Leonardo, voci di offerta per Oto Melara. Cosa fare con l’azione in Borsa? -

Leonardo, voci di offerta per Oto Melara. Cosa fare con l’azione in Borsa?

Leonardo: indiscrezioni su offerta per Oto Melara

Leonardo potrebbe ricevere entro un mese un’offerta per una quota di minoranza della controllata Oto Melara dalla tedesca Rheinmetall. È questa l’indiscrezione che circola tra gli operatori di mercato rilanciata dal portale specializzato Defense News. Se accettata, l’offerta potrebbe risvegliare l’interesse per Oto Melara anche da parte di Knds, l’alleanza tra la tedesca Krauss-Maffei Wegmann e la francese Nexter che era entrata in contrattazione con Leonardo sullo stesso dossier lo scorso anno.

Leonardo, guidata dall’amministratore delegato Alessandro Profumo, ha posto in vendita tutta o parte della controllata produttrice di cannoni, considerandola una partecipazione non-core e preferendo concentrarsi su elettronica, elicotteri, aerei e tecnologia informatica. Il progetto di Rheinmetall di acquisire una quota di minoranza, piuttosto che il 100% come era stato proposto da Knds, ha raccolto il favore dei politici italiani che preferirebbero non vedere passare l’azienda sotto il controllo di un acquirente straniero proprio mentre l’Ucraina sta facendo salire il valore del know-how nella produzione di mezzi blindati.

 

Oto Melara: con Rheinmetall potrebbe arrivare in Italia la produzione del Lynx 

Se l’offerta dovesse concretizzarsi e Leonardo accettarla,  potrebbe arrivare in Italia la produzione del veicolo Lynx. Il cingolato leggero prodotto dall’azienda tedesca risponderebbe all’esigenza dell’esercito italiano di sostituire i veicoli Dardo, come ha puntualizzato Defense News. Il documento di spesa della Difesa preparato lo scorso anno prevedeva che il nuovo programma di veicoli sarebbe costato 2,14 miliardi di euro distribuiti in 14 anni. Attraverso Rheinmetall Italia, la capogruppo tedesca gestisce nel Paese già sei stabilimenti e impiega 2.500 dipendenti.

 

Oto Melara valutata fra 500 e 600 milioni, ma potrebbe valere di più con le nuove commesse

Gli analisti di Banca Akros hanno calcolato che Oto Melara, su cui non vi sono dati recenti, essendo consolidata in Leonardo, ha registrato ricavi per 356 milioni di euro nel 2015 con un ebit di 38 milioni e un ebit margin del 10,7%. La società aveva riportato nel 2014 ricavi per 390 milioni con un ebit di 46 milioni e un ebit margin dell’11,8%. Le concorrenti Bae Systems (inglese) e Rheinmetall (tedesca) scambiano in media a circa 1,3 volte i loro ricavi attesi al 2022 a 11,7 volte il loro ebit. Se Oto Melara dovesse collocarsi a 400/450 milioni di ricavi con un ebit attorno a 45/55 milioni, varrebbe fra 530 e 630 milioni di euro. Ma il suo valore potrebbe crescere se arrivassero le commesse per il Lynx.

 

Leonardo, l’analisi grafica

Il titolo Leonardo sembra essere impostato al ribasso nel breve termine, a causa della performance molto negativa registrata nella seduta di lunedì 13 (-3,98%). Dopo un’apertura in gap down (subito ricoperto nell’intraday), le quotazioni hanno dapprima intrapreso un andamento fortemente rialzista che le ha portate a realizzare un massimo sul livello 10,010 (area di resistenza), per poi invertire drasticamente la rotta fino a raggiungere un minimo a quota 9,510, chiudendo poco dopo non lontano a 9,636 euro.

Con un indice FTSE Mib che continua a perdere è inevitabile che anche le principali azioni che lo compongono subiscano le stesso effetto. E così vale anche per Leonardo, soprattutto nelle ultime tre sedute. Le quotazioni, infatti, hanno violato al ribasso anche l’indicatore Supertrend conferendo al titolo un sentiment negativo.
In realtà i possessori dell’azione non dovrebbero lamentarsi troppo, anzi. Dallo scoppio della guerra Russia-Ucraina i corsi sono saliti di quasi il 70% (facendo riferimento al recente massimo dello scorso 8 giugno) e pertanto dovrebbero considerare questa momentanea debolezza come un normale e fisiologico ritracciamento tecnico.
La struttura rialzista del titolo quindi, rimane intatta e se, in aggiunta, si considera che proprio ieri le quotazioni hanno arrestato la propria discesa nell’intraday in area 9,500 (area di supporto creatasi a metà maggio), per l’immediato si potrebbe ipotizzare una  tenuta e una ripresa dei prezzi.

L’impostazione grafica, comunque, vede i corsi stazionare al di sotto dell’indicatore Supertrend mentre sia l’indicatore Parabolic Sar che la media mobile a 25 sono diventati ribassisti da poco. Anche l’indicatore Macd ha appena incrociato il proprio Signal. Inoltre, è da segnalare come l’indicatore RSI sia posizionato nell’area di “neutralità” vicino al livello 40. Dal punto di vista operativo, pertanto, l’ingresso in posizioni long è consigliabile solo al superamento del livello 10,010 con target nell’intorno dei 10,465 euro, mentre le posizioni ribassiste potranno essere aperte solo alla violazione di quota 9,510 con obiettivo molto vicino al livello 9,066.


L’andamento di breve termine del titolo LEONARDO

AUTORE

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Alessandro Aldrovandi

Alessandro Aldrovandi, trader specializzato nella negoziazione per conto proprio di futures, azioni ed ETF, italiani ed esteri, sia con strategie discrezionali che quantitative. È autore di alcune pubblicazioni sulle tecniche di trading, organizza periodicamente corsi di formazione ed è stato più volte relatore nei principali convegni dedicati alla finanza e agli investimenti sia in Italia che all’estero. Interviene spesso nelle trasmissioni televisive sul canale finanziario ClassCNBC e pubblica articoli per varie testate giornalistiche. Offre anche servizi di consulenza generica.

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