Chi opera nel mondo delle opzioni fa affidamento alle lettere greche per elaborare la strategia di trading. Queste lettere sono indispensabili in quanto le opzioni sono strumenti finanziari molto diversi dagli altri.
Un’opzione dà il diritto, ma non l’obbligo, di acquistare o vendere a una certa scadenza un asset sottostante che può essere un’azione, un’obbligazione, una valuta, un indice o una materia prima, a un prezzo prefissato (strike price), pagando un premio. Se il diritto è di acquistare il sottostante, si parla di opzione call; se il diritto è di vendere lo stesso sottostante, siamo di fronte a un’opzione put. Quindi, le opzioni funzionano un po’ come i contratti di assicurazione: qualora il sottostante prende la direzione sperata, il guadagno è determinato dalla differenza tra il prezzo prefissato e quello di mercato al netto del premio pagato; nel caso in cui il sottostante va nella direzione opposta, la perdita è limitata dal premio che serve appunto come un’assicurazione.
Le opzioni possono anche essere vendute. In questo caso l’investitore si mette dalla parte dell'”assicuratore”, incassando il premio. Chiaramente il suo potenziale guadagno viene limitato alla somma incassata dall’acquirente, mentre la potenziale perdita cresce quanto più il mercato prende la direzione opposta a quella desiderata. Un trader di opzioni utilizza questi strumenti per effettuare strategie attraverso la combinazione di call e put ed è per questo che valuta una serie di fattori che sono rappresentate appunto dalle lettere greche.
Lettere greche nelle opzioni: ecco quali sono e come funzionano
Ma quali sono le lettere greche che rivestono una così tale importanza? Le principali sono: Delta, Gamma, Vega, Theta e Rho. Vediamole di seguito nel dettaglio.
Delta
Il Delta indica la variazione del premio dell’opzione al variare del sottostante. Il compratore di call e il venditore di put hanno un Delta positivo. Mentre il compratore di put e il venditore di call si ritrovano un Delta negativo. Il valore della lettera va da -1 a +1. Quanto più si avvicina all’unità in senso assoluto tanto più il premio è sensibile alla variazione del sottostante. Ad esempio se il Delta è uguale a 0,90, un compratore di call vede il valore del premio nel mercato aumentare del 9% se il sottostante cresce del 10% e scendere del 4,5% se il sottostante diminuisce del 5%. Un valore della greca così evidenzia un’alta correlazione di mercato tra il premio e l’asset. Qualora esso fosse di 0,2, indicherebbe una bassa correlazione, perché ad esempio un aumento del sottostante del 10% implicherebbe una crescita del valore di mercato di una call solo del 2%.
Discorso del tutto speculare è possibile fare per l’opzione put. Un valore di Delta di -0,8 ad esempio implica che il premio crescerebbe dell’8% se il sottostante dovesse scendere del 10%. Viceversa, il premio si ridurrebbe dell’8% nel caso in cui il sottostante dovesse salire del 10%.
Il Delta è tanto più elevato quanto più le opzioni sono in the money (ITM), ovvero maggiore è la distanza favorevole tra il prezzo di esercizio e il valore di mercato del sottostante. Al contrario, il Delta è tanto più basso quanto più le opzioni sono out of the money (OTM), ossia maggiore è la distanza sfavorevole tra lo strike price e il valore di mercato del sottostante.
Chiariamo con un esempio. Supponiamo di acquistare un’opzione call con sottostante azioni Tesla a strike price di 250 dollari. Poniamo anche che il valore di mercato in questo momento del titolo sia di 300 dollari. In tal caso, l’opzione è molto ITM perché vi è una distanza favorevole di 50 dollari tra il valore di mercato e il prezzo di esercizio. Quindi, il Delta sarà più vicino all’unità. Se invece il valore di mercato di Tesla fosse di 200 dollari, l’opzione sarebbe molto OTM e quindi il valore del premio sarebbe meno sensibile alla variazione del prezzo delle azioni sul mercato.
Gamma
Il Gamma esprime la sensibilità del Delta al variare del prezzo del sottostante. In altri termini, questa lettera greca rappresenta con quale velocità si muove il valore del premio sul mercato quando si sposta l’asset. Normalmente le opzioni in cui il prezzo di mercato e del sottostante e lo strike price sono vicini, presentano un gamma superiore rispetto alle opzioni in cui i due prezzi sono lontani. Ragionando in termini matematici, se il Delta è la derivata prima del premio rispetto al sottostante, il Gamma è la derivata seconda.
Vega
Il Vega non è altro che la variazione del premio di un’opzione al cambiamento di volatilità implicita del sottostante. Quest’ultima esprime l’oscillazione del prezzo che è prevista in futuro dal mercato e si distingue dalla volatilità storica, che invece riporta quanto un’attività ha oscillato nel passato. I compratori di opzioni sia call che put hanno sempre Vega positivo, perché il valore del premio cresce al crescere della volatilità e quindi rappresenta un guadagno per l’investitore. Viceversa, i venditori di opzioni hanno un Vega negativo, nel senso che aumentando il valore del premio al crescere della volatilità del sottostante, diminuisce il guadagno per l’operatore.
Come per il Delta, il Vega va da valori compresi tra -1 e +1. Se il Vega si avvicina agli estremi significa che l’opzione è molto sensibile alla volatilità del sottostante. Quanto più invece il Vega è prossimo allo 0, tanto meno il valore del premio è sensibile alla volatilità. Le opzioni ITM sono molto più ad alto Vega (in termini assoluti) rispetto a quelle OTM. Questa lettera greca è molto seguita dai trader di opzioni, tant’è che nelle strategie adottate si suol dire che gli operatori sono compratori e venditori di volatilità.
Theta
Il Theta rappresenta la variazione del premio delle opzioni al passare del tempo. Il valore di un’opzione in rapporto al tempo è massimo il primo giorno di vita del contratto perché la scadenza è più lontana, mentre tende a erodersi a mano a mano che ci si avvicina alla scadenza. Il motivo sta nel fatto che con un tempo più lungo a disposizione vi è maggior incertezza sui movimenti del sottostante; quindi, chi vende un’opzione chiede un prezzo maggiore. Al contrario, quando il tempo residuo è esiguo, ci sono meno probabilità di grandi oscillazioni del sottostante, per cui i venditori di opzioni chiedono un importo minore che i compratori pagano per proteggersi dal rischio.
Rho
Il Rho esprime la sensibilità del premio di un’opzione al variare del tasso d’interesse privo di rischio. Tale parametro è particolarmente elevato quando come sottostante di un’opzione vi è un asset che risente molto dall’andamento dei rendimenti sul mercato, ad esempio un’azione tecnologica. Rispetto a tutte le altre lettere greche, Rho è la meno seguita dai compratori e venditori di opzioni nell’elaborazione delle loro strategie.