto diretto per scambiarsi denaro. È un’alternativa al tradizionale canale bancario. Gli utenti possono usare i propri risparmi per finanziare altri privati o imprese. Alla scadenza dell’accordo, il prestatore ottiene in cambio dal richiedente il capitale prestato e gli interessi. Il modello di business si basa sulle commissioni (costi di istruttoria, incasso rata e spese accessorie) pagate dai cosiddetti “borrowers”, coloro che richiedono un prestito. Gli investitori invece possono usare la piattaforma in modo completamente gratuito: non sono previste commissioni per aprire un conto e fare investimenti, mentre per prelevare c’è una commissione forfettaria.
Come funziona Bondora: i diversi prodotti
Per iscriversi a Bondora occorre andare sul sito ufficiale, inserire e-mail e numero di cellulare e in un secondo momento i dati di un documento d’identità, il codice fiscale e l’IBAN di conto corrente. A questo punto il sistema attiva un e-wallet sul quale effettuare una ricarica con bonifico o carta di credito. Chi fa un prestito, riceve un rendimento come ricompensa sotto forma di interessi. I finanziamenti durano da un minimo di 3 mesi a un massimo di 5 anni, mentre i tassi di interesse oscillano tra un minimo del 5% a oltre il 20% annuo. I principali prodotti di Bondora sono tre: Go & Grow, Portfolio Manager e Portfolio Pro.
Go & Grow
Il più semplice e popolare dei tre prodotti di Bondora, caratterizzato da basso rischio, liquidità veloce e rendimento lordo fino al 6,75% annuo. È il piano pensato per gli investitori alle prime armi che definiscono la cifra iniziale da investire ed eventuali depositi mensili aggiuntivi, gli obiettivi da raggiungere e una data precisa entro la quale far fruttare la somma impiegata. L’investimento minimo è di 1 euro: una volta che l’utente fa un deposito, è Bondora ad investirlo per conto del cliente. Le tasse si pagano solo quando si effettua un prelievo sul capitale iniziale investito ed è prevista una tassa di prelievo forfettaria di 1 euro. Si può richiedere di liquidare l’investimento in qualsiasi momento con la funzione “Preleva”. È inoltre possibile generare dei “sottoconti” indipendenti l’uno dall’altro e destinati a target specifici: la pensione, un grosso acquisto, un reddito extra, gli studi dei propri figli, un viaggio desiderato da tempo.
Portfolio Manager
È il prodotto semiautomatico: il rischio diventa medio, il rendimento variabile (tra il 10 e il 18% annuo, a seconda della strategia) e la modalità di investimento personalizzabile. Il sistema compie la maggior parte delle scelte al posto dell’utente, che però deve decidere la strategia di rischio: il range è “Ultra-conservativa”, “Conservativa”, “Bilanciata”, “Progressiva” ed “Opportunistica”. Dopo aver depositato del denaro e dato lo “Start”, è Bondora ad acquistare i prestiti P2P con diverse classi di credito ed importi che corrispondono alla strategia rischio/rendimento scelta. Le altre impostazioni di Portfolio Manager sono il calcolo automatico (il sistema suggerisce il volume d’investimento e l’expected return), l’acquisto di prestiti da altri investitori sul mercato secondario oltre a quelli di nuova emissione, l’impostazione del valore dell’offerta (in Portfolio Manager l’importo minimo è 5 euro), l’opzione “Vendi prestiti” (quando si ha bisogno di contanti o si vuole smettere di investire con Bondora) e il saldo di disponibilità liquida che rimane sempre sul conto e non verrà investito.
