Negli ultimi anni sono stati realizzati molti progetti per emettere e negoziare obbligazioni attraverso l’impiego di nuove tecnologie basate sulla blockchain. Si tratta delle Distributed Ledger Technology o DLT che stanno sempre più prendendo forma nelle istituzioni finanziarie. La prima volta che queste tecnologie sono state utilizzate in un’emissione obbligazionaria risale al 2017 e furono sperimentate dalla Commonwealth Bank of Australia con il titolo governativo per la Queensland Treasury Corporation.
Nel 2021 è stata la Banca Europea per gli Investimenti che, in collaborazione con Goldman Sachs, Banca Santander e Société Genérale, ha emesso un bond digitale utilizzando la blockchain di Ethereum. Nell’occasione vi è stato l’importante supporto della Banca di Francia, che ha permesso il pagamento degli investitori attraverso valuta digitale con il Central Bank Digital Currency. Ultimamente la Banca Centrale Europea ha istituito una task-force per esplorare la possibilità di adoperare le DLT nelle emissioni e nel trading delle obbligazioni.
Obbligazioni digitali DLT: cosa sono e come funzionano
Le DLT sono sistemi basati su un registro distribuito, dove tutti i nodi di una rete blockchain hanno la stessa copia di un database che può essere consultato e modificato da ogni nodo in maniera singola. La modifica non passa attraverso un sistema centrale, ma viene regolata attraverso determinati algoritmi che permettono il raggiungimento del consenso tra le diverse versioni del registro. L’utilizzo della crittografia consente il mantenimento della sicurezza e dell’inalterabilità del registro.
Le DLT quindi poggiano la loro funzionalità su 3 aspetti: la tipologia di rete, il meccanismo di consenso e la struttura del registro. La tipologia di rete consente la distinzione tra 2 sistemi: permissionless dove l’accesso è libero senza bisogno di registrazione; permissioned in cui è necessario essere registrati e identificati o dalla rete stessa oppure da un ente centrale.
Il meccanismo di consenso funziona in maniera diversa a seconda della tipologia di rete. Più precisamente è semplice nel caso di sistemi permissioned, dove un nodo propone l’aggiunta di una transazione e viene effettuata la votazione a maggioranza una volta verificata la validità; diventa più complesso nel caso della rete permissionless per evitare la creazione di più identità fittizie che influenzano la modifica del registro.
La struttura del registro è formata da una serie di blocchi contenenti diverse transazioni, dove ognuno è legato all’altro attraverso la blockchain, che consente di effettuare le transazioni, più o meno evolute in base alla tecnologia utilizzata.
Obbligazioni digitali DTL: vantaggi e svantaggi
Uno studio effettuato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo ha rilevato che le DLT utilizzate per emettere e negoziare obbligazioni offrono una serie di vantaggi così riepilogati:
- gestione condivisa e in tempo reale della documentazione necessaria relativa all’emissione;
- trasparenza nella composizione del libro ordini;
- comunicazione diretta tra emittente dell’obbligazione, lead managers e investment banks;
- clearing e settlement istantanei dell’obbligazione digitale;
- gestione automatica dei pagamenti e di tutti gli altri eventi riguardanti l’obbligazione digitale.
Tali aspetti positivi presentano però alcune criticità su cui si stanno approfondendo gli studi per cercare di superarle e che riguardano:
- la governance, che mette in contrapposizione i sistemi centralizzati a quelli decentralizzati e i sistemi on-chain con quelli off-chain;
- la possibilità di comunicare con i sistemi tradizionali;
- la capacità di gestire transazioni sempre maggiori mantenendo le stesse prestazioni;
- la regolamentazione, per creare un sistema normativo organico che costituisce la base per promuovere anche nuove applicazioni.