Grande attesa oggi a Wall Street per il titolo Ford Motor dopo la trimestrale pubblicata ieri a mercati chiusi. Le azioni del colosso automobilistico sono in rialzo del 9,40% nelle contrattazioni pre-market in scia del ripristino del dividendo comunicato durante la conferenza stampa. La cedola di 10 centesimi per azione, sospesa all’inizio della pandemia, sarà staccata il 1° dicembre dell’anno in corso.
A guidare gli acquisti in Borsa sono anche le previsioni sui guadagni del 2021 aumentati per la seconda volta quest’anno, il che ha migliorato l’outlook della società nonostante la persistente crisi dei semiconduttori. Ford ha attribuito i forti risultati conseguiti nel trimestre anche a un rallentamento della carenza, sebbene in base alle stime societarie questa situazione perdurerà fino al 2022. Addirittura il direttore finanziario John Lawler ha detto ai giornalisti che il chip shortage potrebbe estendersi fino al 2023, il che vincolerebbe le vendite, viste in crescita del 10% quest’anno.
Ford: i numeri della trimestrale
I risultati trimestrali di Ford sono stati migliori rispetto a quanto si attendeva il mercato. L’azienda di Dearborn, nel Michigan, ha realizzato vendite per 35,7 miliardi di dollari, superando le proiezioni del consensus di 31,6 miliardi. L’utile è stato quasi il doppio paragonato alle aspettative degli analisti: 0,51 dollari vs 0,27 dollari. Il gruppo ha anche accumulato il più grande inventario di veicoli del settore, con 236 mila unità sui lotti dei concessionari nel mese di settembre. Inoltre ha aumentato i prezzi di vendita in media del 13% a 51.460 dollari.
La scarsità di chip comunque si è fatta sentire nelle varie Regioni in cui Ford esercita la propria attività. Nel Nord America le vendite sono diminuite del 27%, anche se di meno rispetto al calo del 33% delle auto consegnate da General Motors. Il guadagno al lordo di interessi e tasse nell’area è stato di 2,42 miliardi di dollari, in diminuzione rispetto ai 3,2 miliardi del terzo trimestre 2020.
In Europa le cose sono andate leggermente meglio sul fronte del risultato netto di bilancio, dal momento che la perdita è scesa in un anno da 440 milioni a 52 milioni di dollari, mentre le vendite di veicoli sono diminuite del 35%. Stesso discorso per quanto riguarda la Cina, con un calo delle immatricolazioni dell’8,7% per via delle vicende legate alle inondazioni e alle restrizioni pandemiche, ma con una riduzione della perdita rispetto all’anno precedente da 58 a 39 milioni di dollari.
Decisamente meglio l’attività industriale in Sud America, dove in un anno Ford è passata dal passivo a un utile di 2 milioni di dollari, registrando il primo profitto dopo 8 anni. Il motivo della crescita sta nella tempestiva chiusura degli stabilimenti in perdita in alcune zone del Brasile e dell’India, incrementando nel contempo gli investimenti nei veicoli elettrici.
Molto interessanti sono le proiezioni per il futuro, con l’azienda che mira a costruire oltre 1 milioni di auto elettriche entro il 2025 e che ha alzato le stime sugli utili del 2021 da 10,5 a 11,5 miliardi di dollari. Nel mercato automobilistico americano Ford ora occupa un ruolo di assoluto prestigio, con una quota di mercato passata dal 10,6% del secondo trimestre all’11,7% attuale.
Ford: le azioni in Borsa
Le azioni in Borsa sono reduci da 4 sedute consecutive di ribassi, dal massimo annuale di 16,70 dollari del 21 ottobre. Da allora il titolo ha perso circa il 7% e ha chiuso l’ultima seduta a 15,51 dollari. Quest’anno a Wall Street Ford ha comunque guadagnato il 76%, circa 4,5 volte rispetto alla performance del 17% dell’indice S&P Global 100. Considerando gli ultimi 12 mesi, il profitto delle azioni arriva a +95,83%.