Il processo di bancarotta di FTX comincia con una notizia inquietante: i principali 50 creditori delle aziende di Sam Bankman-Fried vantano oltre 3 miliardi di dollari di crediti. Tra questi ve ne sono due a cui spettano oltre 200 milioni di dollari, mentre gli altri hanno all’attivo oltre 20 milioni di dollari. I nomi dei clienti sono stati oscurati per il momento, con la società che aveva affermato di considerare dannoso dal punto di vista competitivo rendere note le identità.
Secondo i documenti precedenti depositati nel Tribunale del Delaware, la società presenta passività totali per più di 10 miliardi di dollari, che potrebbero essere distribuite tra oltre 1 milione di clienti. FTX ha fatto ricorso al Chapter 11 della legge fallimentare statunitense, dopo che all’inizio di questo mese è crollato a seguito di una profonda crisi di liquidità. John Ray, che ha preso la guida dell’azienda in sostituzione di Bankman-Fried, ha affermato di non aver mai visto un fallimento così, con una “totale assenza di informazioni finanziarie affidabili”.
FTX: 3 questioni chiave sul recupero dei crediti
Il recupero dei fondi dei clienti si presta ad alcune questioni chiave. Innanzitutto, gli exchange di criptovaluta prendono in custodia anche i fondi dei clienti, a differenza degli intermediari tradizionali. Questo implica che l’attesa per recuperare il proprio denaro per i creditori che non erano in grado di farlo prima del blocco dei prelevamenti potrebbe rivelarsi lunga. Un’altra situazione da chiarire è se i titolari dei conti siano creditori con alcuni privilegi nei pagamenti di recupero oppure siano sprovvisti di qualsiasi tipo di garanzia. Infine, occorre stabilire se coloro che hanno ritirato i soldi poco prima della dichiarazione di fallimento siano soggetti a recuperi. Tra l’altro FTX ha chiesto al Tribunale di poter continuare a pagare i dipendenti rimanenti tra i 330 lavoratori che aveva in tutto il mondo, come risulta da un deposito effettuato nella giornata di sabato 19 novembre.
Le criptovalute continuano a perdere valore
Intanto, il mercato delle criptovalute continua a subire l’effetto FTX e in questo inizio settimana vede le quotazioni scendere velocemente. Bitcoin ha perso circa il 4% a 16.000 dollari nelle ultime 24 ore, mentre Ethereum è crollato dell’8,66% a 1.113 dollari. Secondo il co-fondatore di Ethereum Vitalik Buterin, il fallimento di FTX rappresenta una lezione per tutte le criptovalute. “Quello che è successo a FTX è stata ovviamente un’enorme tragedia. Detto questo, molti nella comunità di Ethereum vedono anche la situazione come una convalida di cose in cui hanno sempre creduto: qualsiasi cosa centralizzata è sospetta di default”, ha detto. Inoltre, Buterin ha fatto riferimento alla precedente debacle della stablecoin TerraUSD e del token associato LUNA, sostenendo che se da un lato un crash del genere è necessario per l’ecosistema, dall’altro sarebbe stato meglio se fosse accaduto quando TerraUSD e LUNA erano 10 volte più piccole.