Settimo trimestre di fila in attivo per Deutsche Bank, che la scorsa settimana ha comunicato di aver chiuso il trimestre con un utile netto attribuibile agli azionisti di 1,06 miliardi di euro per il primo trimestre dell’anno, in aumento del 17% rispetto ai 908 milioni del primo trimestre 2021, il valore più alto per un primo trimestre dal 2013 e nonostante un aumento del 28% a 730 milioni dei prelievi fiscali a carico della banca. L’utile ante imposte è cresciuto del +4% a 1,7 miliardi e l’utile netto è salito del 18% a 1,2 miliardi. Il rapporto costi/ricavi è al 73%, in calo rispetto al 77% del primo trimestre 2021. Il Cet 1 ratio è al 12,8% a fine marzo da 13,2% di marzo 2021. Il rendimento del patrimonio netto tangibile (RoTE) è all’8,1%.
L’11 marzo Deutsche Bank aveva dichiarato che avrebbe interrotto le sue operazioni in Russia e così è stato, con la riduzione della sua esposizione in questi due mesi. L’esposizione creditizia lorda è stata ridotta del 5% a 1,3 miliardi e l’esposizione creditizia netta è diminuita del 21% a 500 milioni durante il trimestre. Gli accantonamenti per perdite su crediti sono ammontati a 292 milioni, rispetto ai 69 milioni dell’anno scorso, mentre i ricavi trimestrali sono cresciuti dell’1% a 7,33 miliardi da 7,23 miliardi di cui: corporate bank +11% a 1,5 miliardi, investment bank +7% a 3,3 miliardi, private bank +2% 2,2 miliardi e asset management +7% a 682 millioni.
“La priorità è stata quella di mettere i nostri clienti nelle condizioni di rispondere rapidamente agli eventi geopolitici e di proteggersi dai rischi. Tutte le nostre attività hanno prodotto risultati in linea o superiori ai nostri obiettivi e abbiamo prodotto il nostro profitto trimestrale più alto degli ultimi nove anni“, ha affermato l’amministratore delegato Christian Sewing. James von Moltke, chief financial officer, ha aggiunto: “In uno scenario sfidante, abbiamo riportato una crescita sia dei ricavi che degli utili in tutte le nostre attività core. I nostri ricavi trimestrali danno evidenza di un chiaro andamento verso i nostri obiettivi per il 2022. Crediamo che questo slancio, insieme a una continua disciplina sui costi e a una generazione organica di capitale, ci porti a essere ben posizionati per raggiungere i target 2022”.
Deutsche Bank: quotazioni continuano a scendere, target ribassista a 9 euro
Il titolo Deutsche Bank è decisamente impostato al ribasso nel breve termine, anche grazie alla performance molto negativa registrata nella seduta di ieri (-3,65%). Dopo un’apertura in gap up (subito ricoperto nell’intraday), infatti, le quotazioni hanno intrapreso un andamento fortemente ribassista che le ha portate a realizzare un minimo sul livello 9,446, andando a chiudere non lontano a quota 9,460.
Gli ottimi fondamentali dell’istituto tedesco non sembrano bastare per arrestare la discesa dei corsi iniziata ad aprile. Da allora, quando i prezzi si sono ripetutamente scontrati con la resistenza presente in area 12 euro, l’azione ha perso più del 21% con una accelerazione al ribasso che potrebbe raggiungere a breve l’importante supporto a quota 9. E’ da segnalare, infatti, come l’indicatore RSI non sia ancora posizionato nell’area di “ipervenduto”, per cui è ancora presto per individuare dei minimi che permettano di impostare un’operatività long in un’ottica di rimbalzo.
Pertanto, dal punto di vista operativo, l’ingresso consigliato è solo per le posizioni short alla violazione del livello 9,448 con obiettivo in area 9,000. Riguardo all’impostazione grafica, i prezzi continuano a stazionare al di sotto dell’indicatore Supertrend mentre sia l’indicatore Parabolic Sar che la media mobile a 25 sono diventati ribassisti da settimane.
L’andamento di breve termine del titolo DEUTSCHE BANK