Quali sono le 10 città universitarie migliori al mondo? Lo rivela l’undicesima edizione della classifica pubblicata da QS Quacquarelli Symonds, l’agenzia di consulenza, ricerca e analisi dei dati specializzata nel sistema di istruzione superiore. Londra è al primo posto per la quinta edizione consecutiva, nonostante un costo della vita minimo che ha raggiunto le 1.500 sterline al mese. L’inflazione globale alle stelle si fa sentire: l’84% delle 160 città inserite in lista registrano un declino nell’indicatore dell’affordability (la convenienza e accessibilità all’acquisto di beni e servizi) causato proprio dal significativo carovita.
Le 10 città universitarie migliori al mondo: Londra in testa
Scontato il primato di Londra, sorprende la performance di Tokyo, che scala cinque posizioni e arriva al secondo posto. Il gradino più basso del podio è occupato da Seoul, che perde un posto rispetto all’anno scorso. Australia e Germania con, rispettivamente, Melbourne e Sydney e Monaco e Berlino sono gli unici Paesi ad avere due città a testa in Top 10. La scelta dell’università da frequentare dipende da una molteplicità di criteri. Nella maggior parte dei casi la fama e la tradizione degli atenei, la qualità del corpo docente e la reputazione della qualità dei servizi vengono messi in secondo piano rispetto alla condizione economica della famiglia e quindi al costo delle tasse di iscrizione e della vita fuori sede.
Le tante classifiche delle università stilate ogni anno accademico forniscono risultati divergenti perché i parametri scelti per la valutazione sono differenti. La classifica di QS sulle migliori città universitarie tiene conto di diversi indici come l’affordability (la somma di tasse, costo della vita e prezzi al dettaglio), l’employer activity (la misurazione delle opportunità di lavoro per i laureati), la desiderabilità (ossia gli studenti potenziali, con uno spettro di dati che include inquinamento, sicurezza, recensioni di servizi e infrastrutture, statistiche sulla corruzione, tradizione storica, culturale e culinaria) e la student voice, ovvero l’opinione diretta degli universitari. Le altre due voci necessarie per l’inclusione di una città in graduatoria sono una popolazione di almeno 250.000 abitanti e minimo due atenei presenti nella QS World University Rankings.
Ecco la Top 10 di QS Best Student Cities 2024, con i risultati del 2023 e del 2024 a confronto:
- Londra (Regno Unito): 100 punti, 1° anche nel 2023
- Tokyo (Giappone): 98 punti, 7° nel 2023
- Seoul (Corea del Sud): 97.6 punti, 2° nel 2023
- Melbourne (Australia): 97.3 punti, 5° nel 2023
- Monaco di Baviera (Germania): 97.1 punti, 2° nel 2023
- Parigi (Francia): 96.3 punti, 8° nel 2023
- Sydney (Australia): 96.2 punti, 9° nel 2023
- Berlino (Germania): 95 punti, 6° nel 2023
- Zurigo (Svizzera): 95 punti, 4° nel 2023
- Boston (Stati Uniti): 92.3 punti, 11° nel 2023
Completano la classifica nelle prime 20 posizioni Toronto (score 92.1), Vienna (91.1), Montreal (90.9), Keihanshin (Kyoto-Osaka-Kobe, 90.8), Singapore (90.7), Edimburgo (90.2), New York (89.6), Vancouver (88.7), Losanna (87.5) e San Francisco (87.4).
Le città universitarie migliori in Italia
Nella classifica di QS ci sono tre città universitarie italiane: Milano, Roma e Torino. Il capoluogo piemontese è una novità assoluta. Grazie ai costi più economici rispetto agli altri centri e agli apprezzamenti di studenti ed ex studenti, Torino si piazza al 67° posto, vantando il punteggio complessivo di 70.5 e quello più alto in Italia per gli indicatori affordability e student voice. L’ampia offerta di università – dalle 13 facoltà dell’UniTo al Politecnico e l’ESCP Business School – e l’esperienza studentesca più economica rispetto ai competitor sono le due leve che hanno favorito questo risultato.
Milano è la prima città universitaria italiana in classifica con il 53° posto nel mondo e lo score di 75.9. Con i suoi 39 centri universitari e una ricca offerta pubblica e privata, dalla Bicocca e il Politecnico alla Bocconi, il capoluogo lombardo ha la migliore selezione di università italiane, ma scende di cinque posizioni nella graduatoria student-friendly. Rimane un lusinghiero 21° posto a livello mondiale per l’indicatore employer activity, riflesso del suo fiorente settore imprenditoriale.
Roma scala di 18 posizioni e strappa il 56° posto nel mondo con il punteggio di 74.5: la Capitale è seconda soltanto a Miami (al 78° posto, +21 posizioni rispetto all’anno scorso) per performance positiva. I suoi atenei prestigiosi come la Sapienza, la LUISS e l’UNINT per gli studi internazionali garantiscono un’ottima prestazione per employer activity e il primo posto assoluto a livello nazionale per la desiderabilità: Roma rimane ancora la città italiana più desiderabile in cui vivere e studiare.
Sia Milano che Roma, infine, scendono in graduatoria nelle classifiche specifiche per costo della vita e opinione degli studenti. Ma come ripete spesso il matematico Guido Trombetti, rettore della Federico II di Napoli, “la qualità, come la bellezza, è impossibile da misurare con il calibro di precisione”: è per questo motivo che “i numeri decimali ricavati utilizzando alcuni parametri sono totalmente inadeguati a descrivere la complessità che caratterizza il mondo della formazione universitaria”.