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L’economia circolare nel nuovo fondo di CPR AM

Un bidone per la raccolta differenziata dei rifiuti riciclabili

La catena del valore tradizionale, che parte dall’estrazione della materia prima per arrivare, dopo la produzione, al consumo del prodotto e allo smaltimento del rifiuto, si scontra con sempre maggiore evidenza con la scarsità di risorse del pianeta Terra e quindi con un tema di non sostenibilità. La soluzione è il modello economico circolare, basato sul riutilizzo e sul riciclo. All’economia circolare è dedicato il fondo CPR Invest – Circular Economy di CPR AM, controllata di Amundi.

 

Il costo del modello economico tradizionale

Sostenibile dal punto di vista economico ma non certo da quello ambientale. L’economia tradizionale ha basato molti dei suoi profitti sulle risorse del pianeta Terra. Queste, tuttavia, sono sempre più scarse. Secondo le analisi del National Footprint and Biocapacity Accounts 2022, ci vorrebbero 1,75 pianeti come quello su cui viviamo per soddisfare la domanda annuale di risorse naturali dell’economia mondiale. Un dato in peggioramento come mostra ogni anno l’arrivo in anticipo dell’Earth Overshoot Day, ossia il giorno in cui vengono esaurite le risorse che la Terra è in grado di offrire in un anno. Nel 2022 la fatidica data è caduta il 14 maggio.

La fornitura delle risorse di base è tuttavia solo il primo tassello di un ciclo produttivo e di consumo tradizionale divenuto insostenibile. Quando si passa dall’estrazione alla produzione si scopre che, stando ai dati del World Economic Forum, più del 20% delle emissioni di CO2 globali arriva dai settori produttivi. Inoltre il 60% della perdita di biodiversità è dovuta alla deforestazione. E che dire dello smaltimento? Sono oltre 10 le tonnellate di rifiuti plastici che ogni anno finiscono negli oceani.

 

L’economia circolare

L’economia del riciclo aggiunge una fase ulteriore al modello economico produttivo tradizionale: il riciclo del prodotto e dei materiali di cui è composto. Non basta, tuttavia, l’aggiunta di una fase per rendere tutta la catena del valore sostenibile. È necessario che tutto il ciclo, fin dall’estrazione delle materie prime, sia studiato in maniera da essere sostenibile. Secondo The Circularity Gap Report 2022, riutilizzare le risorse può portare a una riduzione del 28% nell’utilizzo delle materie prime grezze entro il 2023 e del 39% nelle emissioni di gas serra.

Il fondo CPR Invest Circulare Economy mira, attraverso una strategia di investimento attiva, a sostenere la transizione dall’economia tradizionale all’economia circolare. Per questo investe in società che adottano modelli circolari di produzione e/o consumo o che offrono soluzioni di economia circolare a produttore e consumatori.

“Si va consolidando il consenso nei confronti di una tematica, quella dell’economia circolare, che si fonda su principi di buon senso di cui le generazioni precedenti facevano tesoro e che sono un trionfo di R: ridurre, rigenerare e ridisegnare i prodotti affinché contribuiscano a preservare le risorse naturali e a sfruttarle in modo efficiente” ha commentato Paolo Proli, responsabile divisione Retail di Amundi SGR.

 

Le caratteristiche del fondo sull’economia circolare

Il fondo CPR Invest – Circular Economy, identificato dal codice ISIN LU2503852340 è un fondo azionario tematico globale che si inserisce nella gamma dei fondi tematici di CPR. Adotta un approccio di investimento multisettoriale che copre tutto il ciclo di produzione circolare lungo la vita di un prodotto. L’universo di investimento è costituito da circa 370 azioni di società che operano lungo le quattro fasi del modello di produzione circolare:

 

  • Fornitura di materiali a base biologica, materiali isolanti, prodotti chimici versi, energia rinnovabile;
  • Industria circolare: agricoltura di precisione, imballaggi non in plastica, mobilità elettrica, efficientamento produttivo;
  • Consumo responsabile: alimenti biologici e proteine alternative, economia della condivisione;
  • Recupero delle risorse: gestione dei rifiuti e delle risorse idriche.

Proprio in conseguenza di tale suddivisione, se confrontato con l’indice MSCI World All Country, il portafoglio del fondo di CPR sull’economia circolare appare più sbilanciato sul settore industriale. Consumi ciclici e materiali di base ricoprono un ruolo importante, rispettivamente con il 18% e il 14% del peso complessivo. La diversificazione geografica appare più equilibrata rispetto all’Msci ACWI in quanto le azioni del Nord America hanno un peso del 51%, mentre quelle europee salgono al 44%.

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Redazione

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