Portfolio Pro
Il rendimento resta variabile tra il 6% e il 20% annuo, ma le impostazioni dell’investimento sono completamente personalizzabili e il rischio è alto. L’opzione Pro concede totale controllo sui tipi di prestiti che faranno parte del portafoglio. Tra le numerose opzioni da scegliere ci sono l’indicazione del Paese in cui acquistare, quali classi di credito includere (i livelli sono otto e vanno da “AA” a “HR”) e la durata del prestito compresa tra i 3 e i 60 mesi. È inoltre possibile impostare l’investimento massimo per debitore, ottenere un’anteprima istantanea del rendimento atteso ogni volta che si modificano i filtri, determinare il tasso di interesse che si desidera da un prestito ed il limite del portafoglio fino al quale Portfolio Pro dovrebbe operare.
API
È il prodotto utilizzato dall’1% della base totale di investitori di Bondora perché richiede capacità di definire una strategia individuale e competenze di programmazione avanzate per generare il proprio personale algoritmo. L’API permette infatti di accedere a diversi parametri dei debitori dettagliati in modo specifico: occupazione, età, istruzione, reddito, obblighi e altro ancora. Conosciuti questi dati, l’investitore prende in autonomia le proprie decisioni di investimento.

Come investire con Bondora
Con Go & Grow si fa un deposito sul conto Bondora e poi è il sistema a investire per conto dell’utente, mentre Portfolio Manager e Portfolio Pro sono servizi semiautomatici: si definiscono rispettivamente una strategia di rischio e i criteri specifici per personalizzare ciò in cui si vuole investire. Nel caso di Go & Grow, come detto, gli interessi si fermano al 6,75% annuo, mentre con Portfolio Manager e Portfolio Pro i valori sono più alti, alcuni con un rendimento anche oltre il 20%.
Prelevare da Bondora
Con Go & Grow non è necessario vendere i prestiti o aspettare la fine della durata del prestito per incassare l’investimento. Con il tasto “Preleva” è possibile liquidare l’investimento in qualsiasi momento. Dopo aver effettuato un prelievo, i soldi sono visibili sulla dashboard Bondora nella sezione “Fondi disponibili”, pronti per essere prelevati sul conto bancario oppure investiti mediante altri servizi. La piattaforma addebita una commissione forfettaria di 1 euro ogni volta che si preleva denaro da Go & Grow sul conto Bondora principale.
Nello specifico, si può prelevare denaro sul conto corrente bancario salvato dal conto Go & Grow o dal Portafoglio selezionando “Prelievo” nel menu a sinistra della dash. A quel punto si digita l’importo che si desidera prelevare e cliccando su “Conferma” si chiude la pratica. I soldi dovrebbero arrivare sul conto corrente entro 1-3 giorni lavorativi. Non c’è un limite minimo stabilito per i prelievi. Visto lo scarso utilizzo di versamenti e prelievi tramite Wise, Bondora non supporta più i servizi dell’azienda britannica di trasferimento di denaro.
Cosa dicono le recensioni di Bondora: è sicuro o una truffa?
Trasparenza e affidabilità sono i temi cruciali per Bondora e in generale per tutte le piattaforme di Peer to Peer Lending a rischio medio/alto. I detrattori contestano a Bondora di non offrire alcuna garanzia sui prestiti, di non avere ancora una app per smartphone e soprattutto di non prevedere la funzione di buy-back.
Chi promuove il servizio elogia invece la chiarezza sul processo di recupero crediti, la presenza del mercato secondario con la lista dei prestiti messi in vendita da altri investitori, la semplicità di utilizzo e l’interfaccia user-friendly, l’elevato numero di grafici, dati e report sul portafoglio per prepararsi al meglio ad investire, zero costi di utilizzo e il buon rendimento atteso.
La valutazione di Bondora su Trustpilot è “eccellente”: le 7.567 recensioni presenti sul portale fanno guadagnare alla piattaforma un punteggio di 4.6 stelle su 5. Quindi Bondora è sicuro e regolamentato, ma come ogni P2P Lending gli investimenti sono rischiosi e c’è sempre la possibilità di perdere il capitale investito nei casi in cui un debitore non ripaghi il proprio debito o la piattaforma fallisca.