Cina: cosa succede a produttori auto elettriche senza litio?

Cina: cosa succede a produttori auto elettriche senza litio?

Cina: cosa succederebbe ai produttori di auto elettriche se il litio dovesse finire?

I produttori di auto elettriche cinesi in questo periodo si trovano ad affrontare un boom incredibile della domanda di veicoli, che verosimilmente sarà destinata ad aumentare nei prossimi anni i con piani istituzionali di transizione energetica. La trimestrale della casa automobilistica Li Auto ad esempio ieri ha rivelato un incremento nei 3 mesi conclusosi a settembre del 209% delle consegne effettuate, il che la dice lunga sul trend in corso. Il problema che le aziende devono risolvere tuttavia riguarda la crisi di approvvigionamento delle materie prime, che rende l’offerta insufficiente per soddisfare la domanda. Questo genera un aumento dei costi che sarà sempre più difficile coprire senza un adeguato aumento dei volumi prodotti.

 

Auto elettriche: in Cina il 70% del litio viene importato dall’estero

In questo universo ci stanno dentro fino al collo i produttori di batterie che devono affrontare in particolare la scarsità di risorse del litio, minerale essenziale nella costruzione delle stesse. Da gennaio del 2021, il prezzo del carbonato di litio è triplicato di valore e con questo il costo di fabbricazione della batteria è aumentato in media di circa 470 dollari.

E pensare che la Cina è in possesso di riserve di litio che sono tra le più grandi al mondo. Il problema però è che il minerale si trova nei laghi intorno al Tibet e al Qinghai, una provincia cinese poco popolata dell’altipiano tibetano d’alta quota. Per questa ragione l’affinamento del metallo e il trasporto risultano estremamente difficoltosi.

In definitiva Pechino dipende ancora dall’import del litio, almeno per il 70% del totale approvvigionato. Le prospettive destano qualche preoccupazione, perché con la rivoluzione dei veicoli elettrici si presume una quantità ancora maggiore di litio necessaria per sostenere la domanda.

 

Cina: e se il litio dovesse esaurirsi?

Tutto questo ha generato un grande movimento tra i produttori di litio e quelli di batterie. Ad esempio il gigante cinese delle batterie CATL, ha fatto una corsa pazza con Gangfeng Lithium, uno dei principali produttori di litio al mondo, per accaparrarsi una quota nella canadese Millennial Lithium questa estate. Alla fine l’ha spuntata invece Lithium Americas, con sede in Canada. Gangfeng non si è dato certo per perso e ha acquistato International Lithium, uno dei più grandi giacimenti del mondo.

Le case automobilistiche dal canto loro non stanno certamente a guardare e la cinese BYD recentemente ha stipulato un accordo con Do-Fluoride New Materials per la fornitura di oltre 56 mila tonnellate di esafluorofosfato di litio fino a dicembre 2025. Tutto questo dimostra l’importanza del metallo argentato come elemento essenziale per l’attività produttiva di tutti gli attori in campo, con la posta in palio che è diventata molto alta.

Alla luce di quello che sarà lo sviluppo delle auto elettriche si profila già nei prossimi mesi una concorrenza spietata, il che fa sorgere una domanda: cosa potrà succedere se il litio, materia prima così preziosa, si dovesse esaurire? In altri termini, che ripercussioni ci potrebbero essere nell’industria automobilistica cinese? Alla fine è possibile che anche qui avvenga una selezione naturale, dove i più attrezzati trionferanno a scapito dei più deboli. Se così fosse, probabilmente il magico mondo delle auto elettriche per il futuro non avrà abbastanza spazio per tutti.

AUTORE

Johnny Zotti

Johnny Zotti

Laureato in economia, con specializzazione in finanza. Appassionato di mercati finanziari, svolge la professione di trader dal 2009 investendo su tutti gli strumenti finanziari. Scrive quotidianamente articoli di economia, politica e finanza.

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