Le borse asiatiche “bocciano” la proposta di acquisto della borsa di Londra. Forte il dollaro con lo yuan
Le borse asiatiche chiudono la sessione in territorio positivo nella giornata di oggi, eccezion fatta per Hong Kong. La Cina, nella giornata di lunedì, aveva visto sfumare la possibilità di una ripresa immediata delle trattative commerciali con l’America. Mentre ad Hong Kong le proteste continuano da mesi, la borsa asiatica ha offerto 36,6 miliardi di dollari per comprare la borsa di Londra, di cui fa parte anche Piazza Affari.
Nel dettaglio delle chiusure Tokyo ha chiuso a 21.783 (+0,86%), Hong Kong (-0,31%), Shanghai +0,39%, Seul +0,84% e Bombai, ancora aperta, si muove attorno la parità a -0,02%.
Analisi Tecnica
Gli indici orientali sono all’interno di tendenze di breve positive, ad eccezione del Nifty indiano. Bombay si trova infatti dentro un trend rialzista di lungo periodo mentre nel breve esso risulta neutrale.
Tokyo, nella notte, ha rotto i massimi di luglio per poi riportarsi sotto il massimo di periodo pari a 21.823. La Cina ha attaccato i massimi di luglio senza riuscire a romperli mentre Corea, India e Hong Kong sono rimaste indietro, ancora sotto i livelli di agosto.
Valute
Durante le borse asiatiche il dollaro si rafforza contro la valuta cinese con dollaro yuan che perde lo 0,40% durante la sessione asiatica, portandosi ai minimi dal 23 agosto e confermando l’impulso ribassista.
Dollaro yen invece ha aggiornato i massimi di periodo portandosi, nella notte, fino ad un massimo di 108,168. Nel momento in cui si scrive il rapporto quota 108,00 (+0,19%).
Per quel che riguarda l’euro dollaro invece regge l’impulso rialzista iniziato il 3 settembre, nonostante la giornata rossa di ieri. Nella notte il cambio si è mantenuto neutrale segnando, al termine della sessione asiatica, quota 1.1011 +0,00%.
Materie Prime
Il petrolio, all’interno di un movimento laterale, dopo la falsa rottura di lunedi si è riportato a quota 56,12, verso la chiusura delle borse asiatiche, l’oro nero guadagna lo 0,31%. Sarà decisiva per un impulso rialzista la chiusura settimanale sopra 57,50 dollari.
Nel fine settimana è stato comunicato l’avvicendamento al vertice della Ministero dell’Energia dell’Arabia Saudita. Re Salman dell’Arabia Saudita ha sostituito il ministro dell’Energia Khalid Al Falih con uno dei suoi figli: il principe Abdulaziz bin Salman. In un colpo solo quindi 2 novità: è la prima volta che un componente della famiglia reale diventa Ministro del Petrolio ed è sempre la prima volta che la Presidenza di Saudi Aramco non coincide con il titolare del Ministero del Petrolio. L’avvicendamento potrebbe essere motivato dall’avvicinarsi della quotazione di Saudi Aramco e quindi dalla necessità di sostenere i prezzi del petrolio su livelli più alti.
L’oro, neutrale nella seduta asiatica, ha ritracciato dai massimi assoluti di inizio mese per riportarsi sotto quota 1.500, nel momento in cui si scrive perde lo 0,07% a 1496,15.
Il rame ha abbandonato i minimi di periodo di 2,52 segnati a inizio settimana confermando l’impulso positivo a 2,63 (+1,00%)
Tassi di Interesse
Prosegue l’impulso positivo dei tassi di interesse asiatici. Il decennale giapponese rende il -0,20%, ai massimi da inizio agosto.