L’emittente svizzero Leonteq ha emesso un nuovo certificato low strike su paniere “worst of”, avente come sottostante un terzetto di nomi finanziari quotati a Piazza Affari. Si tratta di un’emissione con barriera molto ampia, al 50%, che offre una cedola dell’8% (distribuita sotto forma dello 0,667% ogni mese) su Azimut, Unicredit e Banco BPM. L’ISIN del prodotto è CH0468126591.
I DETTAGLI
L’investitore riceve una cedola mensile di 6,67 euro al mese (valore iniziale del certificato: 1.000 euro), a patto che nessuno dei tre sottostanti perda il 50% rispetto al fixing iniziale, stabilito a 15,745 per Azimut Holding (con uno strike level di 7,873), 1,941 euro per Banco BPM (con uno strike level di 0,971 euro) e di 12,19 euro per Unicredit (strike level a 6,095). Se, a scadenza, uno o più sottostanti dovessero crollare del 50% dai fixing iniziali, scivolando dunque sotto lo strike, l’investitore riceverebbe il valore iniziale di 1.000 moltiplicato per il rapporto tra la perdita percentuale registrata dal sottostante peggiore e il rispettivo livello di strike. Nel caso in cui, invece, le azioni legate a questo certificato dovessero far registrare perdite più contenute – anche nell’ordine del 30-40%, ma senza superare il 50% – l’acquirente riceverebbe tutte le cedole previste, più il rimborso del capitale a 1.000 euro per certificato.
L’EFFETTO MEMORIA
Questa emissione gode dell’effetto memoria: se uno o più sottostanti dovessero scendere sotto lo strike, le cedole non pagate non sarebbero perse, ma verrebbero corrisposte all’investitore nel momento in cui tutti e tre i titoli dovessero tornare (entro la data di scadenza, fissata ad aprile 2024) al di sopra dei valori di strike. Va sottolineato come la discesa dei sottostanti rispetto al prezzo del fixing iniziale abbia determinato un calo del prezzo spot del certificato, al momento in cui scriviamo acquistabile a sconto, a circa 950 euro. Il certificato gode inoltre dell’autocall trigger level decrescente a partire dal mese di ottobre 2019.